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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS | ANNO XXIII - Numero 10/2005 - OTTOBRE 2005 |
Safety & security
La pirateria nello Stretto di Malacca potrebbe far scattare costi di assicurazione aggiuntivi
In seguito alla recente inclusione, a giugno, dello Stretto di Malacca da parte del London JWC (Commissione Congiunta Londinese sulla Guerra) nella lista di zone soggette a conflitti, scioperi, terrorismo e pericoli correlati, molti armatori sono preoccupati di dover pagare premi assicurativi aggiuntivi imposti dagli assicuratori.
I sovrapprezzi sarebbero di importo notevole: per una portacontainers nuova del valore di 50 milioni di dollari USA, gli armatori potrebbero dover pagare altri da 5.000 a 7.500 dollari USA a viaggio.
Sulla base delle informazioni ottenute da esperti in accertamento del rischio, la JWC ha dichiarato che lo Stretto di Malacca, a causa della persistente pirateria, minaccia la sicurezza di più di 50.000 movimentazioni navali all'anno.
S. S. Teo, presidente della FASA (Federazione delle Associazioni degli Armatori dell'ASEAN), nonché presidente del vettore marittimo PIL, con sede a Singapore, ha dichiarato: "In seguito alle raccomandazioni della JWC, alcune società di assicurazione e riassicurazione hanno inviato avvisi agli armatori con cui li avvertivano che avrebbero applicato premi aggiuntivi, per le navi in transito nello Stretto di Malacca, sulla base del valore dello scafo in ragione dello 0,01-0,15% per transito.
Tutte le associazioni degli armatori si sono sensibilizzate a questo riguardo. Riteniamo che i rischi di transito nello Stretto di Malacca non siano aumentati, per quanto attiene alla pirateria, e pensiamo che non vi siano minacce di terrorismo. Al contrario, gli incidenti di pirateria sono diminuiti. Pensiamo fermamente che la revisione dei rischi nello Stretto di Malacca sia una pratica sleale, e che non si dovrebbe confondere la pirateria con il terrorismo".
Teo ha poi aggiunto che, per quanto riguarda la PIL, gli assicuratori hanno cercato di imporre un premio aggiuntivo alle sue navi, ma che la compagnia di navigazione ha resistito sin dall'inizio nell'ardua battaglia.
All'inizio di settembre, si è saputo che alcuni assicuratori giapponesi hanno imposto piccoli premi di 250 dollari USA per transito. Tuttavia, non ci sono stati segnali precisi circa il passaggio di tali oneri agli armatori sotto forma di sovrapprezzi, com'era successo nel corso del conflitto iracheno nel 2001. Ciononostante, Teo ha ammesso che se altri assicuratori dovessero cominciare ad imporre premi aggiuntivi, la situazione potrebbe cambiare.
Un broker con sede a Londra ha dichiarato che non tutti gli assicuratori stanno applicando il premio aggiuntivo, dal momento che nei prossimi due mesi dovrebbero avvenire alcuni rinnovi di contratto con gli armatori. Tuttavia, la sensazione diffusa è che i premi aggiuntivi verranno applicati, sebbene in modo scaglionato. E aggiunge: "Se ne può parlare in trattativa".
La FASA ed altri organismi armatoriali asiatici continuano ad esercitare azione di lobbying nei confronti della London JWC.
(da: Containerisation International, ottobre 2005, pag. 19)
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