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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
ANNO XXXIII - Numero 30 APRILE 2015
TRASPORTO MARITTIMO
LE AUTORITÀ DI REGOLAZIONE INTERNAZIONALI SI
APPRESTANO A SOTTOPORRE A REVISIONE LE ALLEANZE FRA LINEE DI
NAVIGAZIONE CONTAINERIZZATE
Le alleanze globali fra linee di navigazione containerizzate
saranno l'argomento centrale del dibattito quando fra poche
settimane s'incontreranno i regolatori della concorrenza marittima
degli Stati Uniti, d'Europa e della Cina.
Ci si aspetta che Bruxelles annunci formalmente la data molto
presto e che ospiti tale riunione al massimo livello.
Si tratterà del secondo summit fra le più potenti
autorità sulla concorrenza marittima a livello mondiale,
poiché tutte e tre erano rappresentate in occasione del primo
evento a dicembre del 2013, su invito della FMC (Commissione
Marittima Federale statunitense) a Washington, quando le alleanze di
nuovo stile stavano appena cominciando a prendere forma.
Nel corso della riunione annuale della European Maritime Law
Organisation, svoltasi a Londra l'anno scorso, tutte quante avevano
concordato sul fatto che sarebbe stata utile una valutazione
successiva.
La notizia secondo cui il trio sta programmando di incontrarsi
nuovamente nelle settimane a venire è apparsa in concomitanza
dell'arrivo dei leader del settore ad Amburgo per la conferenza
Global Liner Shipping di Containerisation International,
in occasione della quale ci si aspetta che Richard Lidinski della
FMC ribadisca la sua inquietudine circa la natura anticoncorrenziale
di alcune delle grandi alleanze.
Sebbene tutte e quattro le grandi alleanze - 2M, Ocean Three,
CKYHE e G6 - abbiano ricevuto l'approvazione da parte dei
regolatori, direttamente o tacitamente, sono state tuttavia espresse
preoccupazioni in ordine a se esse abbiano esacerbato i problemi del
settore di recente verificatisi.
In particolare, si pensa che le alleanze abbiano contribuito ad
aggravare la congestione sulle banchine nei porti di Los Angeles e
Long Beach nel corso dell'inverno, che ha costretto le navi ad
aspettare all'ancora per giorni e talvolta settimane, disturbando
gli orari delle partenze e le filiere distributive.
La FMC desidera sentire dai caricatori se ritengono di essere
penalizzati dal punto di vista finanziario dai vettori marittimi e
dagli operatori terminalistici per i ritardi di cui essi non sono
responsabili.
Altre critiche riguardano il fatto che le linee di navigazione
abbiano portato navi grandi ma inadatte sulla costa occidentale
degli Stati Uniti, che sono andate ad aggiungersi all'ingorgo.
Queste accuse, oltre ad altre lamentele riguardanti varie
iniziative delle alleanze, sono state pubblicamente respinte da
diversi importanti responsabili di linee di navigazione, fra cui
l'amministratore delegato della Maersk Line Søren Skou, Rafi
Danieli della Zim e Rodolphe Saadé della CMA CGM.
A detta di Lloyd's List, nella propria relazione in
occasione della conferenza Global Liner Shipping Lidinski
chiederà se le alleanze stiano assicurando un buon livello di
servizio ai caricatori statunitensi.
Egli chiederà inoltre un miglioramento degli orari delle
navi e l'impiego di navi appropriate quanto alle dimensioni nei
porti di destinazione, oltre alla riduzione degli scali
terminalistici multipli presso un dato porto.
La FMC, l'Unione Europea ed il Ministero dei Trasporti cinese
hanno tutti regimi della concorrenza alquanto diversi in ordine al
trasporto marittimo.
Negli Stati Uniti, ad esempio, le alleanze proposte hanno dovuto
registrarsi presso la FMC per riceverne l'approvazione, mentre in
Europa le linee di navigazione appartenenti ad alleanze hanno dovuto
effettuare un'autovalutazione al fine di far sì che non ci
siano abusi nella concorrenza e potrebbero doversi sottoporre ad una
inchiesta antitrust se Bruxelles dovesse sospettare che vi è
stata una infrazione della normativa.
È notorio che le autorità cinesi hanno vietato la
programmata rete P3 fra Maersk Line, Mediterranean Shipping Co e CMA
CGM dopo che la FMC aveva dato via libera, avendo ritenuto che essa
sarebbe stata la maggiore alleanza a livello mondiale alla luce
della propria regolamentazione delle fusioni.
Sebbene i tre regolatori stiano programmando di condividere le
opinioni in ordine all'impatto di queste enormi alleanze, non
prenderanno in considerazione l'istituzione di un ente sulla
concorrenza a livello mondiale.
Mentre tale soluzione è stata proposta da alcuni legali,
altri ribattono che un simile passo danneggerebbe le giurisdizioni e
gli interessi nazionali.
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