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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
ANNO XXV - Numero 7/2007 - LUGLIO 2007
Studi e ricerche
Peggiora ancora
l’affidabilità degli orari nel trasporto marittimo
A conferma delle
lamentele di molti caricatori, l’ultima "Inchiesta
sui caricatori di contenitori" condotta dalla Drewry
Shipping Consultants afferma che l’affidabilità degli
orari dei vettori marittimi sta diventando peggiore, anziché
migliorare.
Basandosi sulle 20
direttrici di traffico analizzate in relazione al primo trimestre
2007, appena il 46% dei servizi è arrivato in orario, vale a
dire nel giorno preannunciato due settimane prima delle operazioni
di carico in uscita.
Ciò, rispetto
al 57% dei primi due mesi del 2006, secondo il direttore delle
ricerche della Drewry, Philip Damas.
Nei casi di arrivo in
ritardo, il 23% è arrivato un giorno dopo il momento di
arrivo programmato, l’11% due giorni dopo il tempo di arrivo
preannunciato, mentre il 18% è andato alla deriva per tre o
più giorni.
Secondo la Drewry,
uno dei peggiori traffici è stata la rotta Estremo
Oriente/Europa/Estremo Oriente, dove appena il 37% delle
portacontainers è arrivato in orario.
Si tratta di un dato
in calo rispetto al 46% del corrispondente periodo del 2006, dovuto
in gran parte alle interruzioni del lavoro avvenute a Rotterdam.
Diversi vettori
marittimi, di conseguenza, hanno cominciato ad affrontare il
problema immettendo navi straordinarie in alcuni servizi.
L’affidabilità
degli orari è stata molto scarsa anche nel transatlantico,
dove appena il 27% delle navi è arrivato in orario.
In questo settore, il
cattivo tempo ha rappresentato un importante fattore.
L’affidabilità
è stata molto migliore nel transpacifico, tuttavia, laddove
il 56% delle portacontainers è arrivato in tempo.
Commentando queste
analisi, Damas ha dichiarato: "A meno che non ci si faccia
qualcosa, i caricatori dovranno prevedere un periodo-cuscinetto
maggiore nelle proprie catene della fornitura al fine far fronte al
rischio di danno derivante dalla volubilità degli orari delle
linee di navigazione, in particolar modo su qualche rotta di
traffico.
Sembra paradossale
che, quale industria, il trasporto marittimo di contenitori sia ora
per lo più incapace di garantire il rispetto degli orari
fissati che, si diceva, contraddistingue il trasporto di linea da
quello occasionale".
Damas ha chiesto
l’adozione di provvedimenti finalizzati al miglioramento
dell’affidabilità e ha detto che i caricatori
dovrebbero concordare diversi livelli di nolo, a seconda
dell’affidabilità degli orari di ciascun vettore.
Il problema inerente
a quest’idea è che i vettori marittimi non sono sempre
i soli responsabili dei ritardi.
Talvolta, i porti ed
i terminal devono prendersi qualche colpa, di modo che, se dovesse
applicarsi qualche onere, occorrerebbe prima chiarire alcune
condizioni.
E’ questa la
ragione per cui i sovrapprezzi per la congestione portuale sono così
difficili da mettere in pratica.
Damas non ha voluto
rivelare quali siano i vettori che a questo riguardo si sono
comportati peggio, preferendo invece dire che i peggiori non sono
arrivati praticamente mai in orario, mentre i migliori hanno quasi
sempre messo in atto ciò che preannunciavano.
(da: Containerisation
International, giugno 2007, pag. 27)
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