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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
ANNO XXXIII - Numero 31 DECEMBRE 2015
TRASPORTI ED AMBIENTE
IMO: AVANTI TUTTA CON I PROVVEDIMENTI RELATIVI AI CAMBIAMENTI
CLIMATICI IN SEGUITO ALL'ACCORDO DI PARIGI
L'IMO (International Maritime Organization) ha accolto
favorevolmente gli storici risultati ottenuti in occasione della COP
21 (Conferenza di Parigi sui Cambiamenti Climatici).
L'Accordo di Parigi sui Cambiamenti Climatici identifica il
chiaro obiettivo di “mantenere l'incremento della temperatura
media globale ben al di sotto dei 2°C rispetto al livello
pre-industriale e di continuare a sforzarsi per limitare
l'incremento della temperatura ad 1,5°C rispetto al livello
pre-industriale”.
L'IMO ha contribuito - e continuerà a contribuire - agli
obiettivi di riduzione dei gas serra in tutto il mondo.
L'IMO ed i suoi stati membri riconoscono l'importante necessità
per il trasporto marittimo internazionale, che rappresenta il 2,2%
delle emissioni di CO2 antropogeniche, di supportare gli sforzi a
livello mondiale per mitigare l'impatto del cambiamento climatico.
Il segretario generale dell'IMO Koji Sekimizu ha dichiarato:
“L'Accordo di Parigi rappresenta un progresso notevole e si
fonda sul Summit sulla Terra di Rio del 1992, che di per se stesso
fu un passo avanti significativo.
L'assenza di ogni specifica menzione del trasporto marittimo nel
testo finale non diminuirà in alcun modo il forte impegno
dell'IMO quale regolatore del settore dello shipping a continuare a
lavorare per far fronte al problema delle emissioni di gas serra
derivanti dalle navi coinvolte nei traffici internazionali”.
Finora, l'IMO è la sola organizzazione ad avere adottato
misure per l'efficienza energetica che siano giuridicamente
vincolanti in tutto un intero settore mondiale ed applicabili in
tutti i paesi.
Standard obbligatori sull'efficienza energetica per le nuove
navi e misure operative obbligatorie per ridurre le emissioni delle
navi esistenti sono entrate in vigore ai sensi di una convenzione
internazionale esistente (la MARPOL Allegato VI) nel 2013.
Entro il 2025, tutte le nuove navi saranno più efficienti
del 30% per quanto riguarda l'energia rispetto a quelle costruite
nell'ultimo anno.
Questo è più di un obiettivo, è una
disposizione normativa, e dimostra che l'IMO è il giusto ed
unico forum per identificare le soluzioni ed un cammino appropriato
per il trasporto marittimo internazionale al fine di decarbonizzarsi
con il resto del mondo.
Persistere in tali sforzi comprenderà lo sviluppo di una
sistema globale di raccolta dei dati per una discussione
particolareggiata in ordine al consumo di carburante navale in
occasione della prossima dì riunione della Commissione
dell'IMO per la Protezione dell'Ambiente Marino nel 2016,
l'ulteriore presa in considerazione di un obiettivo esteso a tutto
il settore di riduzione delle emissioni di gas serra derivanti dal
trasporto marittimo internazionale come proposto dalle Isole
Marshall nel 2015 e la continuazione delle indagini in ordine
all'inidividuazione di meccanismi aggiuntivi per le navi allo scopo
di supportare la messa in atto dell'Accordo di Parigi.
Nel corso della COP21, l'IMO ha fornito un aggiornamento del
proprio lavoro finalizzato ad affrontare la problematica delle
emissioni di gas serra derivanti dai carburanti bunker utilizzati
nello shipping internazionale.
Nello specifico, l'IMO ha riferito riguardo ai propri lavori
finalizzati ad un ulteriore sviluppo di linee-guida per supportare
la messa in atto uniforme delle regole sull'efficienza energetica
per le navi, ai propri sforzi relativi alla cooperazione tecnica ed
alla realizzazione di capacità al fine di assicurare
l'effettiva implementazione ed entrata in vigore delle citate nuove
regole in tutto il mondo e, cosa importante, alle attività
per supportare la promozione della cooperazione tecnica ed il
trasferimento delle tecnologie inerenti al miglioramento
dell'efficienza energetica delle navi.
All'IMO, i governi mondiali sono convenuti per sviluppare la
struttura normativa dello shipping internazionale che costituisce la
base delle decisioni di investimento.
C'è adesso per gli stati membri dell'IMO il chiaro
imperativo di essere all'altezza della sfida presentata dall'Accordo
di Parigi.
Il segretario generale Sekimizu ha dichiarato: “Adesso io
incoraggio i governi a portare lo spirito dell'Accordo di Parigi
all'IMO ed a farsi avanti con nuove, creative proposte e di
approcciarle in maniera costruttiva e cooperativa”.
Sekimizu afferma che la sfida apportata dall'Accordo di Parigi è
stata estesa anche ai progettisti navali ed ai tecnici marittimi
allo scopo di sviluppare le soluzioni tecnologiche, a quelli che
operano e gestiscono navi, ai lavoratori marittimi ed a quelli che
li formano e, ciò che più conta, alle attività
dello shipping, che hanno bisogno di far sì che
l'investimento in innovative tecnologie a basso contenuto di
carbonio vengano incentivate in modo appropriato.
Come è stato sottolineato ancora una volta dall'Accordo
di Parigi c'è il chiaro imperativo che lo sviluppo ora debba
essere veramente sostenibili.
Quale catalizzatore del commercio globale, il trasporto
marittimo internazionale è indispensabile al mondo e i
governi membri dell'IMO, gli enti osservatori e la più ampia
società civile continueranno a dare impulso ai progressi
fatti a Parigi.
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