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CENTRO ITALIANO STUDI CONTAINERS | ANNO XX - Numero 11/2002 - NOVEMBRE 2002 |
Trasporto marittimo
Il boom dei traffici di cabotaggio brasiliani
Il cabotaggio ed il trasporto marittimo costiero sono state storie
di successo per il Brasile nel 2002, sebbene le fluttuazioni del
tasso di cambio del real abbiano reso difficile per le compagnie
di navigazione impegnate in tale mercato realizzare buoni profitti.
Solo otto anni fa, il cabotaggio containerizzato era quasi inesistente,
ma i volumi sono cresciuti dal 30 al 60% ogni anno sino a raggiungere
i 180.000 TEU nel 2001. Le compagnie di navigazione inoltre registrano
profitti "per la maggior parte del tempo".
Attualmente, esistono tre linee di navigazione impegnate specificamente
nel cabotaggio brasiliano. Battono tutte bandiera brasiliana,
dal momento che ai vettori con altre bandiere di norma non viene
consentito di partecipare. La Docenave e la Aliança (che
appartiene alla Hamburg Sud) posseggono entrambe il 39% delle
quote di mercato con il loro servizio settimanale Mercosur/Cabotage
Brazil, mentre la Mercosul Line, consociata della PONL (P&O
Nedlloyd), detiene il 22% con il proprio servizio quindicinale.
Nelson Carlini, ex presidente della Docenave, ha detto di ritenere
che il mercato potenziale sia "enorme" e che potrebbe
arrivare sino ad un milione di TEU all'anno nei prossimi cinque
anni o giù di lì. Il suo ottimismo è riecheggiato
da Gilberto Costa, direttore generale della Expresso Mercantil,
che lavora a stretto contatto con la Docenave, il quale afferma:
"I servizi di cabotaggio non sono mai stati così buoni
come oggi, e stavolta dovrebbero rimanere tali. Ritengo che un
numero sempre maggiore di caricatori si servirà del cabotaggio,
una volta divenuti consapevoli di tutti i suoi vantaggi".
Il Brasile ha una collocazione ideale per il cabotaggio ed i
servizi costieri. Le sue coste si allungano per 7.370 km ed il
90% della sua popolazione di 166 milioni di persone, nonché
l'82% del suo PNL, sono concentrati entro 500 km dal mare. La
maggior parte del traffico del paese da sempre viene movimentato
via strada, ma lo sciopero dei camionisti di un anno fa ha indotto
molti caricatori a cercare opzioni di trasporto alternative. E
in effetti, non molto tempo fa in Brasile era in corso un altro
sciopero dell'autotrasporto. Se vi si aggiungono la crescita dei
prezzi del gasolio, gli aumenti delle tariffe relative ai pedaggi
stradali, la sempre maggiore sicurezza del trasporto marittimo
di containers (il che comporta premi assicurativi minori) ed il
calo dei costi di trasporto marittimo e portuali, ecco spiegata
l'inevitabile migrazione dei carichi verso i servizi di cabotaggio.
I volumi dei carichi refrigerati sono cresciuti in modo particolare.
Il pollame, la carne di maiale e altri tipi di carne surgelata,
vengono spediti da porti quali Itajai e São Francisco do
Sul, nel sud del Brasile, alla volta del sud-est e del nord-est,
così come a Manaus. Anche le derrate alimentari e tutte
le merci domestiche, oltre ad alcune merci manifatturate, vengono
spedite a nord, mentre in direzione sud i traffici di cabotaggio
provvedono al trasporto di vari tipi di frutta dalla regione di
nord-est. Pure i prodotti elettronici provenienti dalla Zona Franca
di Manaus vengono trasportati a sud, sebbene i volumi siano scivolati
dai livelli di uno-due anni fa, in seguito alla crisi argentina
ed a un calo dell'economia brasiliana. I carichi tendono ad essere
esportati da Manaus alla regione caraibica, sebbene alcuni servizi
di cabotaggio vengano fatti partire da Suape e Santos per l'esportazione.
La Mercosul Line prevede di trasportare volumi tra 40.000 e 45.000
TEU nel 2002, con un incremento tra il 57 ed il 65% rispetto ai
26.000 TEU movimentati lo scorso anno. Dick Meurs, direttore generale
sia della Mercosul Line che dei servizi della PONL per la Costa
Orientale del Sud America, ha dichiarato che questi trasporti
comprendono tutti e tre gli aspetti del servizio della Mercosul
Line. Quest'ultimo consiste di circa 30.000 TEU di attività
di cabotaggio brasiliano puro, più 8.000 TEU di traffico
costiero Mercosur, oltre a quasi 1.000 TEU di carichi di trasbordo
per il servizio a lungo raggio della PONL dall'Asia. Le navi della
Mercosul Line collegano questo servizio con i porti di Vitoria,
Salvador, Suape, Fortaleza e Manaus.
Il servizio della Mercosul Line ha eliminato Buenos Aires e Rio
Grande dal proprio orario e ha rimpiazzato Recife con la vicina
Suape. Esso ora torna indietro a Montevideo e poi salpa nuovamente
in direzione nord direttamente per Santos; la PONL va a riempire
i vuoti dei porti intercorrenti con i propri servizi a lungo raggio.
Secondo Meurs, la Sem Toshiba, un importante esportatore di elettronica
nippo-brasiliano, ha designato la Mercosul Line quale suo "primo
fornitore" per il 2001. Ciò dimostra che i forti collegamenti
dei caricatori con l'autotrasporto, specialmente a Manaus, potrebbero
essere spezzati. Sostiene Meurs: "Sempre più imprese
riconoscono il valore del cabotaggio e del trasporto marittimo.
Possono misurarne i vantaggi in termini di minori costi assicurativi,
maggiore affidabilità, minori rotture di carico, ecc.".
La Mercosul Line effettua operazioni con due navi nel cabotaggio
brasiliano, la Palometa da 1.512 TEU (capacità nominale)
e la Pescada da 1.728 TEU. Ad essa era stata concessa la
rinuncia alla bandiera per gli ultimi due anni al fine di operare
nel cabotaggio, con l'intesa che avrebbe costruito due navi da
1.700 TEU presso i cantieri navali Estaleiro di Itajai, ad un
costo di 70 milioni di dollari. La Decourt e la Syndarma stanno
tenendo sotto attento controllo la situazione, e da un momento
all'altro potrebbero intraprendere un'azione legale al fine di
far accelerare il progetto di nuove costruzioni ovvero di rimuovere
la Mercosul Line dal traffico in questione.
Tuttavia, secondo Meurs, i piani a partire dal 2001 per noleggiare
un'altra nave una volta impiegate le nuove costruzioni di Itajai
sono stati rinviati (la normativa marittima brasiliana consente
alla consociata della PONL di noleggiare sino a 3.400 TEU di capacità
al fine di far fronte alle necessità in termini di capacità
assicurate dalle nuove costruzioni sotto ordinazione). Spiega
infatti: "A causa della volubilità della situazione
attuale, noi preferiremmo restare nell'attuale status quo
fino all'inizio del 2003, dopo le elezioni presidenziali".
Quanto all'altro servizio di cabotaggio brasiliano, secondo José
Carlos Rocha Ramos, direttore commerciale della divisione containers
della Docenave, il vettore brasiliano prevede di trasportare circa
72.000 TEU quest'anno, rispetto ai 61.000 TEU del 2001 ed ai 52.000
TEU del 2000.
Di quei 72.000 TEU, si prevede che qualcosa come l'82% sarà
costituito da cabotaggio puro, mentre il resto verrà suddiviso
tra il traffico costiero del Mercosur ed il trasbordo (la Docenave
serve vettori quali MOL, Zim, Evergreen, Companhia Libra de Navegação
- partecipata a maggioranza dal vettore cileno CNAV - , NYK e
Maersk Sealand). Gran parte di questi vettori sono concorrenti
della Hamburg Sud in diversi traffici, di modo che preferiscono
acquisire spazi sulle navi della Docenave piuttosto che su quelle
della Aliança. La dirigenza della Docenave riconosce che
solo un anno fa il 25% circa di tutti i trasporti erano da e per
il Mercosur (quasi 15.000 TEU), mentre adesso quella percentuale
è scivolata ad appena il 10%, a circa 7.000 TEU.
Da marzo, la Docenave ha noleggiato un'altra nave, la Frota
Belem da 666 TEU, dalla Frota Oceanica e Amazonica, a fini
di impiego nei traffici di cabotaggio. Essa era necessaria per
far fronte al suo "eccesso di richieste". La linea brasiliana,
probabilmente, è in grado di mettere assieme un numero
maggiore di carichi regolari rispetto alla Aliança, poiché,
come menzionato prima, diversi concorrenti della Hamburg Sud preferiscono
prendere spazi sulle navi della Docenave che su quelle della Aliança.
La Aliança può trasferire qualsiasi carico costiero
del Mercosur in eccedenza ai servizi a lungo raggio del gruppo
Hamburg Sud.
La dirigenza della Aliança ha confermato che il vettore
prevedeva da 60.000 a 70.000 di traffici di cabotaggio puro, costiero
e di trasbordo per il 2002. In termini di carichi feeder, la Aliança
tende a trasportare carichi per le consociate del gruppo Hamburg
Sud, quali la Crowley American Transport e la Columbus Line, oltre
alla Ybarra.
Sia la Docenave che la Mercosul proclamano che le partenze in
direzione nord delle proprie navi sono al completo al 100%, mentre
per quelle in direzione sud presentano percentuali di riempimento-nave
oscillanti tra il 70 ed il 90%. La Aliança riferisce di
livelli di utilizzazione tra il 90 ed il 100% in direzione nord,
e solamente del 60% in direzione sud, in seguito al massiccio
taglio dei carichi diretti in Argentina.
Tuttavia, il servizio settimanale/ogni otto giorni della Aliança/Docenave
ha apportato a marzo mutamenti su vasta scala al suo itinerario,
avendo eliminato il proprio scalo a Vitoria sostituendolo con
Itaqui. L'iniziativa mirava a far fronte alla crescente domanda
di movimentazioni di carichi di cabotaggio brasiliani puri nonché
al calo dei traffici fra i vari paesi del Mercosur - Brasile,
Uruguay ed Argentina, oltre ad alcuni carichi dal Brasile al Paraguay
- a causa dell'effetto tramortente della crisi argentina.
Anche gli equilibri di potenza relativi al servizio sono mutati,
dato che le più piccole navi da 666 TEU della Docenave
noleggiate sono state spostate dalla tratta a nord (da Santos
a Manaus) a quella meridionale (da Buenos Aires a Fortaleza),
mantenendo 3 navi da 1.400 TEU (di capacità nominale) nei
traffici brasiliani che presentano elevati quantitativi di carichi.
La Aliança parla altresì, ogni tanto, di sostenere
la propria flotta allo scopo di far fronte ai volumi in rapido
sviluppo. Tuttavia, Julian Thomas, direttore della Aliança
e della Hamburg Sud, afferma che la recessione argentina, il valore
fluttuante del real ed il calo dell'economia brasiliana (al momento
si prevede per il 2002 una crescita nell'ordine dell'1,5% per
il PIL, rispetto al 3,5% previsto all'inizio dell'anno), hanno
congiuntamente eroso la crescita dei volumi e comportato conseguenze
negative per i risultati finanziari della compagnia di navigazione.
La volubilità del tasso di cambio - tra i 2,4 ed i 3,5
reais per un dollaro USA nel periodo che va da aprile a settembre
- ha reso difficile la programmazione sia per gli importatori
che per gli esportatori. Tutti e tre i vettori ammettono che la
svalutazione è stata negativa perché gli introiti
sono avvenuti in reais brasiliani, mentre la maggior parte dei
costi operativi vengono calcolati in dollari USA.
Dichiara Thomas: "Quest'anno abbiamo trovato un mercato
difficile ed i margini di profitto - laddove ce ne sono stati
- sono stati risicati. Per i prossimi mesi, staremo a vedere che
cosa succede; certo che adesso non è il momento di investire
in altro tonnellaggio in più". Questa incertezza rappresenta
in parte il risultato del periodo che precede le elezioni presidenziali,
che hanno luogo da ottobre a gennaio, in parte il risultato della
crisi argentina ed in parte quello delle speculazioni valutarie
internazionali.
Tuttavia, malgrado tale incertezza, ci si aspetta che il cabotaggio
brasiliano mostri una crescita a due cifre nel prossimo futuro.
Quanto al fatto che i volumi di cabotaggio riescano a raggiungere
1 milione di TEU all'anno entro il 2007, la fiducia di Carlini
della Docenave sembra giustificata.
(da: Containerisation International, ottobre 2002)
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