
|
CENTRO ITALIANO STUDI CONTAINERS | ANNO XX - Numero 12/2002 - DICEMBRE 2002 |
Trasporto intermodale
L'Austria: il nirvana degli spedizionieri
Tutti coloro che in Austria sono impegnati nel trasporto internazionale
concordano nell'affermare che gli spedizionieri regnano sovrani
nel mercato containerizzato marittimo austriaco. La maggior parte
dei caricatori dipende dagli spedizionieri per organizzare le
proprie necessità di distribuzione internazionale. Gli
importatori hanno bisogno di loro per provvedere agli sdoganamenti
e con sempre maggiore frequenza delegano loro tutta una gamma
di altri servizi a valore aggiunto, quale la distribuzione interna
in Austria e nei paesi vicini.
I vettori marittimi con uffici a Vienna (e ce ne sono pochi),
unitamente agli agenti marittimi, si fanno in quattro nel sottolineare
il valore degli spedizionieri come clienti. Gli spedizionieri
stessi non si fanno pregare per porre l'accento sulla propria
partecipazione all'organizzazione delle movimentazioni di merce
containerizzata in entrata ed in uscita.
La popolazione dell'Austria è di appena 8 milioni di abitanti
ma, secondo Andreas Demmer, amministratore delegato della ZV (Zentralverband
Spedition & Logistic), cioè l'Associazione Centrale
Spedizioni e Logistica, vi sono circa 600 spedizionieri. Questa
cifra comprende gli spedizionieri appartenenti a proprietari non
austriaci con uffici a Vienna; molti sono piccoli e concentrati
su mercati di nicchia quali il trasporto terrestre od il trasporto
merci aereo e quindi per lo più non si occupano di trasporto
merci marittimo; gli altri si concentrano esclusivamente sul trasporto
marittimo.
L'Austria è sempre stata un "mercato di spedizionieri".
Molti fattori hanno contribuito a far sì che fosse così:
uno è che l'Austria non ha sbocco sul mare ed è
lontana dai porti del Nord Europa, specialmente Amburgo (il suo
principale porto per il carico in uscita ed in entrata). L'organizzazione
del trasporto terrestre richiede competenza, nonché la
capacità di contrattare tariffe favorevoli con gli operatori
ferroviari e gli autotrasportatori. Non è molto pratico
per la maggior parte dei caricatori ed importatori austriaci organizzare
in proprio i trasporti terrestri: questa è una funzione
naturale per gli spedizionieri.
Fino all'ingresso dell'Austria nell'Unione Europea nel 1995,
l'importazione dall'Unione Europea e l'esportazione alla volta
dei suoi paesi membri comportava la predisposizione di documentazione
che era meglio affidare agli spedizionieri (a partire dal 1995,
infatti, essi hanno perduto questa fonte di proventi). La documentazione
doganale e le procedure di sdoganamento restano necessarie per
le importazioni extracomunitarie; si tratta di procedure che potrebbero
rivelarsi difficili per importatori situati in località
distanti dai porti settentrionali di scarico. Il ricorso allo
spedizioniere risolve questo problema.
Gli spedizionieri prenotano la capacità, organizzano il
trasporto terrestre alla volta dei porti di carico, producono
e sbrigano la documentazione, e - significativamente - di norma
scelgono i vettori ed i porti di carico utilizzati.
Molti caricatori austriaci sono piccoli e carenti quanto a conoscenza
delle procedure internazionali di trasporto. E' probabile che
a loro risulti difficile negoziare tariffe di nolo concorrenziali
direttamente con i vettori marittimi. Essi in genere preferiscono
servirsi degli spedizionieri piuttosto che dialogare direttamente
con le linee di navigazione.
Dal momento che così pochi vettori marittimi hanno uffici
propri a Vienna, la loro "influenza" sui caricatori
è generalmente minore di quella degli spedizionieri. I
piccoli spedizionieri coltivano stretti legami con la propria
clientela, mentre quelli maggiori possono disporre di personale
di vendita a copertura del mercato.
Klaus Lippstreu, membro del consiglio di amministrazione della
Schenker Austria (che fa parte del gruppo tedesco Stinnes, il
quale utilizza il logo Schenker Stinnes Logistics), stima che
rispetto al mercato containerizzato austriaco complessivamente
pari a circa 250.000 TEU annui (traffico combinato in entrata
ed uscita), qualcosa come 150.000 TEU (il 60%) sia controllato
dagli spedizionieri.
Tuttavia, una percentuale significativa del mercato in entrata,
pari a 20.000 TEU all'anno, consiste nel flusso specializzato
di traffico d'importazione della Daimler Chrysler, che non comporta
il coinvolgimento degli spedizionieri. A parte questo, la percentuale
del controllo da parte degli spedizionieri sale a circa il 65%.
Una percentuale di traffico in uscita più alta di quella
in entrata è controllata dalla spedizionieri austriaci.
E' invece più probabile che il traffico in entrata sia
controllato dagli spedizionieri del paese d'origine, sebbene gli
spedizionieri austriaci siano normalmente coinvolti nelle procedure
successive al trasporto marittimo. Inoltre, i grandi spedizionieri
attivi in Austria si concentrano sul controllo da porta a porta
del traffico containerizzato ed i loro uffici nei paesi di origine
controllano anche il traffico.
Afferma Lippstreu: "La Schenker è il principale spedizioniere
in Austria". Egli calcola che il volume annuo della società
di traffico containerizzato marittimo austriaco controllato sia
di circa 40.000 TEU, ovvero il 16% circa del mercato containerizzato
complessivo austriaco, nonché qualcosa come il 27% del
mercato complessivo controllato dagli spedizionieri in Austria.
Conclude Lippstreu: "Noi controlliamo una percentuale di
mercato simile a quella della K&N, di modo che noi e loro
controlliamo oltre il 50% del mercato controllato qui dagli spedizionieri".
Tuttavia, da parte sua, il direttore generale della K&N in
Austria, Friedrich Macher, sostiene: "Noi siamo il principale
spedizioniere in Austria in relazione ai traffici di trasporto
merci marittimo. La Schenker è il numero due". Presso
la sede centrale della K&N Austria a Vienna, Markus Panhauser,
direttore servizi trasporto marittimo e dogane, rivela che la
Blue Anchor Line (la nvocc di casa della K&N che si occupa
praticamente di tutti i traffici marittimi globali del gruppo)
movimenta quasi 50.000 TEU all'anno (35.000 TEU di traffico di
esportazione e 15.000 TEU di importazione) di traffico austriaco,
il che sembrerebbe porre in testa la K&N.
Gerhard Prochart, portavoce della Panalpina in Austria, modestamente
commenta: "Siamo uno dei principali spedizionieri in Austria.
Le spedizioni di merci per via marittima ed aerea sono le nostre
maggiori attività in loco. Movimentiamo circa 27.000 TEU
all'anno di traffico combinato in entrata ed in uscita. Aumentiamo
i nostri volumi ogni anno, ma la crescita del 2002 è stata
più lenta del solito".
Paul Senger-Weiss, presidente esecutivo della società
austriaca appartenente a privati Gebruder Weiss, ritiene che la
propria società sia la numero cinque nella classifica degli
spedizionieri marittimi austriaci. Sottolinea Senger-Weiss: "Siamo
il numero uno, o il numero due, in alcune regioni dell'Austria,
ma vorremmo essere il numero tre nella classifica generale".
Per gli spedizionieri austriaci è importante anche la gamma
di servizi logistici a valore aggiunto che forniscono, oltre alle
spedizioni marittime ed aeree. Senger-Weiss ha parlato di "tre
forti branche della Gebruder Weiss": trasporti, servizi internazionali
tecnologici (informatica) e spedizioni di merci marittime oltremare.
Egli non ha specificato il volume annuo della sua società
di traffico containerizzato austriaco, ma ha dichiarato: "Si
potrebbe dire che una percentuale oscillante tra il 10% ed il
15% della nostra attività consiste di spedizioni marittime
di merci oltremare".
Lippstreu sottolinea il significato del ruolo degli spedizionieri
austriaci nell'ambito dell'organizzazione del trasporto terrestre.
Spiega infatti: "In Austria, organizzare il trasporto terrestre
pre e post trasporto marittimi è estremamente importante.
Dall'Austria ai porti di carico/scarico esistono un sacco di possibilità
ed opportunità in relazione al modo in cui il trasporto
terrestre viene gestito, e questo è un ruolo che dev'essere
svolto dallo spedizioniere".
Il direttore ai prodotti trasporto merci marittimo della Schenker
Austria, Andreas Braun, ha dichiarato che un elemento decisivo
della strategia della società in Austria consiste nell'essere
coinvolti, in qualità di partner, in tutti gli anelli della
catena logistica di trasporto. Asserisce Braun: "Non siamo
interessati ad acquisire il trasporto per i vettori marittimi
in relazione alle tratte terrestri dall'Austria ai porti"
ha detto. "Disponiamo di un notevole potere di acquisto con
gli operatori di treni-blocco containerizzati e ci organizziamo
da soli il trasporto terrestre".
Lippstreu punta il dito contro il settore ferroviario austriaco,
evidenziando il fatto che sia ancora sotto controllo statale,
ma fa anche notare: "Il primo operatore ferroviario privato
probabilmente farà il proprio ingresso nel mercato austriaco
più o meno per la fine del 2002, o all'inizio del 2003.
Ciò genererà nuove possibilità ed opportunità
per noi". Lippstreu rivela che la Schenker Austria è
intenzionata a lanciare i propri servizi di treni-blocco containerizzati
da e per i porti. E' probabile che tali servizi inizialmente collegheranno
l'Austria con Amburgo e Bremerhaven.
La K&N effettua servizi propri di treni-blocco da Vienna
ai porti nord-europei da quattro anni. Riferisce Macher: "Noi
lo descriviamo come il nostro sistema multimodale". Il servizio
avviene solamente in direzione nord. Spiega infatti: "Non
effettuiamo il servizio in direzione sud verso l'Austria, dato
che finora non è stato possibile integrare i flussi di
traffico containerizzati in direzione nord con quelli in direzione
sud, anche se stiamo cercando di farlo".
Sebbene il collegamento idroviario Reno-Canale del Meno-Reno
raramente venga utilizzato per il trasporto dei contenitori carichi
dall'Austria ai porti del nord, Macher è più favorevole
a questa modalità di trasporto di quanto non lo siano altri
importanti dirigenti delle case di spedizione. Afferma infatti:
"Ogni anno, movimentiamo circa 10.000 TEU per chiatta alla
volta di Rotterdam".
La K&N ha un contratto con un grosso produttore di legname
per il trasporto di 20.000 TEU all'anno alla volta dei porti settentrionali.
Di questi, 14.000 TEU vengono trasportati sui suoi servizi di
treni-blocco containerizzati, mentre 6.000 TEU viaggiano per chiatta
sino a Rotterdam. Il produttore di legname dialoga direttamente
con i vettori marittimi e la K&N non è coinvolta nella
spedizione della tratta marittima inerente a questo traffico.
Le strategie dei principali spedizionieri nell'organizzazione
del trasporto marittimo in uscita sono simili. Tutte quante favoriscono
le rotte su Amburgo e Bremerhaven, piuttosto che su Trieste e
Capodistria. Panhauser della K&N e Lippstreu e Braun della
Schenker dichiarano tutti che vantaggi in termini di tariffe di
nolo concorrenziali e disponibilità di attrezzature derivano
loro dagli accordi globali stipulati dai loro gruppi con i principali
vettori. Tutti i gruppi globali di spedizionieri stanno realizzando
tali accordi, ma importanti dirigenti del settore a Vienna hanno
sottolineato che anche i fattori di servizio locali sono importanti
nella scelta del vettore marittimo per ciascuna spedizione.
Braun, specialmente, enfatizza i fattori della qualità
ed affidabilità del servizio per i caricatori derivanti
da tali accordi. Commenta infatti: "Non siamo spedizionieri
noti in Austria come usi a tagliare le tariffe di nolo. Non ci
serviamo di vettori marittimi al risparmio. A causa dei nostri
accordi centralizzati con vettori di importanza primaria, siamo
in grado di assicurare disponibilità di equipaggiamento
e capacità, di modo che i caricatori possono stare sicuri
che le loro spedizioni arriveranno in tempo".
I principali spedizionieri sanno che i piccoli operatori del
loro settore possono movimentare anche le operazioni di base del
trasporto marittimo. Commenta Braun: "Il trasporto marittimo
di base FCL da porto a porto è un'attività da niente.
Qualsiasi spedizioniere di vicolo può effettuarla e contrattare
le tariffe dei containers! Ciò che è davvero importante
sono la qualità del servizio e la gestione delle catene
della fornitura".
Questi due fattori e la distribuzione pan-europea rappresentano
il modo in cui i principali spedizionieri globali hanno conseguito
il proprio stato nel mercato austriaco. La Gebruder Weiss è
nota per il proprio sistema distributivo intra-europeo. Essa gestisce
una flotta propria di circa 1.200 swapbodies ed impiega autocarri
e semirimorchi in operazioni contrattate con piccoli autotrasportatori.
Questi ultimi vengono tutti quanti utilizzati per la distribuzione
all'interno dell'Austria, nonché tra l'Austria ed i paesi
vicini. Ciò comprende il trasporto tra caricatori/destinatari
ed i depositi di carico e ricezione delle consegne LCL di esportazione
ed importazione. Alcuni swapbodies vengono impiegati, unitamente
con la britannica Davies Turner, nell'ambito di servizi ad unità
di carico intermodale dal Regno Unito al continente europeo, tra
cui l'Austria.
Riferisce Senger-Weiss: "Disponiamo di 160.000-180.000 m2
di capacità di magazzinaggio in Austria, di cui 20.000-22.000
m2 a Vienna, dove la capacità comprende un'infrastruttura
specializzata ad alta tecnologia". Vi è anche una
notevole attenzione sull'informatica, "il che significa che
possiamo controllare elettronicamente tutto le nostre operazioni
di trasporto, distribuzione e logistica". Nella Gebruder
Weiss Group è compresa una società di sistemi per
computers denominata INET Logistics, utilizzata da grandi conglomerati
industriali e da altri operatori di trasporto, tra cui la Fedex
e la DHL.
Un aspetto della strategia della Gebruder Weiss è la sua
concezione Weissland (terre bianche). Senger-Weiss ha descritto
la regione che si estende da Basilea in Svizzera a Bucarest in
Romania e Sofia in Bulgaria, come "la propria patria".
"La Weissland rappresenta qualcosa come il 15-20% circa
della popolazione complessiva europea" ha affermato Senger-Weiss,
e "la copriamo completamente con servizi di trasporto e distribuzione".
Esistono anche quelle che vengono definite come attività
estere, che comprendono certe zone, in Europa ed altrove, che
la Gebruder Weiss non serve direttamente, ma copre attraverso
accordi di collaborazione.
Una di tali regioni è l'Asia, descritta da Senger-Weiss
come "un forte caposaldo per noi". La Gebruder Weiss
ha uffici propri in Cina, a Hong Kong ed a Singapore, e conduce
operazioni di marketing per mezzo di personale operativo negli
USA.
La K&N dispone di uffici per le operazioni di trasporto marittimo
di merci sia a Vienna che a Linz, con un centro di snodo LCL in
uscita a Linz. Tutte le consegne LCL con origine in Austria vengono
instradate per ferrovia ad Anversa, la porta d'accesso europea
per le esportazioni LCL della K&N. Tuttavia, i contenitori
LCL in entrata vengono instradati direttamente alla volta delle
varie città austriache.
Riferisce Panhauser: "Riteniamo che sia essenziale integrare
con una serie di infrastrutture i nostri servizi di trasporto
marittimo". Egli cita ad esempio il recapito di consegne
LCL a vari centri di snodo in tutta l'Austria, nonché l'espletamento
delle attività di raccolta ed imballaggio, reimballaggio
e distribuzione interna. Riferisce infatti: "Questa è
una delle ragioni che ci hanno permesso di essere in grado di
incrementare i nostri volumi di trasporto merci marittimo da e
per l'Austria del 10-15% annuo". La K&N sta attualmente
cercando di sviluppare catene di forniture integrate per merci
containerizzate in Austria dall'America Latina.
Circa il 75% dell'attività di spedizioni marittime di
merci dall'Austria della Schenker consiste di traffico di esportazione,
mentre solo il 25% deriva dalle importazioni, "percentuali
che non rappresentano il mercato delle spedizioni in Austria nel
suo complesso" fa notare Lippstreu. La società offre
una gamma completa di servizi logistici all'interno dell'Austria.
Nel corso del mese di gennaio, la Schenker ha allestito un ufficio
dedicato all'intermodale al fine di controllare il traffico containerizzato
all'interno dell'Austria per conseguire sinergie tra il traffico
d'importazione e quello d'esportazione. Braun afferma che tale
ufficio provvede al reperimento dell'equipaggiamento destinato
alle esportazioni di legname, in seguito alla riduzione del traffico
della Daimler Chrysler in Austria, con conseguente carenza di
equipaggiamento containerizzato da 40 piedi per le spedizioni
in uscita.
La "apertura" dei paesi dell'Europa centro-meridionale
costituisce un'opportunità per i principali spedizionieri.
La Gebruder Weiss ha 230 dipendenti a Praga, sede di una grande
infrastruttura di magazzinaggio, e ha appena aperto un complesso
di magazzinaggio e logistica a Budapest. Esistono infrastrutture
per la distribuzione a Sofia, nonché investimenti in imprese
impegnate nella distribuzione a Sofia e Budapest. Il traffico
FCL è instradato direttamente dai paesi centro/sud-orientali
ai porti europei, mentre il traffico LCL viene portato nel centro
di snodo distributivo di Vienna e nuovamente caricato su swapbodies
per la distribuzione alla volta di destinazioni centro/sud-orientali.
Alla volta di Praga, i containers LCL vengono instradati direttamente.
Dichiara Senger-Weiss: "Stiamo davvero spingendo verso i
paesi centro/sud-orientali".
L'ufficio a Vienna della Schenker rappresenta altresì
l'ufficio regionale del gruppo per la regione centro/sud-orientale
a sud della Repubblica Ceca, e la Schenker dispone di 1.300 addetti
nella zona in questione. Essa effettua altresì servizi
di trasporto in quell'area dall'Austria, usandoli per la distribuzione
del traffico LCL. Sottolinea Lippstreu: "Vienna è
localizzata in posizione ideale quale centro di snodo distributivo
per i paesi centro/sud-orientali. Siamo a meno di 300 km da Praga
e Belgrado dista solo 600 km".
La K&N ha uffici propri in tutta la regione dell'Europa centro/sud-orientale
e Macher afferma: "Riteniamo che l'Austria abbia un grande
potenziale come centro di snodo per le merci che da fuori Europa
vengono instradate in paesi come Ungheria e Repubblica Ceca. Prevediamo
di essere notevolmente coinvolti in questo traffico". Continua
poi: "Allorquando alcuni dei paesi del sud-est si saranno
aggregati all'Unione Europea, ci aspettiamo di effettuare treni-blocco
containerizzati che vi trasporteranno traffico d'importazione
e containers carichi in uscita".
L'ufficio principale della Panalpina per l'Austria è a
Vienna, ma altri uffici movimentano traffico di trasporto merci
marittimo da Graz, Linz ed Innsbruck. Le responsabilità
dell'ufficio di Vienna si estendono alla Polonia, alla Russia,
all'Ungheria, alla Repubblica Ceca, alla Slovacchia ed alla Slovenia,
nonché più ad oriente alla Turchia, alla Siria ed
all'Iran. Chiarisce Prochart: "Questo non significa che le
merci necessariamente transitano in Austria, ma solo che organizziamo
il tutto da Vienna".
Il grido di dolore "i vettori marittimi investono milioni
di dollari in nuovo tonnellaggio containerizzato, ma sono i gruppi
di spedizioni globali che ne traggono vantaggi realizzando profitti
anno dopo anno" si sente spesso ripetere dai vettori marittimi.
Questo è vero, ma la futura prosperità del settore
containerizzato è connessa al ruolo del container come
elemento integrale delle catene logistiche estese in paesi come
l'Austria ed i paesi europei centro/sud-orientali. Pochi vettori
sono intenzionati a mantenere uffici in Austria né, presumibilmente,
nei paesi vicini minori.
Tuttavia, alcuni grossi gruppi spedizionieristici hanno destinato
notevoli risorse finanziarie al personale operativo e di marketing,
alle infrastrutture di movimentazione delle merci, ed a capacità
informatica in Austria. Si sono procurati la loro posizione attuale
nel mercato austriaco e stanno adesso investendo risorse nei paesi
europei centro/sud-orientali. Quali che siano i premi in palio
nei nuovi mercati, è probabile che a vincerli siano gli
spedizionieri.
(da: Containerisation International, novembre 2002)
|