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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
ANNO XXVI - Numero 1/2008 - GENNAIO 2008
Trasporto marittimo
Partenza
lenta per le autostrade del mare
Introdotte
per la prima volta nel 2001, le tanto vantate Autostrade del Mare
dell'Unione Europea, concepite per dirottare i traffici dalla
strada al mare, hanno compiuto progressi lenti in modo deludente.
Vittima
di una burocrazia irrequieta e della mancanza di chiarezza, questo
progetto, introdotto dall'Unione Europea per fare un uso
migliore della capacità marittima ed idroviaria, ha finito
per essere in qualche modo un fiasco.
Tuttavia,
tale situazione potrebbe essere in procinto di cambiare ed i porti
dall'occhio attento potrebbero trarre vantaggi dai
finanziamenti e dall'aumento delle attività a medio
termine.
Quando
venne introdotto per la prima volta, il concetto delle Autostrade
del Mare mirava a sfruttare i servizi marittimi a corto raggio quale
alternativa dai costi razionali, efficiente dal punto di vista
energetico e sensibile al clima, al fine di ampliare la rete delle
autostrade terrestri.
Le
Autostrade del Mare vennero incorporate nella TEN-T (Rete
Trans-Europea dei Trasporti) e nei programmi di finanziamento Marco
Polo II; sia i servizi esistenti, sia i nuovi servizi marittimi a
corto raggio divennero parte delle Autostrade del Mare, con
l'avvertenza che essi avrebbero dovuto dimostrare di far parte
di una catena logistica integrata da porta a porta allo scopo di
concentrare i flussi di merci trasportate in collegamenti di
trasporto marittimo a corto raggio fattibili, regolari, frequenti,
ad alta qualità ed affidabili.
Peraltro,
da un punto di vista esterno, gli sforzi dell'Unione Europea
per implementare il programma delle Autostrade del Mare hanno fatto
pochi progressi.
Tuttavia,
Patrick Verhoeven, segretario generale della ESPO (Organizzazione
dei Porti Marittimi Europei), difende ancora il progetto.
Pur
ammettendo che esiste un po' di confusione in ordine al
concetto generale di Autostrade del Mare, nonché una certa
riluttanza in qualcuna delle regioni designate per accogliere le
Autostrade del Mare ad interferire con i progetti commerciali in
corso, l'idea è ora in una fase di ripresa con la
recente pubblicazione del documento di lavoro della Commissione.
In
tale documento, la Commissione Europea annuncia la propria
intenzione di estendere il raggio di azione del programma delle
Autostrade del Mare al fine di includervi servizi di trasporto
marittimo a corto raggio di elevata qualità.
Vi
si afferma che anche i servizi di trasporto marittimo a corto raggio
di elevata qualità già esistenti con chiare
caratteristiche di Autostrade del Mare dovrebbero ottenere il
riconoscimento a far parte delle Autostrade del Mare.
Per
il momento, questa integrazione al programma originale è
ancora nella fase consultiva, e tutte le parti potenzialmente
interessate vengono intervistate al fine di conoscere le loro
opinioni.
I
porti e gli operatori impegnati nel settore del trasporto marittimo
a corto raggio possono ottenere finanziamenti; questi ultimi possono
essere assegnati sia ai servizi stessi, sia alle infrastrutture
portuali.
Tuttavia,
non tutti i finanziamenti provengono dalla medesima fonte.
Ai
sensi del programma TEN-T, a partire dal 2008 i progetti relativi
alle Autostrade del Mare riceveranno finanziamenti solo per progetti
concreti.
Peraltro,
i progetti relativi alle Autostrade del Mare possono altresì
ricevere finanziamenti ai sensi del secondo programma Marco Polo,
per i quali l'Unione Europea ha rivelato di avere ricevuto un
notevole numero di richieste.
Per
quel che risulta a Verhoeven, finora nessun servizio vero e proprio
è divenuto operativo grazie ai finanziamenti dell'Unione
Europea.
Ciononostante,
il marchio Autostrade del Mare è già in uso oggi,
essendo impiegato da diversi operatori commerciali quale strumento
di marketing.
Secondo
Verhoeven, sembra che la Commissione sia al corrente di certe
difficoltà incontrate dai possibili fruitori dei fondi
nell'identificazione dei programmi di finanziamento
appropriati e nella comprensione di come applicare correttamente i
supporti finanziari.
La
Commissione ha perciò annunciato di essere in procinto di
esplorare la possibilità di istituire un ufficio che sia in
grado di aiutare gli operatori nella costruzione dei progetti
finanziari relativi alle Autostrade del Mare.
“I
membri dell'ESPO ci hanno detto che è difficile
riuscire a soddisfare i requisiti necessari ad ottenere i
finanziamenti.
Ciò
è dovuto, tra l'altro, al fatto di dover fornire
elaborate previsioni e di dover essere in grado di dimostrare il
coinvolgimento di altri soci nell'iniziativa.
Cosa
che non è semplice fare” afferma Verhoeven.
Uno
degli altri principali potenziali problemi inerenti ai finanziamenti
è quello di dover dimostrare che un servizio di cabotaggio
marittimo a corto raggio di recente istituzione nell'ambito
del programma delle Autostrade del Mare non sarebbe stato comunque
introdotto nel contesto di una normale iniziativa commerciale e
sarebbe pertanto potuto sopravvivere anche senza un finanziamento.
Verhoeven
riconosce questa possibilità, ma afferma che, in questa fase,
non è stato in grado di dimostrarlo in un modo o nell'altro.
Questo
perché, finora, solamente le rotte che collegano la Francia
con la Spagna hanno iniziato ad esplorare le opportunità di
finanziamento dell'Unione Europea e non è stato ancora
concesso alcun finanziamento.
In
effetti, le procedure di assegnazione si sono in qualche modo
prolungate dal momento che la Commissione ha chiesto alle parti
coinvolte di reperire altri partecipanti ai progetti proposti.
“Nelle
regioni del Mare del Nord e del Baltico, l'opzione di
procacciare finanziamenti per i servizi fino adesso non è
stata ancora presa in considerazione.
Lì
l'approccio si è concentrato sul miglioramento delle
infrastrutture.
Nelle
altre regioni designate per i progetti relativi alle Autostrade del
Mare, gli esperti del settore sono ancora nella fase del piano
finanziario e degli studi” dichiara Verhoeven.
Alla
domanda se i porti stessi possano essere beneficiari diretti del
programma delle Autostrade del Mare, Verhoeven ha replicato che essi
possono sì, ma che è importante che riescano a
dimostrare di avere sviluppato un progetto da porta a porta relativo
alle Autostrade del Mare completamente integrato, che comporti
miglioramenti alle infrastrutture. (da:
PortStrategy, dicembre 2007, pagg. 37-39)
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