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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS | ANNO XXIII - Numero 11/2005 - NOVEMBRE 2005 |
Porti
Il Golfo del Messico in ripresa dopo la doppia inondazione
Nel periodo successivo all'uragano Katrina, i porti statunitensi del Golfo del Messico hanno dovuto affrontare altresì una seconda tempesta tropicale, Rita. Quest'ultima ha comportato la chiusura dei porti di Houston, Galveston e Freeport per diversi giorni, sebbene l'impatto sia stato meno duro, tanto che Houston ha dovuto subire "danni minimi". Il porto di New Orleans è rimasto aperto, al 20% della capacità operativa.
I danni apportati dall'ultima tempesta sono andati ad aggiungersi ai compiti ed ai costi inerenti alla riabilitazione del commercio marittimo nella regione. Gary LaGrange, presidente della AAPA (Associazione Americana delle Autorità Portuali), nonché presidente e direttore generale del porto di New Orleans, ha dichiarato dinanzi alla Commissione del Senato degli Stati Uniti per le finanze: "Il Porto di New Orleans stima che ci vorranno 1,7 miliardi di dollari per riabilitare, rimpiazzare e/o migliorare le infrastrutture portuali danneggiate dagli uragani Katrina e Rita. Anche altri porti in Lousiana, Alabama, Texas e Mississippi dovranno sopportare dei costi per riparare le infrastrutture".
Il porto deve inoltre affrontare problemi inerenti alla riparazione di infrastrutture e connessioni intermodali per consentirgli di operare nuovamente ed aiutarlo a rigenerare la regione. LaGrange, peraltro, ha sottolineato che, data la riduzione delle popolazione e delle entrate, il porto potrebbe avere delle difficoltà a ripagare i possessori locali di obbligazioni. Pertanto, ha richiesto garanzie federali al fine di consentire la concessione di prestiti esentasse per la ricostruzione.
New Orleans ha cominciato a movimentare carichi commerciali, dal momento che sia la MSC (Mediterranean Shipping Co) sia la CP Ships fanno scalo al porto sin dal disastro degli uragani. Il porto ha altresì incoraggiato le società di autotrasporto ad effettuare servizi in loco al fine di far riprendere le operazioni.
Il Gulfport ha subito danni per un valore di 721 milioni di dollari a causa di Katrina, secondo l'Amministrazione Marittima statunitense. Tra tali danni vi sono la sostituzione del magazzinaggio coperto, la costruzione di nuove infrastrutture aziendali, il dragaggio del canale portuale da 36 a 42 piedi e l'acquisto di attrezzature.
Anche il Mobile Ship Channel è stato riaperto sino ad una profondità di 43 piedi, sebbene il porto avesse stimato che ci volesse la metà di ottobre prima di poterlo riportare sino a 45 piedi.
Anche i collegamenti interni devo essere migliorati ed il Dipartimento dei Trasporti ha assegnato contratti per la ricostruzione delle strade, tra cui parti delle strade interstatali 10 e 90. La Norfolk Southern ha riparato i ponti ferroviari danneggiati ed il proprio terminal intermodale di New Orleans e sta effettuando traffico di interscambio con la Union Pacific e la BNSF.
Michael Chertoff, segretario del Dipartimento statunitense per la Sicurezza della Patria, ha autorizzato la sospensione per un mese della legge Jones relativa alla riserva petrolifera strategica. Tuttavia, il gruppo di lavoro sul cabotaggio marittimo si è opposto alla richiesta dei gruppi di agricoltori per una sospensione simile a favore della produzione agricola al fine di alleviare la pressione sulle infrastrutture a seguito di Katrina. Phillip Grill, presidente del gruppo di lavoro, ha scritto al presidente degli Stati Uniti commentando che al riguardo non vi è alcuna giustificazione legittima.
(da: Containerisation International, novembre 2005, pag. 39)
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