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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
ANNO XXXV - Numero 15 APRILE 2017
LEGISLAZIONE
L'UNIONE EUROPEA MINACCIA DI INSERIRE IL TRASPORTO MARITTIMO
NEL PROPRIO PROGRAMMA DI SCAMBIO DELLE EMISSIONI A MENO CHE L'IMO
NON FISSI UN OBIETTIVO DI RIDUZIONE DELLE EMISSIONI DI GAS SERRA
La settimana scorsa il dirigente più alto in grado
dell'Unione Europea per gli affari relativi al clima, Jos Delbeke,
ha sfidato l'IMO (International Maritime Organization) ad adottare
un ambizioso obiettivo di riduzione delle emissioni nell'ambito
della strategia 2018 programmata dall'IMO in ordine alla riduzione
delle emissioni di gas serra dalle navi.
L'attuale strategia dell'IMO
L'IMO ha già introdotto finora un sacco di leggi in
questa materia nel corso del decennio.
Nel 2011 l'IMO ha adottato standard obbligatori per le emissioni
di CO2 in relazione alle nuove navi per mezzo di un emendamento
all'Allegato VI della MARPOL.
Questi provvedimento sono entrati in vigore nel 2013 e
comprendevano l'EEDI (Indice di Progettazione per l'Efficienza
Energetica) che richiede un livello minimo di efficienza energetica
per tonnellata navale per miglio riguardo alle navi di nuova
costruzione.
Il programma comporta un inasprimento degli standard di
efficienza per le navi di nuova costruzione ogni 5 anni, almeno sino
al 2025.
L'IMO ha altresì introdotto un obbligo per le navi di
trasportare a bordo piani di gestione dell'efficienza energetica.
Più recentemente, a ottobre del 2016, l'IMO ha avviato un
processo finalizzato ad introdurre un sistema globale di raccolta
dei dati per le informazioni fornite dalle navi sul consumo di
carburante.
Questo processo comporterà un emendamento all'Allegato VI
della MARPOL ai sensi del quale le navi di oltre 5.000 t.s.l. devono
registrare e riferire il proprio consumo di carburante attraverso lo
stato di cui battono la bandiera su base annua.
I particolari del processo di raccolta dei dati non sono stati
ancora pubblicati, ma esso dovrebbe entrare in vigore a marzo del
2018 in corrispondenza del primo anno di adeguamento all'inizio
della raccolta dei dati il 1° gennaio 2019.
Tuttavia, è chiaro ai sensi della dichiarazione della
settimana scorsa del responsabile per il clima dell'Unione Europea,
nonché dalle precedenti richieste da parte del parlamento
Europeo affinché il settore marittimo sia incluso
nell'attuale programma di scambio delle emissioni dell'Unione
Europea a partire della 2023 in assenza di un adeguato ed
equivalente programma dell'IMO, che l'Unione Europea non pensa che
le attuali misure dell'IMO siano abbastanza ambiziose.
L'attuale strategia dell'Unione Europea
L'Unione Europea ha introdotto nel 2015 un proprio programma per
il monitoraggio, il rapporto e la verifica (in breve, MRV) delle
emissioni di CO2 derivanti dalle navi.
Il regolamento relativo allo MRV (EU 2015/757) richiederà
a tutte le navi di oltre 5.000 t.s.l. di fornire i dettagli relativi
alle emissioni di CO2, al consumo di carburante, alla distanza
percorsa ed la tempo trascorso in mare quando attraccano nei porti
degli stati membri dell'Unione Europea, dell'Islanda e della
Norvegia dall'inizio del 2018.
Questa norma entrerà in vigore prima del sistema globale
di raccolta dei dati dell'IMO e comporterà una conformità
più regolare del ritorno annuale previsto ai sensi del
sistema di rapporto dell'IMO.
Il regolamento dell'Unione Europea senza dubbio imporrà
oneri aggiuntivi agli armatori ed ai gestori.
La strada da seguire
L'Unione Europea ha chiarito la settimana scorsa di aspettarsi
che l'IMO introduca un obiettivo ambizioso per la riduzione delle
emissioni, unitamente ad altre misure nell'ambio della propria
imminente strategia 2018.
Tuttavia, sembrano esserci dubbi nei circoli dell'Unione Europei
sul fatto che l'IMO raccoglierà la sfida e sembra che il
dirigente dell'Unione Europea responsabile per gli affari del clima
Jos Delbeke abbia espresso la velata minaccia di inserire il
trasporto marittimo nell'attuale programma dell'Unione Europea per
lo scambio delle emissioni entro il 2023 se l'IMO non dovesse
intraprendere iniziative autonomamente.
Infatti, non è chiaro come l'Unione Europea preveda che
l'IMO possa porre in atto un ambizioso obiettivo di riduzione delle
emissioni se non attraverso un programma di scambio delle emissioni.
Le proposte per la riunione dell'IMO del prossimo mese di giugno
sulle emissioni di gas serra dovrebbero essere calendarizzate a
breve e resta da vedere se qualche misura aggiuntiva nella strategia
2018 dell'IMO raccoglierà la sfida dell'Unione Europea.
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