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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
ANNO XXXI - Numero 31 LUGLIO 2013
TRASPORTO MARITTIMO
I VETTORI POTREBBERO ADEGUARE I PROPRI SERVIZI PER FAR FRONTE
AD UNA IMPROVVISA CHIUSURA DI SUEZ
Secondo una ricerca della Drewry, i caricatori non dovrebbero
far fronte a drastici cambiamenti in relazione alla frequenza dei
servizi nell'ambito dei traffici Asia-Nord Europa da parte delle
linee di navigazione se il Canale di Suez dovesse essere chiuso
improvvisamente.
Nel suo ultimo resoconto, la ditta di consulenze marittime
afferma che le linee containerizzate potrebbero aver bisogno di
incrementare la velocità delle navi a 22 nodi nell'ambito dei
servizi Asia-Europa rispetto alle velocità medie di 19 nodi
in direzione ovest e 14,8 nodi in direzione est al fine di mantenere
le frequenze se i servizi dovessero essere dirottati attorno al Capo
di Buona Speranza.
Ciò lascerebbe inoltre un margine di sicurezza, dal
momento che le navi operative su questa direttrice di traffico
dispongono di una velocità massima di 24-25 nodi.
Tuttavia, le buone notizie per i caricatori finiscono qui.
Sebbene i tempi di viaggio complessivi per una rotazione
completa dall'Asia all'Europa e ritorno restino più o meno
gli stessi - 54,5 giorni via Canale di Suez rispetto a 56,8 giorni
via Capo di Buona Speranza per una nave da 13.000 TEU - i tempi di
viaggio dall'Asia al Nord Europa aumenterebbero da 22,1 giorni via
Canale di Suez a 28,4 giorni via Capo di Buona Speranza.
I vettori, poi, probabilmente incrementerebbero i prezzi per
tener conto del consumo aggiuntivo di carburante per una distanza
aumentata di poco meno di 8.500 miglia e per l'incremento della
velocità al fine di mantenere le frequenze.
Questi costi potrebbero essere in parte recuperati, dal momento
che i vettori non avrebbero bisogno di pagare i diritti del Canale
di Suez, che secondo le stime della Drewry ammontano a 1,4 milioni
di dollari USA per un viaggio completo andata e ritorno per una nave
da 13.000 TEU.
“Pur tenendo conto dei risparmi realizzati evitando i
transiti via Suez, i caricatori dovranno pagare un sovrapprezzo
straordinario per la deviazione in direzione sia ovest che est
rispettivamente di 58 e 222 dollari USA - partendo dal presupposto
di un prezzo Intermedio di Carburante di 630 dollari USA a
tonnellata - per quanto i vettori marittimi probabilmente vorrebbero
distribuire il sovrapprezzo fra le due direzioni in modo più
uniforme”.
Ci sarebbero ulteriori problemi anche per i caricatori che
richiedono i servizi Asia-Mediterraneo.
“I programmi di viaggio operativi fra l'Estremo Oriente ed
il Mediterraneo sarebbero più difficili da mantenere, dovendo
entrare nel Mediterraneo attraverso lo stretto di Gibilterra anziché
Suez.
“Tuttavia, partendo dal presupposto che le rotazioni
portuali fossero adeguate di conseguenza, e tenendo presente qualche
trasbordo, i servizi potrebbero ancora essere mantenuti via Capo di
Buona Speranza con lo stesso numero di navi”.
La Drewry stima che le navi da 8.000 TEU potrebbero incappare in
sovrapprezzi di deviazione in direzione ovest ed est rispettivamente
di circa 137 dollari USA per TEU e 339 dollari USA per TEU.
La Drewry ha dichiarato che la ricerca è stata pubblicata
in seguito all'aumento delle probabilità che il Canale di
Suez chiuda in conseguenza dell'instabilità politica in
Egitto.
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