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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
ANNO XXXIII - Numero 15 MARZO 2015
LEGISLAZIONE
LA DIRETTIVA SULLO ZOLFO METTE IL SETTORE MARITTIMO IN ACQUE
TEMPESTOSE
La Direttiva sullo Zolfo dell'Unione Europea limita le emissioni
solforose derivanti dalla navigazione mercantile allo 0,1% in una
zona che si estende dal Canale della Manica al Mar Baltico.
Come riporta EurActiv, l'applicazione del regolamento si sta
dimostrando problematica per gli stati membri.
La qualità dell'aria nel Canale della Manica, nel Mar
Baltico e nel Mare del Nord ha ricevuto un impulso.
Il 1° gennaio scorso, questa SECA (Area di Controllo delle
Emissioni Solforose), unitamente a due zone del Nord America, ha
visto restringere le proprie limitazioni al contenuto di zolfo dei
carburanti utilizzati dalle navi mercantili dall'1% allo 0,1% in
linea con la Direttiva sullo Zolfo del 2013.
Il contenuto solforoso nel carburante marittimo è a
malapena regolamentato in altre aree, Mediterraneo compreso, dove
può arrivare sino al 4%.
Un limite a livello globale sarà fissato allo 0,5% a
partire dal 2020; una sfida, questa, per il settore, ma una misura
essenziale per l'ambiente.
Le emissioni solforose causano piogge acide, che sono dannose
per la vita vegetale, e possono anche comportare severi problemi
respiratori.
Lo zolfo emesso dal settore marittimo è responsabile di
circa 50.000 decessi all'anno in Europa.
Filtrare i gas esausti o sostituire i carburanti
Esistono ben poche opzioni a disposizione allo scopo di limitare
le emissioni solforose.
Le navi devono filtrare i propri gas esausti oppure passare ad
un carburante senza zolfo ovvero convertire la propria fornitura di
carburante al gas.
Il settore, peraltro, si dibatte per pervenire ad uno standard.
L'installazione di filtri per i gas esausti è
tecnicamente molto difficile e solo da 100 a 150 navi al mondo sono
attualmente equipaggiate con questi sistemi di "lavaggio"
degli esausti, rispetto ad una flotta complessiva di 50.000 navi
mercantili.
La compagnia di traghetti svedese Stena Line, che trasporta
passeggeri dai Paesi Bassi al Regno Unito, ha in programma
l'effettuazione di questa modifica alle sue navi entro il 2016.
L'opzione di utilizzare carburanti a basso contenuto di zolfo,
come il diesel marittimo od il metanolo, non rappresenta attualmente
un'alternativa economicamente fattibile rispetto al filtro degli
esausti.
Questi carburanti altamente raffinati costano il 30-40% in più
di quelli tradizionalmente usati dalle navi mercantili; questo costo
picchia in modo particolarmente duro sulle rotte marittime a corto
raggio.
Ci si aspetta che le navi adibite al trasporto merci su lunga
distanza dall'Asia o dall'Africa passino al carburante a basso
contenuto di zolfo al momento dell'ingresso nella Manica.
Ciò significa che esse dovrebbero trasportare riserve di
carburanti multiple, ma non sempre è il caso.
Il crollo del prezzo del petrolio da 100 a 50 dollari nel corso
degli ultimi sei mesi ha contribuito ad ammorbidire il colpo per le
compagnie di navigazione.
Bill Hemmings, della organizzazione non governativa Transport
and Environment afferma: "Il carburante a ridotto contenuto di
zolfo ha adesso lo stesso prezzo che il carburante ordinario aveva
sei mesi fa, di modo che il costo aggiuntivo è minore".
Il settore è ancora timoroso del fatto che questa
direttiva possa ridurre le sue quote di mercato, dal momento che il
carburante meno caro trae anche vantaggi dal settore
dell'autotrasporto, il cui impatto ambientale per km è
notevolmente peggiore.
Una normativa molto teorica
L'applicazione di questa legislazione pone un ulteriore
problema.
Le diverse autorità nazionali dell'Unione Europea sono
responsabili di far sì che le navi si conformino alle nuove
regole ambientali, ma solo circa una su mille navi viene controllata
e le multe non sono un deterrente efficace.
La multa per la mancata conformità in Polonia e nei paesi
del Baltico è di soli 800 euro.
"Una nave mercantile da 20.000 tonnellate risparmia circa
10.000 euro al giorno utilizzando carburante non regolamentare.
Essa impiega otto giorni nella zona SECA allo scopo di
consegnare un carico in Polonia" afferma Sjoerd Hupkes
Wijnstra, responsabile degli affari ambientali presso il gruppo di
trasporto marittimo Spliethoff.
Per un comandante di nave, la scelta fra un costo aggiuntivo di
80.000 euro ed una potenziale multa di 800 euro è molto
facile.
Dal 2016, secondo la Direttiva sullo Zolfo, una nave su dieci
fra quelle che passano attraverso i porti europei dovrà
sottoporsi al controllo del proprio carburante.
Come se non bastassero le nuove regole sulle emissioni
solforose, anche l'influsso delle nuove navi rappresenta una
minaccia alla capacità di profitto del settore.
Obiettivi 2020 in relazione a zolfo e CO2
Le restrizioni alle emissioni solforose costituiscono il
principale vincolo ambientale da imporre al settore.
Entro il 2020 le emissioni solforose saranno soggette ad un
limite dello 0,5% in tutto il mondo.
I paesi in via di sviluppo, che dipendono molto dal trasporto
marittimo per alimentare le proprie economie in crescita, stanno
seguendo la questione con attenzione e stanno cercando di far
tornare la suddetta scadenza al 2025.
Secondo il testo provvisorio della Conferenza sul Clima di
Parigi, i limiti alle emissioni di CO2 devono ancora essere fissati
definitivamente e gli armatori saranno coinvolti nella prossima
tornata di negoziati sul clima globale.
Fino adesso, impegni sulla riduzione delle emissioni delle navi
mercantili sono stati presi esclusivamente dalla International
Maritime Organisation, ma il Consiglio Europeo ha deciso che
l'Unione Europea si occuperà della questione a partire dal
2018.
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