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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
ANNO XXXIII - Numero 30 GIUGNO 2015
STUDI E RICERCHE
PIÙ GRANDE NON VUOL DIRE NECESSARIAMENTE MIGLIORE
Con l'afflusso sempre maggiore di mega-navi nella flotta globale
sembra che il risparmio sui costi introdotto da questi colossi abbia
toccato il fondo, dal momento che - secondo uno studio riguardo
all'impatto delle mega-navi sul trasporto marittimo - quei risparmi
stanno diminuendo o addirittura potrebbero non verificarsi.
Lo studio è stato pubblicato all'inizio del corrente mese
di giugno presso l'OCSE dallo ITF (International Transport Forum),
un'organizzazione intergovernativa formata da 54 paesi membri che
funge da gruppo di esperti strategico con l'obiettivo di contribuire
a modellare l'agenda della politica dei trasporti a livello globale.
Il raddoppio delle dimensioni massime delle portacontainer nel
corso dell'ultimo decennio ha ridotto di grosso modo un terzo i
costi navali complessivi per contenitore trasportato.
Tuttavia, questi risparmi sui costi stanno diminuendo con le
dimensioni; lo studio mostra che il risparmio sui costi dell'ultima
generazione delle portacontainer è da quattro a sei volte
minore di quello correlato alla precedente fase di aumento delle
dimensioni delle navi.
Approssimativamente il 60% dei risparmi sui costi delle
portacontainer più recenti è correlato a motori più
efficienti e non alle variazioni delle dimensioni.
Inoltre, lo sviluppo delle mega-navi e la correlata crescita
della capacità della flotta containerizzata ha avuto luogo
malgrado la fiacca crescita dei traffici containerizzati mondiali di
origine marittima.
"Le massicce ordinazioni di nuove mega-navi hanno
comportato un eccesso di offerta di portacontainer, che con tutta
probabilità finirà per smorzare i risparmi sui costi
derivanti dalle maggiori dimensioni delle navi, dal momento che la
domanda bassa induce meno risparmi per container trasportato.
I costi del trasporto dovuti alle navi più grandi
potrebbero essere considerevoli" si legge nello studio.
Esistono problematiche collegate alle dimensioni per quanto
attiene le infrastrutture esistenti, come l'altezza del ponte,
l'ampiezza e la profondità del fiume, il rafforzamento della
banchina, l'approfondimento degli ormeggi, i canali e le chiuse e le
attrezzature portuali (altezza, sbraccio delle gru).
Le mega-navi richiedono inoltre un'espansione delle
infrastrutture per poter far fronte ai momenti di punta correlati
alle mega-navi; di conseguenza, sono necessari più spazio nel
piazzale e più capacità di ormeggio.
Secondo le stime preliminari di massima dell'ITF, questi costi
di trasporto annualizzati relativi alle mega-navi potrebbero
ammontare a 400 milioni di dollari.
Circa un terzo dei costi aggiuntivi potrebbero riferirsi
all'equipaggiamento, un terzo al dragaggio ed un altro terzo ai
costi delle infrastrutture portuali e dell'hinterland portuale.
Una quota notevole dei costi di dragaggio, delle infrastrutture
e dei collegamenti con l'hinterland in molti paesi sono, secondo i
ritrovati dello studio, costi del settore pubblico.
Secondo lo studio, un ulteriore incremento delle dimensioni
massime delle portacontainer farebbe aumentare i costi di trasporto,
sollevando così la questione se tali incrementi sarebbero
desiderabili.
"I potenziali risparmi sui costi per i vettori sembrano
essere pressoché marginali, ma i costi in aumento delle
infrastrutture potrebbero essere strabilianti.
L'introduzione di cento navi da 24.000 TEU nel 2020
richiederebbe notevoli investimenti in quelle località in cui
queste navi dovessero essere introdotte all'inizio (Estremo Oriente,
Nord Europa, Mediterraneo), ma potrebbe anche - con effetto a
cascata - comportare l'introduzione di navi da 19.000 TEU in
Nordamerica e di navi da 14.000 TEU in Sudamerica ed Africa.
Ciò implicherebbe di conseguenza richieste di
investimenti aggiuntivi" afferma lo studio.
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