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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS | ANNO XXIII - Numero 12/2005 - DICEMBRE 2005 |
Porti
Notizie dai porti italiani
L'Autorità Portuale di Napoli ha assegnato tre nuove concessioni. Lo stivatore e movimentatore di contenitori Conateco, come previsto, assumerà il controllo del nuovo terminal containers sul molo Bausan per tre decenni. Alla Flavio Gioia S.p.A. è stata assegnata una concessione trentennale a gestire un terminal multipurpose sul molo Flavio Gioia, lasciando alla Traghetti Napoli S.r.l. la presa in carico del nuovo terminal sul molo Immacolata Vecchia che si occuperà dei traffici di cabotaggio marittimo a corto raggio e delle "autostrade del mare".
Il capo di Contship Italia, Cecilia Battistello, ha detto al governo italiano che devono essere intraprese urgenti iniziative per migliorare le infrastrutture portuali del paese. Tra le altri principali personalità del settore c'è allarme per l'assenza di una strategia portuale finalizzata a far sì che le infrastrutture italiane raggiungano standards internazionali in un momento particolarmente competitivo nel Mediterraneo. La Battistello ha richiesto l'implementazione di nuovi sviluppi per Gioia Tauro, il maggiore porto containerizzato del Mediterraneo, i cui ritmi di crescita sono rallentati negli ultimi tre anni.
Nel contempo, i rappresentanti della Assoterminal, che riunisce gli operatori terminalistici marittimi nazionali, hanno recentemente incontrato il ministro delle infrastrutture e dei trasporti al fine di far conoscere le proprie preoccupazioni in ordine al basso livello di spesa destinata alle infrastrutture portuali nell'ambito della legge finanziaria 2005.
Dopo secoli di fiera concorrenza, Venezia e Trieste hanno riunito le forze con la sottoscrizione di un accordo finalizzato a stimolare i traffici. Il patto si riferisce alla collaborazione in materia di sicurezza, ambientale, informatica e formazione, unitamente all'analisi di mercato ed alle attività promozionali congiunte.
I due porti hanno scelto di lavorare assieme a causa della reciproca insoddisfazione in ordine al ritmo fiacco dello sviluppo delle infrastrutture, nonché al prezzo delle movimentazioni intermodali rispetto alla concorrenza.
Lavorando come unico soggetto, essi sperano di conseguire un maggior potere di lobbying. Si spera di riuscire ad affrontare la questione delle carenze infrastrutturali, mettendo così in grado l'Adriatico settentrionale di essere promosso come un hub unico.
(da: PortStrategy, novembre 2005, pag. 11)
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