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CENTRO ITALIANO STUDI CONTAINERS | ANNO XX - Numero 10/2002 - OTTOBRE 2002 |
Industria
Nella produzione di reachstackers è il turno degli italiani
La tendenza verso il consolidamento nel settore delle attrezzature
per la movimentazione dei containers dura ormai da un certo numero
di anni; recentemente, si sono verificate le notevoli fusioni
tra la Kalmar e la Nelcon e tra la Fantuzzi e la Noell. L'annuncio
a giugno che la CVS Ferrari aveva acquisito il produttore italiano
Belotti non avrebbe dovuto perciò costituire una sorpresa
nel pieno senso della parola.
Gli effetti sul settore dei veicoli pesanti peraltro potrebbero
avere una portata significativa, poiché l'Italia da tempo
detiene una salda posizione nell'attività di produzione
di reachstackers, e la nuova società risultante dalla fusione,
denominata Ferrari Belotti, sembra pronta a rafforzare quella
che era già una fiorente posizione. La CVS Ferrari, che
aveva iniziato l'attività nel 1973 a Roveleto di Cadeo,
ha più di 300 dipendenti che lavorano in otto fabbriche
sparse in tutto il Nord Italia, mentre la storia della Belotti
risale al 1947, allorquando cominciò a produrre la sua
macchina da raccolta e trasporto B51 per il porto di Genova.
Paolo Groppi, direttore esportazioni della CVS Ferrari, ha dichiarato
a Containerisation International: "L'acquisizione
della Belotti rappresenta probabilmente l'evento più importante
degli ultimi anni nel settore della movimentazione dei contenitori.
Con la fusione con la CVS, oggi abbiamo messo assieme qualcosa
come 90 anni di storia di questo tipo di attività. Riteniamo
che dalla fusione dei due dipartimenti tecnici possa sprigionarsi
una grande sinergia".
La Belotti può vantarsi di essere stata la prima impresa
a produrre la reachstacker, nonché di essere stata la prima
a presentare il sistema DAB finalizzato ad impedire l'usura delle
gomme nelle ruote anteriori delle reachstackers.
Groppi sottolinea come la Belotti sia una ditta di grande esperienza,
mentre la CVS Ferrari è all'avanguardia della moderna tecnologia.
"Non dimentichiamo che oggi la CVS primeggia nel mercato
delle reachstackers in ragione della innovativa tecnologia adottata
nella sua nuova gamma di macchinari" afferma.
P. F. Cafiero, direttore marketing della Belotti, dichiara:
"Stiamo già ricevendo ordinazioni con la nuova denominazione
di Ferrari Belotti con consegna prevista per la fine di settembre,
oltre al registro ordinazioni già esistente. Qui alla Belotti
la produzione aumenterà, specialmente in relazione alle
reachstackers".
Cafiero ammette che la Belotti negli ultimi anni ha tenuto un
atteggiamento abbastanza introverso, invece di concentrarsi sui
fattori esterni che condizionano il mercato. Afferma infatti:
"Abbiamo dovuto vedercela con una crisi interna e quindi
cambiare, e non è stato per nulla facile". Ora che
il consolidamento con la CVS Ferrari è in atto, vi è
la chiara sensazione che la tempesta sia passata e che la società
derivante dalla fusione sia lanciata verso l'espansione della
propria gamma di prodotti nell'ambito delle reachstackers e degli
elevatori a forca.
Groppi si aspetta di diventare il produttore numero uno di reachstackers.
Dichiara: "Crediamo che in futuro la tecnologia CANBUS possa
essere all'avanguardia nella produzione di reachstackers. I motori
e la trasmissione OEM già offrono prodotti che utilizzano
a pieno questa tecnologia. Sarà necessario per i produttori
di reachstackers rendere i propri prodotti compatibili con questo
protocollo di comunicazione al fine di offrire tutti i vantaggi
possibili all'utente finale. Grazie al CANBUS, la macchina sarà
ancor di più compatibile con gli altri equipaggiamenti
di una moderna organizzazione terminalistica. La tecnologia CANBUS
renderà possibile il controllo a distanza della macchina
e le comunicazioni via satellite o GSM di tutti i parametri della
macchina come oggi è già possibile nelle gru più
costose e più grandi".
Continua Groppi: "Il nostro principale vantaggio, oggi,
è costituito dal nostro sistema idraulico basato su pompe
a dislocamento variabile e su un distributore dei carichi a sensori
della seconda generazione. Questo rivoluzionario distributore
funziona secondo la logica della distribuzione del flusso senza
tener conto del carico allo scopo di non trascurare qualsiasi
richiesta di olio. E' davvero possibile combinare ogni sorta di
movimento del braccio con quelli del volante senza cali di prestazione
della macchina. L'altro vantaggio offerto è quello della
riduzione del consumo di carburante, con un risparmio di circa
il 30-40%".
Secondo Groppi, questi vantaggi sono a disposizione solo dei
clienti della CVS, mentre i suoi concorrenti sono in grado di
offrire solamente delle normali pompe e distributori del carico
a sensori convenzionali, i quali comportano un elevato consumo
di carburante, una breve vita del liquido idraulico e nessuna
possibilità secondo movimentazioni combinate.
Anders Sandstrom, direttore vendite della svedese SMV Liftrucks,
ribatte: "Noi disponiamo di un sistema per il controllo elettronico
del carico, che comprende la possibilità di scoperta degli
errori, mentre molti dei nostri concorrenti utilizzano ancora
un controllo del carico manuale". La SMV è stata la
pioniera delle reachstackers adibite alla movimentazioni delle
chiatte ed il suo ultimo modello è costituito da una unità
per le movimentazioni su chiatte venduta alla ROC di Kampen in
Olanda, dotata di ruote con passo di 7,5 metri e gambe di supporto
anteriori. Il suo altro modello destinato a tali attività
ha un passo di 9 metri senza gambe di supporto ed è la
reachstackers più grande del mondo.
L'organizzazione del produttore scandinavo Kalmar Industries
è stata certamente toccata dal consolidamento avvenuto
nel settore e la società adesso può vantarsi di
essere in grado di fornire qualsiasi tipo di equipaggiamento per
la movimentazione di contenitori. La Kalmar ha dovuto far fronte
allo scompiglio interno dovuto alla chiusura della produzione
di reachstackers presso la sua fabbrica finlandese di Tampere,
che si ritiene abbia comportato il licenziamento di 50 persone.
Malgrado la perdita di posti di lavoro, la capacità della
fabbrica di Tampere verrà rilevata dalla gamma di trattori
terminalistici in precedenza prodotta sotto il marchio Magnum
negli Stati Uniti, così come dallo Shuttle Carrier, di
cui si dice adesso che stia "decollando".
La reachstacker ContChamp sarà ora prodotta unitamente
alla reachstacker ContMaster nella fabbrica Lidhult della società
nei pressi dell'impianto svedese di Ljungby. La Kalmar riferisce
che il modello ContChamp 2002, adatto ad applicazioni intermodali,
di movimentazione chiatte ed industriali, è ora disponibile
con tempi di consegna molto più brevi. Tra le nuove caratteristiche
vi è l'estensione sincronizzata dello spreader, sebbene
la ditta sia pronta a precisare che questa innovazione non sia
stata apportata a spese di qualche altra caratteristica già
esistente. Tra queste ultime, si annoverano: cilindri di sollevamento
più forti ed affidabili, sezione del braccio posteriore
più corta che le consente di lavorare in corridoi più
stretti, spreader con punti di montaggio modificati così
che i ganci di blocco posteriori restino sempre a contatto con
il container, nonché un sistema idraulico basato su pompe
idrauliche Rexroth.
Nel contempo, anche il ContMaster, che è stato progettato
per piacere ad un ampia base di clienti, quest'anno è stato
assoggettato ad alcuni miglioramenti, segnatamente l'introduzione
di un refrigeratore d'olio ad impiego intensivo. I clienti adesso
hanno altresì la possibilità di scelta tra due allestimenti
di motore laddove il mercato lo richieda, e cioè il Cummins
QSM11 o lo Scania DS12.
Le vendite di reachstackers singole quali macchine di riserva
nei terminals più grandi è un'area di attività
menzionata da molti produttori, ma la popolarità delle
reachstackers è ancora maggiore nei terminals medio-piccoli.
"Riteniamo che la domanda provenga per lo più dai
terminals minori, laddove le reachstackers possono offrire le
migliori prestazioni e produttività" ha detto Groppi.
"Le probabilità di influenzare il mondo intero e di
convincere tutti quanti ad usare le reachstackers anche nei grandi
terminal containers sono troppo remote. Se si prende in considerazione
il Voltri Terminal Europe, si ha la dimostrazione di una storia
di grande successo in cui sono partiti con le reachstackers e
poi sono passati alle RTG. Oggi le RTG lavorano congiuntamente
alle reachstackers con grande successo".
Per l'impilaggio dei contenitori vuoti, gli elevatori a forca
rappresentano l'opzione meno costosa ma Sandstrom ha dichiarato:
"Rispetto agli elevatori a forca con asta, le reachstackers
offrono una maggiore versatilità, nel senso che possono
accatastare la seconda fila di containers nonché ruotare
in parte il carico. Perciò, la necessità di impilaggio
a 90° viene meno, migliorando la produttività ed allungando
la durata delle gomme. Inoltre, ci sono vantaggi in termini di
visibilità nel senso che il gruista non deve più
osservare l'operazione da dietro un'asta che si solleva".
Anche in ordine alla movimentazione di contenitori carichi le
reachstackers presentano qualche evidente vantaggio rispetto ad
un equipaggiamento più statico quali le RTG e le RMG in
termini di versatilità e di prezzi. Dichiara Sandstrom:
"Le reachstackers non sono confinate unicamente all'area
di lavorazione determinata dai sistemi di guida della gru e -
cosa forse ancor più importante - non richiedono lo stesso
livello di costi relativi alle infrastrutture e costituiscono
una frazione del prezzo".
Aggiunge Groppi: "Oggi la superiorità delle reachstackers
sulle toplifters è ampiamente ammessa. La possibilità
di estendere il braccio e di ruotare lo spreader rende la reachstacker
molto più produttiva di una toplifter".
Tuttavia, una crescente minaccia alla popolarità delle
reachstacker é ora costituita dalla nuova mini-straddle
carrier tipo navetta prodotta dalla Kalmar, dalla Noell e dalla
Belotti. Afferma Cafiero: "Queste nuove generazioni di macchine
destinate alla movimentazione di contenitori potrebbero forse
rappresentare un problema per il mercato delle reachstackers.
Quando si ha un'operazione costituita da trattore e semi-rimorchio,
c'è bisogno di un equipaggiamento per l'issaggio all'inizio
ed alla fine del ciclo di carico e scarico". Poiché
la nuova generazione di mini-straddle carriers è auto-issante,
la reachstacker ed il trattore potrebbero diventare obsoleti.
Tuttavia, il prezzo unitario delle mini-straddles potrebbe diventare
un fattore mitigante del suddetto fenomeno, tanto che rimpiazzare
intere flotte di reachstackers e di combinazioni trattore/semi-rimorchio
potrebbe rappresentare un impegno pesante. "Il nuovo tipo
di macchina può essere utilizzato solamente in alcuni tipi
di terminal, di modo che bisognerà appurare dove se ne
possa trarre vantaggio" sostiene Cafiero. "Per arrivare
a capirlo, ci vorrà un po' di tempo, ma l'anno prossimo
avremo probabilmente un quadro più chiaro circa le dimensioni
dell'impatto di tali macchine sul mercato delle reachstackers".
Dichiara Sandstrom: "La reachstacker si è ora ben
affermata come strumento di lavoro versatile nel terminal ed in
quel contesto al momento non esiste una minaccia da parte di qualsiasi
altra specie di equipaggiamento per la movimentazione di containers
che offra la stessa combinazione di flessibilità al medesimo
valore. L'economia mondiale continuerà a costituire in
futuro il principale effetto sulla domanda di reachstackers".
Secondo i produttori di reachstackers, la recessione economica
globale dell'ultimo paio di anni non sembra avere comportato reali
effetti sulla domanda."Il mercato della movimentazione dei
contenitori è talvolta buono e altre volte scarso, ma la
linea di tendenza al momento è positiva" afferma Cafiero.
"Il mercato della movimentazione di contenitori è
in fase di ascesa, il che è un miracolo alla luce delle
attuali condizioni economiche e le reachstackers, perciò,
hanno ancora un forte mercato".
Le fusioni e le acquisizioni stanno senza dubbio aiutando i produttori
a conservare i propri margini di profitto, come sottolinea Groppi.
Dichiara infatti: "Il consolidamento è un'ottima cosa,
perché ci sono meno concorrenti, più ordinazioni
e prezzi migliori". Tuttavia, non è d'accordo sul
fatto che i produttori di equipaggiamento dovrebbero provare ad
espandersi fino al punto di fornire ogni tipo di equipaggiamento
allo scopo di bloccare la propria quota di mercato.
"Riteniamo fermamente che sia necessario concentrare gli
sforzi in un'area di attività principale. Non riteniamo
che vi sia una sinergia nella produzione di gru come le STS o
le RTG e le reachstackers, gli elevatori a forca o i trattori"
sostiene Groppi. "Pensiamo invece sia possibile realizzare
straddle carriers, Shuttle Carriers, reachstackers e trattori,
perché si tratta sempre di macchine diesel idrauliche che
lavorano nel piazzale. Inoltre, la lunghezza del progetto è
molto simile e coloro che devono prendere le decisioni sono gli
stessi".
(da: Containerisation International, settembre 2002)
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