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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
ANNO XXXV - Numero 30 NOVEMBRE 2017
TRASPORTI ED AMBIENTE
OCCORRE CHE IL TRASPORTO FACCIA MOLTO DI PIÙ PER
CONTRASTARE IL CAMBIAMENTO CLIMATICO
Il trasporto è la seconda fonte in termini di grandezza
delle emissioni di gas serra nel mondo, rappresentando più di
un quinto di tutte le emissioni.
Ma il progresso nella riduzione di tali emissioni è fra i
più lenti di tutti i settori, avverte Eric Sievers.
Eric Sievers è direttore degli investimenti della Ethanol
Europe, che fa parte della Climate Ethanol Alliance.
"L'autotrasporto fa affidamento al 90% sui combustibili
fossili e le emissioni di CO2 derivanti dal trasporto stanno ancora
crescendo.
Esse sono cresciute del 2,5% annualmente fra il 2010 ed il 2015
a livello globale e si avviano a diventare il maggior settore di
emissioni di gas serra, specialmente nei paesi sviluppati.
Importanti negoziatori dell'Unione Europea e di altri paesi sono
a Bonn per discutere come attuare l'Accordo di Parigi.
Se vogliamo effettivamente contrastare il cambiamento climatico
e raggiungere l'obiettivo ben al di sotto dei 2 gradi Celsius
dell'Accordo di Parigi, occorre fare molto di più.
Al momento attuale non siamo sulla strada giusta.
Secondo la AIE (Agenzia Internazionale dell'Energia), i
provvedimenti per la decarbonizzazione del trasporto delineati nei
contributi stabiliti a livello nazionale per l'Accordo di Parigi non
sono sufficientemente ambiziosi per fargli raggiungere
quell'obiettivo.
Allo scopo di conseguirlo, la AIE afferma che le emissioni del
settore devono rimanere stabili dal 2015 al 2025 e diminuire
rapidamente successivamente.
Per i paesi dell'OCSE occorre che essi calino del 2,1%
annualmente fra il 2015 ed il 2025.
Se l'Europa vuole ridurre le emissioni di carbonio nel trasporto
avrà bisogno di fare affidamento anche sull'uso dell'etanolo.
Si tratta di una tecnologia comprovatamente pulita, che diventa
continuamente migliore, disponibile nell'entità necessaria
per affrontare la sfida climatica posta dal trasporto.
L'etanolo riduce le emissioni di gas serra derivanti dal
petrolio di più della metà ed è promosso dalla
maggior parte delle importanti nazioni industriali nel mondo.
Gli Stati Uniti per più di un decennio hanno promosso
politiche finalizzate ad incrementare l'uso dell'etanolo.
Il Brasile ha la più alta quota mondiale di uso di
etanolo, avendo recentemente raggiunto il 27% dei carburanti per il
trasporto.
La Cina ha appena annunciato che la E10 (una miscela del 10% di
etanolo nel petrolio) sarà introdotta entro il 2020.
L'India punta alla E10 entro il 2022.
Anche il Canada ed altri paesi asiatici ed americani stanno
seguendo a ruota e valutano provvedimenti simili.
Il vantaggio climatico dell'etanolo utilizzato come carburante
per il trasporto è riconosciuto in tutto il mondo.
La Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti
Climatici concorda sul fatto che l'etanolo e gli altri biocarburanti
sostenibili abbiano un ruolo importante da svolgere nella
decarbonizzazione nei prossimi decenni.
L'Unione Europea tuttavia finora è stata contraddittoria
nel proprio processo decisionale rispetto a questo carburante
sebbene l'etanolo venga utilizzato in Europa in una dose in continua
crescita e nonostante il supporto pubblico dell'Unione Europea ai
biocarburanti.
Al di là dei vantaggi climatici, l'Unione Europa dovrebbe
considerare come la produzione di etanolo apporti vantaggi alla
società in termini di sviluppo rurale, creazione di posti di
lavoro nelle comunità rurali svantaggiate, aumento
dell'autonomia energetica e riduzione delle conseguenze sulla salute
compresa la diminuzione delle polveri sottili note come particolati.
In prosecuzione della COP23, è importante osservare la
realtà e le future tendenze.
Il parco dei veicoli con motore a combustione interna sta ancora
crescendo e l'elettrificazione richiederà tempo affinché
possa avere un impatto sul mercato automobilistico.
Si prevede che i veicoli su strada oggi, e la maggior parte di
quelli nei decenni a venire, continueranno ad utilizzare olii
combustibili.
Il principale carburante del trasporto si baserà ancora
sui fossili persino nel 2040.
Il dirottamento modale, l'imposizione fiscale sull'energia e
l'internalizzazione dei miliardi di dollari degli effetti esterni
negativi del petrolio sono insufficienti affinché si possano
raggiungere gli obiettivi dell'Accordo di Parigi.
Se l'Europa vuole conseguire la propria meta della
decarbonizzazione del trasporto nell'Unione Europea occorre
semplicemente una combinazione di soluzioni per l'energia
rinnovabile, compresi i carburanti a basse emissioni come il
rinnovabile e prodotto in modo sostenibile etanolo europeo.
Esso comporta in media un risparmio di gas serra del 64%
rispetto al petrolio.
Esso rappresenta altresì il modo più
economicamente vantaggioso di ridurre le emissioni nel trasporto.
L'Unione Europea oggi può contare su di esso per
conseguire i risultati nei settori che non rientrano nel Sistema di
Scambio delle Emissioni".
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