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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
ANNO XXV - Numero 7/2007 - LUGLIO 2007
Studi e ricerche
Le unità per
carichi secchi: un caso speciale
Sebbene la maggior
parte dei tipi di box speciali per carichi secchi esistano sin
dall’alba della containerizzazione, oltre 40 anni fa, il loro
tasso di crescita della flotta complessivo è stato alquanto
scialbo negli ultimi anni.
Il loro conto in
termini di TEU è cambiato molto poco dalla fine degli anni
’90, avendo raggiunto un picco di 800.000 TEU secondo i dati
appena pubblicati dall’ultima indagine annuale sulla
popolazione dei contenitori condotta da Containerisation
International, la "Analisi di mercato: censimento
mondiale dei contenitori 2007".
In confronto, le
componenti standard e reefer della flotta mondiale sono cresciute
ciascuna (in termini di TEU) del 60% nel corso dei sei anni che
vanno sino alla metà del 2006.
La componente degli
speciali marittimi per carichi secchi si è ampliata in misura
trascurabile (sotto l’1% quanto a TEU) nel corso del medesimo
periodo di sei anni, rappresentando così una percentuale
inferiore al 4% di tutti i TEU marittimi in servizio.
Si tratta del punto
più basso di tutti i tempi, in contrasto con la sua
situazione negli anni ’90.
Sebbene già
allora la flotta degli speciali per carichi secchi stesse già
perdendo quote di TEU, riusciva ancora a gestire una crescita da
sotto i 500.000 TEU del 1990 ai quasi 800.000 TEU alla fine del
decennio.
Gran parte di tale
incremento è avvenuto dalla metà alla fine degli anni
’90, allorquando la flotta costituiva oltre il 6% del totale
globale.
In quel momento,
anche le ditte di noleggio possedevano una quota maggiore (45%) di
TEU speciali, rispetto all’appena 35% fatto registrare alla
metà del 2006.
La produzione globale
degli speciali per carichi secchi allo stesso modo ha avuto il suo
periodo di punta nel corso degli anni ’90, e ha avuto una
ripresa solo negli ultimissimi anni a causa della crescente
necessità di sostituzione dell’equipaggiamento.
La flotta degli
speciali ha già un’età molto maggiore di quella
delle proprie controparti standard e reefer, così come della
maggior parte dell’equipaggiamento di box locali.
Ed alcuni tipi non
vengono sostituiti del tutto, il che comporta la produzione di un
varietà minore di tipi di box.
Quasi tutta la
produzione recente comprende solo open-top, flatrack pieghevoli,
contenitori pallet-wide cellulari o moduli militari.
La flotta complessiva
degli speciali si sta, perciò, sottoponendo ad un cambiamento
della propria composizione.
Molti tipi in
precedenza popolari - tra cui i flatrack fissi, le piattaforme, i
ventilati e l’equipaggiamento per rinfuse delle prime
generazioni - sono in corso di dismissione, a causa della propria
obsolescenza.
Tuttavia, la quota
rilevata dai flatrack pieghevoli, dall’equipaggiamento
militare e dai containers pallet-wide cellulari è in aumento
(sebbene secondo ritmi notevolmente diversi).
Il box pallet-wide
cellulare è sempre stato considerato come un’unità
speciale nell’indagine annuale di Containerisation
International a causa della sua larghezza interna (adatta ai
pallet) e viene ulteriormente classificato come marittimo, piuttosto
che come locale, a causa delle sue credenziali ISO esterne.
Esso non dev’essere
confuso con la versione non cellulare (e non ISO) che viene
classificata separatamente come tipo locale.
La flotta di speciali
per carichi secchi è ancora dominata dagli open-top, che
rappresentano oltre il 30% di tutti i TEU, malgrado essi siano in
diminuzione a lungo termine dal punto di vista numerico.
Il flatrack
pieghevole viene subito dopo quale tipo più comune,
costituendo più del 20% del totale, seguito dall’unità
cellulare pallet-wide, che comprende il 15%.
La grande maggioranza
dei containers cellulari pallet-wide sono di 40 piedi o lunghezza
maggiore, nonché di altezza high-cube (9 piedi o 9 piedi e 6
pollici).
Sebbene anche la
maggior parte degli open-top e dei flatrack pieghevoli siano lunghi
40 piedi (in termini di TEU), ben pochi sono più alti di 8
piedi e 6 pollici.
Il contenitore
open-top svolge ancora un ruolo importante grazie alla propria
capacità di trasportare merce "scomoda", ma sta
gradualmente perdendo terreno a favore del più flessibile
(anche se più costoso) flatrack pieghevole.
Quest’ultimo è
anche utilizzato per trasportare consegne fuori sagoma di varia
natura quale legname, veicoli e carichi eccezionali.
Il container
pallet-wide cellulare, combinando la larghezza interna metrica
adatta ai pallet con la struttura esterna ISO, è adatto
all’uso nei traffici marittimi europei a corto raggio ed in
altri mercati regionali, tra cui l’Australia, l’Africa
ed alcune zone dell’Asia, dove deve fare concorrenza al
trasporto terrestre.
La maggior parte
dell’altro equipaggiamento speciale è di lunghezza pari
a 20 piedi, il che riflette la propria struttura più vecchia
della flotta ed il suo ruolo originale.
La sola componente
moderna è la flotta in fase di relativamente rapida
espansione dei containers "militari", che includono
unità apribili lateralmente, quelle completamente pieghevoli
ed i tipi "multi-unità".
La maggior parte
degli speciali militari ISO sono lunghi 20 piedi ed alti 8 piedi e 6
pollici (o meno).
Essi rappresentano
altresì il 15% (in aumento) del conteggio globale dei TEU
speciali e sono aumentati di numero a causa dei conflitti in Iraq ed
Afghanistan (sebbene questi teatri operativi abbiano altresì
assorbito un numero enorme di box standard usati).
Al contrario, la
maggior parte degli altri equipaggiamenti che ricadono nella flotta
degli speciali per carichi secchi appartengono adesso a tipi meno
popolari.
Il conto combinato
dei flatrack fissi e dei contenitori piattaforma è meno
significativo (oltre l’8% della flotta complessiva degli
speciali), ma negli ultimi cinque anni è andato stabilmente
in calo, tanto che oggi quasi non se ne costruiscono più.
Inoltre, molti dei
restanti flatrack fissi sono altresì di costruzione
"militare" più recente, e questa componente non
sta diminuendo così rapidamente come la parte più
vecchia impiegata commercialmente.
Il conto delle
piattaforme è diminuito particolarmente alla svelta nei tre
anni che vanno sino alla metà del 2006, perdendo un terzo
delle proprie dimensioni in termini di TEU.
Parte di tale perdita
è stata compensata dalla crescita delle dimensioni della
flotta globale di flatrack pieghevoli, sebbene oggi vengano
impiegati complessivamente meno flatrack/piattaforme rispetto a
quanto non lo fossero negli anni ’90.
Ciò può
essere in parte attribuito ai cambiamenti nel modo in cui i traffici
ro-ro vengono movimentati, così come alla crescente tendenza
da parte dei vettori marittimi a lungo raggio ad utilizzare box
standard per tutti i tipi di carico, quando ciò sia
possibile.
Anche la flotta degli
open-top è diminuita di oltre il 20% negli ultimi sei anni,
mentre in precedenza aveva raggiunto il suo punto culminante a
300.000 TEU.
Tuttavia, essa si è
comportata notevolmente meglio dei contenitori ventilati, la flotta
dei quali (composta in prevalenza da unità da 20 piedi) si è
più che dimezzata, scendendo fin sotto i 15.000 TEU, nei tre
anni che vanno fino alla metà del 2006.
Anche questa unità
è stata popolare fino alla metà degli anni ’90,
allorquando cominciarono ad emergere i problemi correlati
all’elevata manutenzione che essa richiede e gli utenti finali
si rivolsero sempre di più all’uso di equipaggiamento
standard modificato.
Anche la
disponibilità di formule di essiccamento migliorate ebbe
conseguenze sul settore in questione.
Una linea di tendenza
simile ha comportato effetti sul contenitore dedicato alle rinfuse,
la cui flotta è rimasta statica (a circa 25.000 TEU) per più
di un decennio.
Ciò contrasta
drasticamente con la notevole crescita delle spedizioni
containerizzate delle rinfuse secche, che si stima rappresentino
oltre il 10% di tutti i traffici di box globali.
Tuttavia, quasi tutto
viene trasportato in equipaggiamento standard, adattato al trasporto
di rinfuse mediante l’inserimento di sacchi di plastica
resistente.
I contenitori
dedicate alle rinfuse sono adesso utilizzati solamente in specifici
traffici infra-europei, laddove la costruzione pallet-wide regionale
da 30 piedi rappresenta la norma.
Malgrado la relativa
carenza di domanda di contenitori convenzionali per rinfuse, la
flotta integrativa di equipaggiamento da silos più caro
cresce stabilmente, sebbene il suo conto complessivo rimanga molto
piccolo, costituendo appena poco più dell’1% del totale
degli speciali.
Il contenitore per
rinfuse da silo è più simile ad un contenitore
cisterna (per rinfuse liquide), data la sua costruzione secondo
elevate specifiche in acciaio inossidabile.
Esso è
progettato specificamente per il trasporto di derrate secche alla
rinfusa di valore elevato, dove il rischio di contaminazione
dev’essere minimizzato; si tratta di un equipaggiamento tra i
più costosi con cui effettuare operazioni nell’ambito
della flotta degli speciali.
(da: Containerisation
International, giugno 2007, pag. 55)
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