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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
ANNO XXVI - Numero 10/2008 - OTTOBRE 2008
Porti
Il trionfo del Teesport
L'anno scorso si è assistito a strepitosi - qualcuno
direbbe trionfali - progressi del Teesport.
Nello scorso mese di febbraio, la PD Ports, proprietaria
dell'infrastruttura, si è assicurata l'autorizzazione da
parte del governo britannico a realizzare un terminal contenitori a
pescaggio profondo.
Dal momento in cui il piano era stato presentato, ci sono voluti
solo 22 mesi per ottenere l'autorizzazione.
"Il governo ha fatto proprie le nostre idee" spiega
Martyn Pellew, direttore sviluppi del gruppo alla PD Ports.
"Le nostre previsioni parlavano dei contenitori come di un
mercato in crescita (dal 6 all'8% annuo), mentre i nostri carichi
alla rinfusa, come quelli del petrolio e del gas del mare del Nord,
nonché dell'acciaio, sono diminuiti.
Disponiamo altresì di parecchio terreno un tempo adibito
ad usi industriali per il nuovo sviluppo".
Successivamente, all'inizio di maggio, la Teco, enorme
dettagliante con sede nel Regno Unito, ha annunciato che avrebbe
sviluppato un massiccio centro d'importazione ed un'infrastruttura
per la distribuzione sul territorio portuale del Teesport.
Il cosiddetto NGCT (Northern Gateway Container Terminal), la
prima fase del quale - 400/450 km di banchina - si prevede che possa
essere operativa nel giro di tre anni, alla fine disporrà
dello spazio e delle attrezzature necessarie alla lavorazione di 1,5
milioni di TEU stimati all'anno.
Lungo il chilometro di moli (con tre ormeggi) sarà
disponibile una profondità massima di 16 metri, sebbene il
pescaggio del principale canale di accesso da e per l'infrastruttura
sia di 14,5 metri.
Ciononostante, a detta di Pellew, ciò assicura ancora al
terminal la capacità di movimentare navi super-post-panamax
sino a 9.000 TEU.
Anche se il Teesport non aggiunge un enorme quantitativo di
nuova capacità di movimentazione di box rispetto a quella in
fase di sviluppo nel sud del Regno Unito, potenzialmente il progetto
NGCT sarà foriero di un ulteriore scossone nelle modalità
con cui i vettori marittimi effettuano servizi nel paese.
Secondo Pellew, gli ultimi tre anni hanno spianato la strada ai
servizi a lungo raggio con scali diretti, dal momento che una
percentuale più alta di carichi, specialmente dall'Estremo
Oriente, è stata instradata via Rotterdam ed Anversa alla
volta di porti quali Immingham, Hull e Teesport.
"Anche con il costo di due serie di oneri di movimentazione
terminalistici e la necessità di noleggiare tonnellaggio in
tutto il Mare del Nord e/o pagare una tariffa di nolo di raccordo
pari a 200/250 dollari USA per contenitore, le linee di navigazione
possono risparmiare fino a 200 sterline (400 dollari USA) per box
rispetto al costo di sbarco in un porto del Regno Unito meridionale
e del susseguente trasporto terrestre" afferma Pellew.
"Il tradizionale costo di trasporto per miglio nel Regno
Unito è di 1 sterlina (2 dollari USA) ma adesso è più
probabile che sia prossimo a 1,5 sterline (3 dollari USA), il che
rende l'opzione del Northern Gateway ancora più allettante".
E' interessante altresì notare come il Teesport abbia
diversi caricatori/consegnatari dalla sua parte.
Anche se c'è ancora molto lavoro da fare per riuscire a
far finanziare il progetto da oltre 300 milioni di sterline (600
milioni di dollari USA), la maggiore preoccupazione di Pellew è
l'interfaccia ferroviario del porto.
"C'è un definitivo dirottamento dalla strada alla
rotaia ed al trasporto fluviale in Europa" dichiara "e noi
siamo determinati a far sì che una percentuale assai maggiore
dei nostri traffici containerizzati venga movimentata in entrata ed
in uscita dal porto per ferrovia".
Pellew fa sapere che la presentazione dei piani inerenti al NGCT
è dipesa da una base di partenza secondo la quale il 20% dei
carichi movimentati verrebbe trasportato da e per il porto per
ferrovia.
Attualmente, solo il 5% circa dei traffici di box del Teesport
viene movimentato via rotaia.
"Il problema principale è costituito dallo
sdoganamento dei contenitori high-cube, molti dei quali vengono
sempre più movimentati all'interno del Regno Unito
dall'Estremo Oriente e dall'Europa.
Abbiamo bisogno di poter disporre di un accesso ininterrotto per
queste unità più grandi sia sulla connessione che
collega il porto alla ECML (East Coast Main Line), sia con il nord
ed il sud del Teesport".
Pellew vorrebbe che il governo si occupasse seriamente di tale
questione e che definisse prioritari i progetti ferroviari che
offriranno ai porti settentrionali gli stessi vantaggi di quelli del
sud (segnatamente, Southampton e Felixtowe).
In origine, Pellew era dell'opinione che il governo dovesse
finanziare l'intero progetto, dal momento che egli riteneva che esso
fosse "strategico e d'interesse nazionale".
Tuttavia, l'esperienza vissuta dalla Hutchison Ports (UK), che
ha ricevuto contributi di notevoli somme di denaro (si ritiene oltre
80 milioni di sterline ai fini del miglioramento di strade e
ferrovie) a supporto del progetto Felixtowe South, ha fatto sì
che il Teesport concordasse sul finanziamento di alcuni dei
cambiamenti.
"In realtà, esso non comporta un accordo di rilievo
in termini di capitale" dichiara Pellew.
"Per quanto attiene il collegamento locale fra il Teesport
e Darlington (12 miglia), esso probabilmente non verrà a
costare più di 3 milioni di sterline al fine del
conseguimento di un miglioramento iniziale rispetto al sistema
attuale basato su binari di tipo 8, ma abbiamo bisogno che il
progetto riceva una priorità a livello regionale".
Sebbene per trasportare i contenitori high-cube su binari
esistenti si possano utilizzare carri con ruote speciali, Pellews
considera questa opzione solo come un "provvedimento
provvisorio e relativamente costoso" dal momento che i costi di
manutenzione e riparazione per il materiale rotabile sono molto
alti.
Sostiene infatti: "Noi desideriamo una soluzione per i
binari sulla linea della valle del Tees così come facciamo
per superare gli ostacoli a nord ed a sud di Darlington sulla ECML.
Questa linea necessita di un miglioramento sino ad un binario di
tipo 10 e questo garantisce il finanziamento statale, dal momento
che essa contribuirà al raggiungimento dell'obiettivo del
governo britannico finalizzato a togliere migliaia di camion dalle
strade.
Il conseguimento degli ammodernamenti fino alla Scozia
probabilmente costerà 20 milioni di sterline".
La RFG (Rail Freight Group) supporta anche il miglioramento
della ECML al più presto possibile, compresi collegamenti con
le East Midlands ed attraverso i Pennini, e spera che la somma di 40
milioni di sterline presente nel suo programma di finanziamento
della Rete di Trasporto Merci Strategico sino al 2014/15 ma non
ancora assegnata possa essere utilizzata per questa ragione.
"La RFG è rappresentata nel comitato direttivo
ferroviario che deciderà in ordine allo specifico programma
progettuale e noi consideriamo un candidato autorevole il
completamento della ECML migliorata sino al tipo 10" dichiara
Alan Bennett, direttore generale del gruppo utenti e fornitori della
RFG.
Bennett ha altresì accennato alla disponibilità di
risorse finanziarie destinate al miglioramento dei binari fra
Peterborough, Lincoln e Doncaster ed alla riduzione degli attuali
colli di bottiglia a Peterborough e York.
"Questi interventi, nel loro complesso, dovrebbero
migliorare l'elasticità del servizio e la capacità
della tratta" afferma.
Pellew ritiene altresì che l'uso della ferrovia sulle
brevi distanze, poniamo 70 miglia, dovrebbe essere incentivato.
"Il pagamento di un onere per l'uso della strada sta per
essere reso definitivo nel Regno Unito e questo spingerà
verso il basso il prezzo delle distanze ferroviarie meno care, ma
abbiamo bisogno di fare di più in ordine ai collegamenti alla
rete dei centri regionali di distribuzione.
I nostri centri di importazione con sede nel Teesport sono
collegati al sistema ferroviario".
Anche se solo tre dei 13 convogli della EWS in programma da e
per il porto tutte le settimane trasportano contenitori - alla volta
di Trafford Park (Manchester), Workington e Mosend (Glasgow) - i
piani di Pellew per il NGCT comprendono la programmazione di fino a
10 ulteriori servizi alla settimana, tra cui:
due alla volta della Scozia;
quattro alla volta dello Yorkshire e delle Midlands;
quattro alla volta del nord-ovest, Manchester e Liverpool compresi.
Anche se il NGCT potrebbe essere visto come "un evento che
cambia la vita" per il Teesport, i cui volumi containerizzati
finora sono stati confinati ai traffici di cabotaggio marittimo
infra-europei ed a quelli di raccordo con i traffici a lungo raggio,
questo non significa che la PD Ports non continui ad investire in
questo settore di attività.
Pellew, ad esempio, pensa che il mercato marittimo infra-europeo
sia pronto per tassi di crescita sostenuti.
Egli ritiene, infatti, che il Teesport sia in buona posizione
per capitalizzare tale situazione man mano che un numero maggiore di
carichi viene dirottato dalla strada alle navi costiere.
Di conseguenza, si prevede che i più o meno 350.000 TEU
movimentati presso le infrastrutture TCT1 e TCT2 del porto nel 2007
aumentino nei prossimi anni, malgrado l'attesa erosione dei traffici
feeder dal momento in cui verrà dato l'incarico inerente alla
nuova infrastruttura per i traffici a lungo raggio.
Con il futuro saldamente legato allo NGCT, Pellew ha sostenuto
l'importanza di rendere le imprese ed i singoli consapevoli
dell'esistenza del terminal con congruo anticipo.
"Dobbiamo andar fuori a spiegare alla gente come stiamo
cambiando il modo in cui si fanno le cose nel Regno Unito"
dichiara.
"Tuttavia, ci vuole un po' di tempo, dal momento che il
settore è assai conservatore.
Noi, però, abbiamo un progetto che offre ai caricatori ed
ai vettori marittimi un'alternativa a nord, situata più in
prossimità di regioni dove vi sono notevoli produzione di
carichi e consumi.
Inoltre, disponiamo di infrastrutture che sono molto meno
congestionate di quelle vicine a Southampton, Thamesport e
Felixtowe.
Questo è un porto settentrionale per clienti
settentrionali, a misura dell'hinterland".
Essendo il Far East l'obiettivo primario per lo NGCT, il
Teesport ha designato la Infinity Logistics quale propria
rappresentante nel sud-est asiatico.
Nel contempo, Pellew e la sua squadra di funzionari hanno anche
visitato la regione, intraprendendo una dimostrazione promozionale
itinerante in Thailandia e Malaysia ed a Singapore alla fine del
2007.
Quest'anno la dirigenza ha in programma iniziative promozionali
itineranti in India ed in Medio Oriente, mentre è probabile
che la Cina ed altri paesi del sud-est asiatico vengano coinvolti
prima che sia operativa la prima fase di sviluppo nel 2011.
La PD Ports sta adesso lavorando sodo per consegnare un nuovo
terminal e per far sì che la Teesport possa disporre di
maggiori collegamenti regionali.
Così facendo, potrebbe essere il messaggero di un
cambiamento del modo in cui viene servito il mercato britannico dei
carichi generali e containerizzati. (da: Containerisation
International, settembre 2008, pagg. 68-69)
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