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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
ANNO XXXV - Numero 15 GIUGNO 2017
TRASPORTO STRADALE
LE CONTROVERSE REGOLE SUL LAVORO DELL'UNIONE EUROPEA
AFFRONTANO LA QUESTIONE DEI SALARI E DELLE CONDIZIONI DI LAVORO DEI
CAMIONISTI
I camionisti sono gli ultimi lavoratori ad essere stati messi
nel mirino della Commissione Europea nel contesto del suo tentativo
di realizzare "un'Europa più sociale" con nuove
regole finalizzate ad impedire agli autisti dei paesi con salari
inferiori di insidiare i lavoratori meglio pagati quando viaggiano
alla volta di altri stati membri.
La nuova serie di regole presentata il 31 maggio cambia le
modalità con cui il controverso disegno di legge sul lavoro,
cioè la direttiva dell'Unione Europea sul distacco dei
lavoratori, si applichi ai camionisti.
La proposta fa seguito ad un anno di battaglie fra gli stati
membri occidentali ed orientali in ordine al disegno di legge sui
lavoratori distaccati e ha già suscitato subbuglio in ordine
a cosa essa comporterà per gli autisti di camion ed il
mercato dell'autotrasporto.
Ai sensi della nuova proposta della Commissione, i camionisti
possono viaggiare al di fuori delio stato membro dell'Unione Europea
in cui essi vivono ed essere ancora pagati secondo le regole del
proprio paese fino a tre giorni.
Dopo di che, gli autisti ricadono sotto le regole locali del
paese in cui consegnano le merci.
I cambiamenti dell'ultimo momento che comportano la regola dei
tre giorni suggeriscono che ci siano state lotte interne alla
Commissione circa la proposta.
Una precedente bozza della proposta circolata il 30 maggio
suggeriva che i salari e le condizioni lavorative locali avrebbero
dovuto essere applicati dopo cinque, sette o nove giorni all'estero:
peraltro, quel documento segnalava il periodo di sette giorni come
la "soluzione preferibile".
La versione definitiva che stabilisce un limite di tre giorni
segna una drastica riduzione rispetto alle proposte precedenti e
farà contenti i paesi occidentali dell'Unione Europea che
hanno spinto per regole più rigide.
La soglia di tre giorni rappresenta la risposta della
Commissione a quelle che essa definisce come le illecite richieste
di Germania, Francia ed Austria alle imprese di pagare agli autisti
i propri salari minimi nazionali.
La Commissione ha intentato cause nei confronti di tutti e tre i
suddetti paesi.
Se la Commissione avesse stabilito un periodo più lungo
di cinque, sette o nove giorni prima che la direttiva sul distacco
dei lavoratori potesse applicarsi agli autisti, ciò avrebbe
significato che i camionisti potessero consegnare le merci con una
paga più bassa per un periodo ancora più lungo,
esattamente quello che Francia, Germania ed Austria avevano tentato
di fermare.
Il limite di tre giorni dà a questi paesi un intervallo
migliore di quanto si aspettassero.
Un altro cambiamento controverso nella proposta è la
soppressione di tutti i limiti in ordine al cabotaggio, ovvero il
numero di diversi viaggi di consegna che i camionisti possono
effettuare nel corso dei loro primi cinque giorni all'estero.
L'attuale normativa dell'Unione Europea sul cabotaggio limita a
solo tre le corse che i camionisti possono fare durante un viaggio
di sette giorni.
Secondo i dati del 2014 di Eurostat, la Germania, seguita dalla
Francia, ha ospitato il maggior numero di operazioni di cabotaggio.
La Polonia fornisce il maggior quantitativo di carichi
consegnati in termini di volumi in tali operazioni di cabotaggio.
Il presidente francese di recente elezione Emmanuel Macron ha
elogiato le regole sul distacco dei lavoratori nel corso di una
conferenza stampa congiunta con il presidente della Commissione
Jean-Claude Juncker, in occasione della sua prima visita a Bruxelles
da quando è entrato in carica.
Juncker ha spesso ripetuto il suo mantra secondo cui i
lavoratori dovrebbero avere "la stessa paga per lo stesso
lavoro nello stesso posto".
Ma il tentativo della Commissione di inasprire i controlli sui
lavoratori con salari più bassi al di fuori dei propri paesi
di appartenenza ha messo in agitazione gli stati membri orientali.
Un gruppo di una decina di paesi si è opposta al disegno
di legge sul distacco dei lavoratori che era stato proposto l'anno
scorso.
Un diplomatico polacco ha dichiarato che la proposta di un
limite di tre giorni sul lavoro dei camionisti all'estero "non
è un compromesso".
La proposta della Commissione presenta il "rischio di
legittimare le misure protezioniste prese da alcuni stati membri,
che graveranno in gran parte sulle imprese di trasporto dell'Europa
centro-orientale" ha detto il diplomatico.
La commissaria ai trasporti dell'Unione Europea Violeta Bulc ha
asserito di sapere che le nuove regole sul trasporto potrebbero
anche trovarsi di fronte a negoziati pieni di insidie.
"Naturalmente noi non possiamo fare miracoli, ma io penso
che il Parlamento ed il Consiglio Europei siano assai consapevoli
dell'importanza di questo pacchetto" ha dichiarato Bulc ai
giornalisti prima dell'annuncio del 31 maggio.
Ai sensi della nuova proposta, le ditte di autotrasporto merci
dovranno osservare la legge e pagare salari più elevati in
anticipo in occasione dei viaggi dei camionisti da uno stato membro
all'altro.
"Ritengo che un periodo più lungo avrebbe reso le
operazioni di cabotaggio più pratiche ed efficienti"
afferma Stuart Colley, direttore delle comunicazioni presso
l'ufficio di Bruxelles dell'International Road Union, che
rappresenta quelle imprese.
I sindacati dei camionisti hanno assunto un approccio a muso
duro e sostengono che persino il limite di tre giorni consente
ancora tre giorni di lavoro sottopagato.
In un viaggio di consegne per dieci giorni, occorrerà
ancora che i datori di lavoro paghino salari minimi più alti
per la maggior parte del tempo.
"Qual è la differenza fra l'applicare il salario
minimo per dieci giorni anziché sette?
Si tratta davvero di una porta aperta alla concorrenza sleale
basata sul costo del lavoro" afferma Christina Tilling della
European Transport Workers' Federation.
La proposta richiede altresì ai datori di lavoro di
pagare per un posto in cui gli autisti possano dormire nel corso dei
lunghi viaggi all'estero.
Agli autisti professionisti non sarà consentito di
riposare dentro ai camion.
La Commissione spera che le migliori condizioni possano alla
fine ridurre gli incidenti nel traffico se gli autisti devono
affrontare "meno stress e stanchezza".
I parlamentari europei ed i sindacati si sono dati da fare
affinché la Commissione si inducesse a migliorare le
condizioni di lavoro e ad assicurarsi che i camionisti non fossero
costretti a riposare nei loro mezzi.
"Al momento gli autisti vivono nei camion per settimane,
lontani da casa e dalle loro famiglie.
Questo non può essere la normalità nell'Unione
Europea del 21° secolo" ha dichiarato a EURACTIV.com il
parlamentare europeo socialista tedesco Ismail Ertug.
Le nuove regole richiedono altresì ai camionisti di
registrare manualmente su un congegno tachigrafico quando
attraversano le frontiere dell'Unione Europea per aiutare i
controllori nei punti stradali di rilevazione a stabilire se essi si
conformano alla legge.
Un'altra parte della proposta consente agli autisti di
sostituire la documentazione cartacea con la prova elettronica da
mostrare ai controllori, cosa che, spera la Commissione, ridurrà
per gli autisti il noioso lavoro amministrativo.
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