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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
ANNO XXXIII - Numero 15 FEBBRAIO 2015
TRASPORTO INTERMODALE
EUROTUNNEL: UN PROBLEMA FACILE DA RISOLVERE?
Il gruppo British Rail Freight ha invitato la Commissione
Intergovernativa a rivedere - alla luce dell'ultimo incendio nel
tunnel - la propria politica che consente ad Eurotunnel di
utilizzare carri merci navetta aperti.
Come già riportato da World Cargo News, al GETSA
(Groupe Eurotunnel) è stato gradualmente consentito nel corso
degli anni di introdurre un numero maggiore di carri aperti per i
propri servizi navetta di trasporto merci, allo scopo di ridurre i
suoi costi di capitale e di manutenzione, di ridurre la portata
lorda, di migliorare l'aerodinamica e di incrementare la lunghezza
utile.
Il gruppo è passato dalle originali coperture con
intelaiatura a traliccio a strutture con tetti leggeri (del tipo a
pagoda) fino a giungere ai pianali.
Le originali navette a griglia Arbel erano state un compromesso
fra coloro che volevano un carro completamente chiuso
(principalmente vigili del fuoco e squadre antincendio) ed
Eurotunnel, che voleva un semplice carro aperto del tipo Autostrada
Viaggiante (sebbene con ruote più grandi, dato che la sagoma
del tunnel della Manica in quel momento era più ampia di
quelle dei tunnel alpini).
Il modello a traliccio è stato pesantemente criticato
dopo il disastroso incendio di novembre 1996, che aveva avuto come
conseguenza la chiusura del tunnel per quasi sei mesi, ma ad
Eurotunnel era stato permesso di conservarlo con qualche modifica.
Gradualmente, come detto prima, le regole sono state
ulteriormente allentate, sebbene non si sia trattato di un percorso
a senso unico, dal momento che nel 2013 il GETSA aveva dovuto porre
fine ai collaudi con i pianali quando il materiale fuoriuscito da un
telone su un semirimorchio aveva danneggiato altro equipaggiamento.
Tuttavia, com'è stato recentemente riportato da World
Cargo News online, il GETSA ha effettuato un'ordinazione per un
valore di 40 milioni di euro per 32 nuove navette di carri pianale
in Germania, nell'ambito del proprio programma finalizzato ad
incrementare il numero delle navette giornaliere, ampliando le
proprie infrastrutture di spedizione e ricezione ad entrambi i lati
del tunnel.
Peraltro, sabato 17 gennaio, proprio pochi giorni dopo
l'annuncio della nuova ordinazione da parte del GETSA, si è
verificato un incendio nel tunnel che ha comportato la paralisi dei
servizi, non solo per le navette passeggeri e merci di Eurotunnel,
ma anche degli Eurostar e dei treni merci diretti.
L'intero dibattito circa i carri è stato adesso riaperto.
Sebbene le cause dell'incendio siano ancora sotto indagine, esso
si è verificato su una navetta merci e in una “lettera
aperta” alla Commissione Intergovernativa il presidente dello
RFG (Rail Freight Group), Lord Berkeley, ha affermato che questo è
“il quarto incendio nel Tunnel che quasi certamente è
stato causato da camion su navetta aperta”; gli altri si erano
verificati nel 1996, 2006 e 2008.
Lord Berkeley continua aggiungendo che ciò sembra il filo
conduttore comune a questi cinque incidenti: vi sono stati coinvolti
camion su carri aperti e le misure programmate per evitare che gli
incendi comportassero danni o chiusure non sono riuscite ad evitare
lunghi periodi di chiusura totale o parziale.
“Come saprete” continua la lettera “abbiamo
discusso di quest'ultima chiusura alla Camera dei Lords giovedì
22 gennaio scorso ed un certo numero di pari ha espresso la propria
preoccupazione in ordine al modello dei carri aperti utilizzati per
trasportare i camion.
Ho preso nota del rilievo del ministro secondo cui “il
trasporto dei camion in carri chiusi sarebbe un suicidio commerciale
(per il GETSA)” ma non è chiaro se questa sia la
posizione ufficiale del governo del Regno Unito, ovvero della
Commissione Intergovernativa, e questo senza dubbio necessita di
chiarimento; in particolare, dove sono le prove a supporto di tale
asserzione?
Io suggerisco che la sicurezza e l'operabilità del
sistema del tunnel sia di maggiore importanza rispetto ad un
commento sul suicidio commerciale, ma, nel caso ciò sia vero,
allora sicuramente la Commissione Intergovernativa dovrebbe tenere
d'occhio l'equilibrio fra il profitto ed il tenere aperto un
importante collegamento fisso.
Tuttavia, ritengo che dopo quest'ultimo incendio ci siano prove
sufficienti a giustificare il fatto che la Commissione
Intergovernativa e l'Autorità per la Sicurezza richiedano ad
Eurotunnel di approntare urgentemente un programma per ridurre ad un
livello accettabile il rischio di tali incendi e la conseguente
chiusura del tunnel per lunghi periodi.
So che la valutazione iniziale del rischio al momento
dell'apertura del tunnel era stata che un incendio si sarebbe potuto
verificare una volta in 120 anni.
Finora invece abbiamo avuto cinque incendi in 20 anni, ovvero il
rischio di uno ogni quattro anni.
Ciò sicuramente merita una valutazione più
generale delle tendenze di rischio e delle possibili soluzioni.
Sembrerebbe che una soluzione possa essere costituita da un
modello progettuale alternativo per i carri che trasportano camion,
come quello in cui i camion sono al coperto, non sono soggetti alle
correnti d'aria nel tunnel e sono situati in uno spazio attrezzato
con Halon od altro equipaggiamento estintivo.
Se ciò dovesse richiedere dimensioni maggiori per il
carro, allora l'operatore avrebbe l'opzione di modificare il modello
incrementando il peso assiale, ovvero di ridurre il peso massimo dei
camion al di sotto delle 44 tonnellate.
Io dubito che ciò ridurrebbe di molto i traffici, dal
momento che so che la maggior parte dei camion che attraversano la
Manica regolano il carico prima della pesa, ma vorrei vedere le
cifre al riguardo”.
Lord Berkeley aggiunge che vi sono preoccupazioni secondo cui i
sistemi di umidificazione in precedenza installati dal GETSA stanno
causando allagamenti nel tunnel e solleva inoltre la questione che
la catenaria è stata danneggiata dalle correnti d'aria
laterali indotte dalle navette con i camion.
Quest'ultimo “è un fattore di cui solo recentemente
sono venuto a conoscenza, e pertanto vi sarei grato se poteste
esprimere commenti in ordine a quali prove ci siano che la
Commissione Intergovernativa e l'Autorità per la Sicurezza se
ne siano occupate”.
Resta da vedere se lo RFG o gli operatori dei treni diretti (la
Eurostar, in particolare, ha ricevuto “un sacco di critiche”
da passeggeri a causa di cancellazioni completamente al di fuori del
suo controllo) riescano ad ottenere qualcosa a questo riguardo.
Se il GETSA venisse obbligato dalla Commissione Intergovernativa
a “ripensarci” e finisse per emanare un “ordine di
modifica” al proprio ultimo contratto relativo ai carri,
potrebbe esserci una serie di problemi, dal momento che gli altri
partecipanti alla gara potrebbero legittimamente sostenere che le
specifiche sono state modificate in modo così sostanziale che
debba essere organizzata una nuova gara europea.
Dopo una battaglia durata 4 anni, il GETSA è stata
espulso dal mercato dell'attraversamento marittimo della Manica
dalle autorità per la concorrenza britanniche (e ha avvertito
di dover dismettere i traghetti della MyFerryLink su base
esclusivamente patrimoniale).
Esso, tuttavia, è determinato ad incrementare la propria
quota di mercato e a dare impulso alla propria attività con
le navette di trasporto merci sino a 2 milioni di veicoli pesanti
all'anno entro il 2020.
Nelle fasi di preparazione all'apertura del tunnel della Manica
nel 1994, c'era stato un acceso dibattito in ordine al modello
progettuale delle navette merci.
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