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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
ANNO XXXIII - Numero 15 GIUGNO 2015
STUDI E RICERCHE
LE NAVI MEDITERRANEE MOVIMENTANO IL 19% DEI TRAFFICI
MARITTIMI GLOBALI
I traffici marittimi nel Mediterraneo sono aumentati del 123%
negli ultimi 13 anni, come rivela il gruppo italiano di ricerche
economiche SRM (Studi e Ricerche per il Mezzogiorno).
Il gruppo di ricerca , che appartiene alla banca italiana Intesa
Sanpaolo e si concentra sullo studio dell'Italia meridionale, ha
appurato che il Mediterraneo attualmente ospita il 19% dei traffici
marittimi globali, con un guadagno di quattro punti percentuali
rispetto al 2005.
I trasferimenti dei carichi fra il Golfo Persico ed il Medio
Oriente e l'Asia sono aumentati rispettivamente del 160% e del 90%
nel corso del periodo 2001-2014.
Il secondo rapporto annuale dello SRM, denominato Economia
Marittima Italiana, ha esaminato i dati relativi ai traffici che
concernono l'Italia ed il Mediterraneo.
Nel 2013, i primi 30 porti del Mediterraneo hanno movimentato 44
milioni di TEU, in aumento rispetto ai 9,1 milioni di TEU nel 1995,
vale a dire un incremento del 382%.
Un'analisi dello SRM rispetto alle aree portuali di Europa, Nord
Africa ed Asia mostra che le aree portuali del Mediterraneo (la
costa orientale, quella occidentale e quella meridionale) hanno
movimentato il 33% dei traffici containerizzati globali nel 2014,
con un guadagno dell'8% rispetto al 2008.
Ciò rispetto al 42% dei traffici containerizzati che
passano attraverso i porti della fascia settentrionale - come
Rotterdam, Amburgo ed Anversa - che nello stesso periodo hanno perso
5 punti percentuali.
Il trasporto marittimo di container è concentrato nel
Mediterraneo meridionale, specialmente nel Tanger Me, che ha chiuso
il 2014 avendo movimentato oltre 3 milioni di TEU, con un incremento
del 20,7% rispetto al 2013.
Il Tanger Med ha assistito ad un incremento nell'anno prossimo
al 40%.
Il porto adesso dispone di una quota di mercato del 10% circa
per il segmento del Mediterraneo.
Altri porti in rapida crescita che hanno conseguito posizioni di
rilievo nel Mediterraneo sono il Pireo, che è cresciuto del
400% nel corso del periodo 1995-2013, arrivando ad un totale di 3,1
milioni di TEU nel 2014, Algeciras, che si è incrementato del
300% sino a 4,3 milioni di TEU e Port Said, che è salito del
1.500% sino a 4 milioni di TEU.
"Negli ultimi dieci anni il Mediterraneo ha notevolmente
incrementato i propri traffici ed aumenterà ancora una volta
con l'apertura del secondo Canale di Suez.
Non solo Napoli, ma tutti i porti italiani presteranno la
massima attenzione, poiché questa è un'opportunità
unica di crescita" afferma Maurizio Barracco, presidente del
Banco di Napoli.
Il rapporto ha identificato tre fattori strategici per la
ripresa dei porti italiani: un'integrazione infrastrutturale ed
intermodale, l'attrazione di investimenti esteri con le "zone
franche" e la concentrazione dell'agenda politica nazionale
sull'investimento in logistica nell'Italia meridionale.
Un importante fattore per l'incremento della competitività
portuale consiste, in effetti, nella capacità di integrare il
trasporto intermodale: secondo lo studio, far attraccare una mega
nave di capacità pari a 20.000 TEU può avere un
importante impatto quale moltiplicatore di altre modalità di
trasporto, avendo quale conseguenza il carico di 14 treni, quello di
oltre 1.000 veicoli e di 12 altre navi.
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