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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
ANNO XXVI - Numero 10/2008 - OTTOBRE 2008
Studi e ricerche
Ottimo momento per i traffici interasiatici
Nel corso degli ultimi 12 mesi, si è assistito ad un
rallentamento della domanda in diversi dei principali traffici
containerizzati mondiali (segnatamente, quello transpacifico,
l'Estremo Oriente/Europa ed il transatlantico in direzione ovest),
mentre i corridoi commerciali nel contesto del mercato asiatico
hanno in genere continuato a marciare spediti.
Inoltre, un nuovo rapporto, intitolato "Traffici
containerizzati interasiatici: demistificare il mercato",
pubblicato dalla Drewry Shipping Consultants con sede a Londra,
suggerisce come le prospettive future del settore in questione
restino buone.
Infatti il rapporto, che ha richiesto 18 mesi di ricerca e
contiene oltre 120 tabelle, prevede che i volumi di contenitori
nell'ambito del mercato interasiatico in pratica raddoppieranno da
qui al 2013.
"Poiché gran parte della base produttiva mondiale è
ora concentrata in Asia, si è manifestata la necessità
sempre maggiore di movimentare elevati volumi sia di materie prime
che di merci finite in entrata ed in uscita dalla regione"
afferma Neil Dekker, co-autore del rapporto.
"Abbiamo assemblato ed esaminato accuratamente una dovizia
di dati relativi alla regione, che abbiamo definito come quella
ricomprendente Cina, Giappone, Sud Corea, Taiwan, Hong Kong,
Singapore, Malaysia, Thailandia, Vietnam, Filippine, Indonesia,
Cambogia e Myanmar".
Il ricercatore ha sostenuto la necessità di una tale
definizione rigorosa dell'area al fine di apportare chiarezza
all'analisi.
Ha infatti dichiarato: "Molti vettori marittimi comprendono
anche il Medio Oriente e l'Australia/Nuova Zelanda nella regione, ma
questi traffici hanno dinamiche diverse e metterli assieme serve
solo a diluire qualsiasi analisi.
Nel 2000, abbiamo stimato in 25,9 milioni di TEU i volumi dei
traffici principali interasiatici e ravvisiamo che essi saliranno ad
almeno 51 milioni di TEU nel 2013.
La nostra tesi è che nei prossimi anni la crescita
avverrà nella fascia del 10-11%".
Dekker ha indicato la regione come quella che andrà
progressivamente a controllare la quota più grande dei
traffici containerizzati a livello globale.
Secondo il rapporto, ci si aspetta che essa aumenti da poco più
del 20% nel 2005 al 21% nel 2009, arrivando in prossimità del
22% nel 2013 (v. Tabella 1).
Nell'ambito del mercato interasiatico stesso, Dekker ha
evidenziato la crescente influenza della Cina.
Sotto molti aspetti, il paese è diventato una calamita
per i traffici interasiatici dal momento che esso caratterizza le
movimentazioni di molti prodotti finiti, semi-lavorati e delle
materie prime che vengono trasportati e sui quali così tanti
suoi vicini fanno affidamento.
Tabella 1: Sviluppo previsto dei
traffici containerizzati interasiatici, 2005-2009 (in migliaia di
TEU)
Anno
Traffico interasiatico
Crescita %
% rispetto ai traffici globali complessivi
2005
23.305
n.d.
20,2%
2006
25.858
11,0%
20,5%
2007
29.101
12,5%
20,6%
2008
32.261
10,9%
20,8%
2009
35.701
10,7%
21,0%
Fonte: Drewry Shipping Consultants
Di qui, la presenza della Cina in diversi dei corridoi
caratterizzati dalla crescita più alta nella regione (v.
Tabella 2).
Ciononostante, le dimensioni dell'economia giapponese e la sua
influenza complessiva negli scambi regionali - il paese ha
sottoscritto un accordo di libero scambio con l'ASEAN - nonché
i finanziamenti disponibili fanno sì che i suoi porti
continueranno a movimentare un volume significativo di carichi
interasiatici.
Le impressionanti prospettive di crescita della regione, ed il
fatto che notevoli quantitativi dei carichi movimentati sono
controllati dalle stesse società multinazionali impegnate nei
traffici est/ovest, hanno indotto le compagnie di navigazione di
linea ad incrementare le proprie presenze nel mercato.
Lo scorso anno la CMA CGM ha acquisito la Cheng Lie Navigation
con sede a Taipei, mentre operatori quali Maersk Line, MSC,
Hapag-Lloyd, OOCL ed APL hanno progressivamente aggiunto ai propri
servizi allacciamenti destinati a movimentare i traffici (non
carichi di raccordo) di importazione ed esportazione interasiatici.
E' stato altresì significativo l'incremento
dell'utilizzazione di navi più grandi di dimensioni panamax
in alcuni corridoi interasiatici, tendenza che Dekker attribuisce in
parte alle maggiori esigenze a livello globale dei vettori di
reimpiegare il tonnellaggio distogliendolo dai traffici a lungo
raggio, in seguito alla consegna delle super-navi della generazione
da 8.500 TEU ed oltre.
Dekker sostiene che ciò ha messo sotto pressione alcuni
degli specialisti regionali, quali la Wan Hai Lines, la Regional
Container Lines e la Samudera Shipping Line.
"Non è una semplice coincidenza il fatto che gli
operatori regionali si stiano interessando sempre più ai
traffici a lungo raggio" afferma Dekker.
L'esperto ha dichiarato che l'avvento degli operatori globali
nell'ambito del mercato interasiatico si è dimostrato un
influsso distruttivo sulle tariffe di nolo.
"I vettori marittimi devono concentrarsi maggiormente sui
risultati finanziari e, alla fine, ne potrebbe risultare un maggiore
consolidamento dell'industria".
Dekker non ha escluso la possibilità che alcuni operatori
interasiatici minori possano non sopravvivere ovvero che debbano
ridurre drasticamente la propria presenza in certe rotte di traffico
a basso profitto in Asia settentrionale.
I più elevati prezzi del rifornimento negli ultimi 12
mesi hanno avuto un effetto dannoso sulle operazioni di diversi
vettori.
"La Heung-A ha recentemente ridotto il tonnellaggio
impiegato in diversi dei suoi allacciamenti al fine di risparmiare
sui costi del carburante e questo ha comportato la sottoscrizione di
un numero maggiore di accordi per la condivisione di slot" ha
detto Dekker.
Tabella 2: Alcuni corridoi di traffico
interasiatici con volumi di rilievo (in TEU)
2005
2006
Cambiamento %
Cina - Giappone
2.006.606
2.159.845
7,6%
Cina - Corea del Sud
816.383
1.020.866
25,0
Corea del Sud - Giappone
769.164
780.599
1,5%
Thailandia - Giappone
314.000
370.000
17,8%
Cina - Vietnam
110.000
150.000
36,4%
Totale
4.016.153
4.481.310
-
Fonte: Drewry Shipping Consultants
Anche se i traffici interasiatici sicuramente non sono immuni
dai problemi creditizi a livello globale e dal rallentamento delle
economie d'Europa e del Nord America, in questo momento stanno
attraversando un momento di robusta crescita e presentano un livello
di maggiore integrazione; entrambi questi fattori alimenteranno la
crescita dei traffici interregionali.
Su queste basi, essi offrono interessanti opportunità a
coloro che sono impegnati nel trasporto marittimo di linea di
contenitori. (da: Containerisation International, settembre
2008, pag. 55)
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