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CENTRO INTERNAZIONALE STUDI CONTAINERS
ANNO XXXVI - Numero 30 NOVEMBBRE 2018
TRASPORTO MARITTIMO
OPPORTUNITÀ E RISCHI PER IL CANALE DI PANAMA
In occasione del proprio discorso d'apertura nel corso della
conferenza TOC Americas svoltasi a Panama in settimana, Jorge
Quijanao, amministratore delegato e direttore generale della ACP
(Autorità del Canale di Panama) ha sottolineato i rischi e le
opportunità cui l'autorità si trova di fronte nella
sua ricerca tesa a capitalizzare gli ingenti investimenti effettuati
per l'espansione del Canale di Panama.
La nuova serie di chiuse è stata aperta nel 2016 e quasi
tre anni dopo Quijanao afferma che i segmenti di mercato serviti dal
Canale "si sono comportati in modo diverso da quello che ci si
aspettava".
Le attività containerizzate sono cresciute in modo
sostenuto, rappresentando 159 milioni di tonnellate del sistema di
misura universale del canale di Panama (PC/UMS) rispetto ai 442,1
milioni di tonnellate PC/UMS che sono passati attraverso il canale
nel suo anno fiscale 2018.
Di quei volumi, 112,6 milioni di tonnellate PC/UMS sono
transitati dal canale ampliato, una cifra in linea con le
aspettative della ACP.
I traffici delle rinfusiere, tuttavia, sono diminuiti del 6% nel
2018 in gran parte a causa del declino dei volumi di semi di soia
dagli Stati Uniti e Quijanao non si aspetta che le esportazioni
degli Stati Uniti inscenino un ritorno al passato a breve termine.
Poiché il 62,8% dei carichi complessivi in transito dal
Canale hanno la propria origine o destinazione negli Stati Uniti, la
ACP sta osservando da vicino la situazione dei dazi.
Dal lato dei container, la minaccia di dazi ha in realtà
dato impulso alle importazioni dalla Cina agli Stati Uniti.
Per le esportazioni, tuttavia, la storia è diversa.
Le esportazioni statunitensi di prodotti agricoli, rottami e
materie riciclabili alla volta della Cina sono calate in modo
significativo.
Di conseguenza vengono inviati in Cina più contenitori
vuoti.
Quijanao afferma che la ACP ha notato un incremento delle navi
che intraprendono la lunga rotta attorno a Capo Horn per andare in
Cina; peraltro, essa non è economicamente vantaggiosa quando
il petrolio supera i 70 dollari USA al barile, ha aggiunto.
Uno degli obiettivi dell'espansione del Canale era quello di
"ricatturare" qualcuna delle attività
containerizzate che erano state perdute a vantaggio del Canale di
Suez e Quijanao afferma che l'espansione ha visto "tornare
qualcosa, ma non tutto quello che passa dal canale di Suez".
Il canale di Suez, tuttavia, sta effettuando grandi sconti per
fare concorrenza a Panama, con un aumento sino al 55%, ed ora al
65%, delle iniziali riduzioni pari al 35%.
"Lo stanno quasi regalando" afferma Quijanao,
aggiungendo che la ACP non ne è troppo preoccupata dal
momento che il Canale di Suez non può copiare la posizione di
Panama quale punto per la distribuzione nelle Americhe.
La maggiore sorpresa da quando è stata inaugurata
l'espansione del canale è stata la crescita dei traffici di
gas naturale liquefatto, che si sono impennati dell'81% nel 2018
sino a 11,5 milioni di tonnellate.
Il gas "è diventato un'attività importante"
afferma Quijanao e la ACP ha dovuto adattarsi alle sue modalità
operative.
Il gas viene frequentemente venduto nel mercato a pronti ed il
cliente finale non è noto al momento del carico.
La ACP sta ora attivamente contattando le navi quando le vede in
un punto di carico negli Stati Uniti e non hanno una prenotazione
per il Canale, offrendo uno slot all'operatore.
Far crescere il tonnellaggio attraverso il canale è
importante, ma la ACP e l'Autorità Marittima di Panama stanno
altresì effettuando forti pressioni allo scopo di espandere i
porti del paese e sviluppare un ruolo per Panama nella logistica a
valore aggiunto, sia per i carichi containerizzati che per i
veicoli.
Qualcosa come 1.200 ettari di terreno dal lato del Pacifico del
Canale sono stati destinati ad un parco logistico che la ACP
vorrebbe includere in una struttura per il trasbordo di veicoli e
ora per lo stoccaggio di gas naturale liquefatto.
La ACP inoltre ritiene che avrà bisogno di più
capacità di terminal container dal lato Pacifico del Canale e
ha "riconfezionato" la proposta relativa al terminal
Corozal.
La concessione è stata ridotta da tre a due ormeggi per
il terminal rispetto al progetto iniziale, che la ACP spera si
dimostri più allettante.
Il piano iniziale di sviluppare un terminal dalla capacità
di 5 milioni di TEU a Corozal era stato allestito nel 2017, dopo che
i quattro importanti operatori terminalistici globali che si erano
preliminarmente qualificati per la concessione ventennale originale
non erano riusciti a presentare offerte definitive entro la
scadenza.
Quijanao afferma che la ACP ha contattato le parti che erano
interessate alla precedente gara, così come nuovi operatori.
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