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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
ANNO XXXIII - Numero 30 GIUGNO 2015
TRASPORTI ED AMBIENTE
DECARBONIZZARE L'EUROPA: BASTA CON I FINANZIAMENTI AI
CARBURANTI FOSSILI
Sulla scia dell'impegno del G7 ad eliminare i carburanti fossili
dai nostri sistemi energetici, la Commissione Europea sta mettendo
assieme un gruppo di esperti in materia di trasporti che il 18
giugno a Bruxelles discuteranno su come portare avanti la
decarbonizzazione delle strade.
Secondo Wendel Trio, direttore della Climate Action Network
Europe, è una buona cosa che la Commissione voglia spingere i
governi ed altri soggetti interessati ad incrementare gli sforzi per
rendere più efficienti i veicoli adibiti al trasporto.
È encomiabile anche la promozione dell'indirizzo della
nostra mobilità verso mezzi di trasporto più verdi
(quali l'andare a piedi, il ciclismo ed il trasporto collettivo).
Tuttavia, sembra che la Commissione persisterà nel
proprio sforzo di nascondere uno dei principali fattori che inducono
all'incremento dell'uso di automobili, furgoni e camion: i
finanziamenti ai carburanti fossili.
Lo scorso aprile, l'istituzione dell'Unione Europea ha deciso di
ignorare i suggerimenti dei propri esperti nel senso di richiedere
ad 11 stati membri di affrontare la questione dei propri
finanziamenti ai carburanti fossili nel settore dei trasporti.
Di conseguenza, sia le soluzioni tecnologiche che i cambiamenti
dello stile di vita sono sull'agenda della conferenza, ma i
finanziamenti no.
Si tratta di una grande opportunità mancata perché
i finanziamenti ai carburanti fossili sono ancora ingenti e
rappresentano un reale intralcio al cambiamento nel settore dei
trasporti.
Un recente rapporto del FMI stima che i finanziamenti a livello
mondiale dei carburanti fossili raggiungano i 4.700 miliardi di euro
nel 2015.
Si stima che l'Unione Europea abbia solo una piccola quota in
questo enorme importo, ma il settore dei trasporti europeo trarrà
ancora vantaggio da approssimativamente 18 miliardi di euro di
finanziamenti nel 2015.
Nel corso delle oltre 8 ore di durata della conferenza della
Commissione, gli stati membri dell'Unione Europea spenderanno circa
17 milioni di euro per supportare l'uso ei carburanti fossili nel
settore dei trasporti europeo.
Attenti al divario
Secondo il FMI, l'eliminazione dei finanziamenti ai carburanti
fossili potrebbe ridurre le emissioni globali di gas serra di uno
sbalorditivo 20%.
Tali riduzioni sarebbero accolte molto bene.
Nel periodo antecedente al Summit sul Clima di Parigi (svoltosi
a dicembre), è emerso un certo numero di problemi che
potrebbero comportare l'insuccesso del summit.
Uno di questi sarebbe trovare un compromesso fra il livello
delle azioni che i paesi stanno intraprendendo per ridurre le
emissioni nei prossimi cinque anni e le riduzioni necessarie a
tenere il mondo sulla via giusta per evitare pericolosi cambiamenti
climatici.
Il Programma per l'Ambiente dell'ONU pubblica ogni anno dal 2010
rapporti sul compromesso relativo alle emissioni.
L'ultimo rapporto stima che il divario dovrebbe essere di circa
il 20-25% delle emissioni globali.
Una eliminazione a livello mondiale dei finanziamenti ai
carburanti fossili potrebbe pertanto far fronte al divario.
Affinché il mondo provveda in tal senso, un forte esempio
da parte dell'Unione Europea sarebbe il benvenuto.
I vantaggi di una mondo privo di carburanti fossili
Una rapida eliminazione dei costosi finanziamenti ai carburanti
fossili apporterebbe anche molti altri vantaggi.
Il rapporto del FMI afferma che le risorse liberate
dall'annullamento dei finanziamenti ai carburanti fossili potrebbero
rappresentare una "svolta" economica perché
indurrebbero la crescita economica e la riduzione della povertà
mediante maggiori investimenti in infrastrutture, sanità e
educazione, abbattendo il numero delle morti premature a causa
dell'inquinamento atmosferico esterno del 50% e salvando così
le vite di 1,6 milioni di persone all'anno.
In un recente documento di lavoro della Direzione Generale per
gli Affari Economici e Finanziari della Commissione Europea si legge
che i finanziamenti ai carburanti fossili sono onerosi per i
contribuenti.
Essi tolgono spazio alla spesa del governo ad alta priorità
e sono economicamente inefficienti, distorcendo le indicazioni sui
prezzi del mercato e comportando una inefficiente assegnazione delle
risorse.
Ciò riduce la crescita economica ed incrementa
l'instabilità dei prezzi dell'energia a livello mondiale.
È chiaro che un primo passo verso la decarbonizzazione
del nostro sistema di trasporto consisterebbe nel fatto che la
Commissione affrontasse le problematiche dei finanziamenti ai
carburanti fossili, come la persistenza delle esenzioni fiscali per
le auto aziendali in Belgio, gli sconti fiscali per i camion, i taxi
ed i diesel in Francia ed i finanziamenti alle estrazioni
petrolifere nel Regno Unito.
Tale "grande" annuncio è ciò che la
Climate Action Network Europe si aspetta dalle decisioni di esordio
di una Commissione che voglia essere grande sulle grandi cose in
occasione della conferenza.
La Climate Action Network Europe spera che la Commissione
Europea voglia riconoscere la necessità di affrontare la
questione dei finanziamenti ai carburanti fossili ed inizi a rendere
questa problematica una priorità.
A vantaggio del clima e della credibilità dell'Europa a
Parigi, così come a vantaggio dell'economia europea e dei
suoi cittadini.
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