Quotidiano indipendente di economia e politica dei trasporti
06:14 GMT+1
COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
ANNO XXXVI - Numero 15 APRILE 2018
REEFER
LA CRESCITA DELLA FILIERA DEL FREDDO COMPORTA PROBLEMATICHE
PER I TERMINAL
La movimentazione di un numero sempre più grande di
contenitori refrigerati lungo la filiera del freddo sta ponendo
nuove problematiche per il settore, soprattutto per quanto attiene
la domanda di prese e la capacità di stoccaggio.
Anversa è un grande sostenitore del settore reefer,
offrendo servizi specialistici per merci delicate come i prodotti
farmaceutici.
Maartje Driessens, direttrice dello sviluppo aziendale
dell'Autorità Portuale, sottolinea l'incremento del numero di
prese reefer presso i terminal ad acque profonde quale segnale di un
mercato fiorente.
"La capacità di magazzinaggio si è
incrementata in modo significativo ed i nuovi soggetti attivi in
porto offrono stoccaggio freddo e congelato" afferma citando la
Antwerp Cold Stores.
I container reefer possono essere un prodotto lucroso, aggiunge,
cosa probabile perché molti vettori hanno investito in altri
contenitori refrigerati nel corso degli ultimi anni.
Lo scenario è simile presso il TPS (Terminal Pacifico
Sur) nel porto di Valparaíso, la principale struttura cilena
per l'esportazione di box reefer.
Secondo l'amministratore delegato Oliver Weinreich, i volumi
reefer si sono incrementati in modo notevole negli ultimi anni.
"Sulla scorta di questo, il TPS ha effettuato cospicui
investimenti in centrali reefer sia fisse che mobili" afferma.
"Oggi siamo in grado di offrire 3.000 prese reefer che sono
distribuite in tutto il terminal".
Weinreich sottolinea che gli investimenti in sufficiente
capacità reefer sono costosi, in termini sia di
infrastrutture che di energia e che questa è una delle
difficoltà che il terminal deve affrontare.
Minimizzare il costoso consumo di elettricità dei box
reefer comporta, in qualche misura, conseguenze su come essi vengono
lavorati.
In Cile, gli esportatori, anche se cercano proprio di
minimizzare i tempi di permanenza dei reefer in porto, non sono
necessariamente condizionati dai costi energetici di per se stessi;
piuttosto, essi aspettano l'ultimo momento possibile per inviare i
carichi al terminal, da dove vengono poi spediti secondo le maggiori
dimensioni di consegna possibili.
"Negli ultimi anni, abbiamo assistito a cambiamenti nel
modo in cui i contenitori reefer vengono movimentati, in termini sia
di tecnologia di refrigerazione esistente, sia del modo in cui le
informazioni a loro attinenti vengono registrate e rintracciate.
Adesso disponiamo di scanner manuali che consentono
all'esportatore di avere informazioni circa lo stato del reefer in
tempo reale" afferma Weinreich.
Rintracciare il carico
Nel contempo, il TPS continua a cercare il modo di migliorare la
comunicazione delle informazioni ed anche di ridurre il periodo di
tempo in cui i contenitori vengono disconnessi prima di essere
caricati sulle navi.
Sono stati effettuati investimenti in tecnologia RTE per
conservare quanto più controllo possibile ed anche per
rintracciare il carico ogni minuto in cui esso resta sotto il
controllo del TPS.
Fra gli investimenti c'è l'acquisizione dii centrali
reefer mobili per far sì che questi contenitori possano
essere spostati in modo ottimale e del tutto sotto controllo da
parte del terminal.
"Le modalità con cui i terminal movimentano i reefer
dipendono dai volumi che essi attirano e da quanto importanti siano
per loro i traffici reefer" dichiara Weinreich.
"Nel nostro caso, dato che siamo in uno dei più
importanti paesi esportatori di frutta al mondo, è
fondamentale essere in grado di dare un servizio di qualità
ai nostri clienti e poter disporre di una capacità
distribuita uniformemente per i collegamenti attraverso l'intero
terminal, cosa di cui possiamo occuparci facilmente" afferma.
Ad Anversa, alcuni caricatori stanno ora optando per un modello
"portocentrico" quando devono gestire le proprie giacenze.
Ad esempio, la Driessens cita un famoso produttore francese di
patatine fritte che ne tiene una scorta strategica nel porto di
Anversa, di modo che il carico può essere infilato nei
container reefer immediatamente dopo che è stata effettuata
una nuova ordinazione e, pertanto, può essere spedito assai
alla svelta.
"Questo modello aiuta altresì i vettori a tenere
assolutamente al minimo i tempi morti per i reefer in relazione al
trasporto nell'hinterland" dichiara la Driessens.
La dirigente suggerisce che i box refrigerati stanno diventando
sempre più convenienti anche per quanto attiene il loro uso
dell'energia, grazie all'incorporazione delle più recenti
tecnologie.
"I vettori stanno già facendo il massimo sforzo per
evitare che essi giacciano fermi nei piazzali di stoccaggio, quando
non sono attivi, o comunque non siano redditizi" sostiene.
"Inoltre, quale mezzo per assicurare che i reefer stano
dove il mercato ha bisogno che siano, in quelle direttrici di
traffico dove esiste uno squilibrio, come accade fra America Latina
ed Europa, talvolta i contenitori reefer potranno essere rimandati
indietro con altri carichi - ad esempio, veicoli finiti - in
modalità non operativa".
Il supporto dell'hinterland
La Driessens sostiene che l'autorità portuale non cerca
di intervenire nelle strategie adottate dai vettori, ma cerca invece
di incrementare la fluidità del trasporto nell'hinterland
supportando il trasporto intermodale di contenitori.
"Le nuove iniziative per il trasporto dei reefer su chiatta
(invece che su strada) saranno, ad esempio, finanziariamente
supportate dall'Autorità Portuale nel corso dei primi tre
anni.
Tali sistemi accelerano il trasporto di reefer sia alla volta
del porto che della nave stessa" afferma.
La dirigente ravvisa altresì un cambiamento del modo in
cui i contenitori vengono movimentato oggigiorno, mentre i container
stessi diventano sempre più intelligenti.
In particolare, la Driessens indica come la tecnologia per la
gestione dei dati a distanza abbia decisamente incrementato la
trasparenza e gli elementi di controllo della filiera del fresco,
dato che le nuove informazioni relative alla temperatura,
all'umidità ed alla ubicazione hanno ottimizzato la gestione
dei box refrigerati.
A tale riguardo, Weinreich afferma che il TPS movimenta i reefer
meglio di qualsiasi altro terminal avendo, ad esempio, assunto
personale specializzato i cui compiti devono essere interamente
concentrati sui traffici reefer, sia materialmente nel terminal che
rintracciandoli online.
"In Cile abbiano infrastrutture uniche che sono
assolutamente all'avanguardia e questo ci consente di essere
versatili e competitivi nelle operazioni, per non dire che adesso
abbiamo anni di esperienza quali preminenti esportatori di reefer
del Sudamerica" dichiara.
Provato e collaudato
Anche Anversa ha una lunga storia nel mercato della
movimentazione di reefer e nel corso del tempo ha sviluppato
competenze specialistiche.
"Volumi di deperibili annui per quasi 10 milioni di
tonnellate parlano da soli.
Inoltre, il gruppo di consulenti per frutta e deperibili,
compresi tutti gli specialisti reefer del porto, cerca di
ottimizzare i propri servizi attraverso la ricerca comune e tramite
la condivisione delle migliori pratiche".
Il porto belga dispone altresì in loco di officine per la
riparazione dei reefer che consentono l'effettuazione degli
interventi in ambito portuale, ovviando così alla necessità
di spostarli all'esterno presso ditte specializzate.
I terminal ad acque profonde inoltre investono continuamente in
infrastrutture reefer proprie, mentre le loro ubicazione in
prossimità dell'ufficio Ispezioni per la Sicurezza Alimentare
consente il mantenimento di procedure rapide ed efficienti.
I terminal di Anversa capiscono anche che la gestione
qualitativa dei reefer è un requisito indispensabile se
vogliono continuare ad attirare i vettori a lungo raggio, afferma la
Driessens, aggiungendo che tutti i terminal container del porto
hanno investito in infrastrutture refrigerate nel corso degli ultimi
anni.
Weinreich aggiunge che, allo scopo di poter disporre di ingenti
volumi di reefer così come di un'elevata produttività,
è essenziale avere equipaggiamento di refrigerazione presente
sul sito predisposto per l'arrivo delle navi, dal momento che tante
volte le unità non funzionano e la nave perde tempo ed
incorre in costi straordinari grazie ad una specifica unità.
"La risoluzione efficiente e rapida dei problemi pertanto
assicura operazioni efficienti a tutti i livelli" afferma.
Passaggio senza traumi e flessibilità
Maartje Driessens di Anversa sottolinea le grandissime
problematiche che la filiera del fresco deve affrontare quanto alla
persistente attitudine a garantire un trasferimento senza traumi dal
terminal all'hinterland, e questo significa non dover aspettare in
giro, anche in momenti di rapida crescita dei volumi presso il
terminal.
"Cerchiamo di migliorare in tal senso mediante iniziative
come l'ampliamento dei varchi d'accesso, l'apertura notturna dei
terminal, la riduzione delle tariffe di pedaggio nel nostro casello
in orario notturno e così via" afferma.
Oliver Weinreich del TPS (Terminal Pacifico Sur) nota che il
settore nel suo complesso è migliorato e che il carico oggi
viene seguito meglio di quanto non sia mai stato prima.
"Oggigiorno è raro che il carico venga negativamente
influenzato a causa di una movimentazione inefficiente"
dichiara.
"Nel caso del TPS, i nostri protocolli operativi sono
estremamente rigorosi e cerano il modo di far sì che il
carico non subisca conseguenze negative".
La Driessens nota come una problematica futura possa essere
quella di assicurare la persistente attitudine ad adeguarsi alle
tendenze nel mercato.
"I terminal della frutta nel porto di Anversa
fortunatamente sono stati capaci di diventare installazioni "ibride"
in grado di movimentare navi sia rinfusiere che portacontainer.
Questo ha richiesto investimenti in nuove gru, la realizzazione
di spazio in più per i contenitori vuoti e la formazione del
personale.
Un buon esempio ne è il terminal del Nuovo Molo Belga
della Frutta che movimenta navi sia convenzionali sia portacontainer
di produttori come la DOLE".
Se i terminal investono o meno nel mercato dei reefer dipende
dalle realtà nazionali e locali e dal particolare interesse
di un terminal.
"Tuttavia, sarebbe alquanto strano pensare ad un terminal
container che non sia equipaggiato per movimentare i reefer"
dice Weinreich.
"Noi riteniamo che sarebbe un lusso il fatto che un
terminal oggigiorno non lo sia davvero".
- Via Raffaele Paolucci 17r/19r - 16129 Genova - ITALIA
tel.: 010.2462122, fax: 010.2516768, e-mail
Partita iva: 03532950106
Registrazione Stampa 33/96 Tribunale di Genova
Direttore responsabile Bruno Bellio Vietata la riproduzione, anche parziale, senza l'esplicito consenso dell'editore