«A.L.C.E.»
ASSOCIAZIONE LIGURE COMMERCIO ESTERO
GENOVA
Relazione del Consiglio all'Assemblea dei Soci
Genova, 28 Maggio 1998
CONCLUSIONI
L'iter per l'euro si è concluso e noi ne facciamo
parte a pieno titolo.
Da oggi le manovre monetarie non saranno più possibili.
Quanti aggiustamenti, nel passato, ci hanno consentito! La competitività,
d'ora innanzi, sarà frutto solo dell'abbinata Sistema Italia-Efficienza
d'impresa. Sulla seconda possiamo scommettere e ci è riconosciuta
nel mondo. La prima è un buco nero che ci terrorizza.
Solo cambiando, o meglio, rifondando da zero il sistema burocratico
centrale e periferico si può sperare di mettere in condizione
il Cittadino (finalmente tale), sia Persona che Impresa, di essere
sui mercati al pari degli altri.
Il Suddito deve certificare, produrre, presentarsi, inviare,
documentare. Il Suddito, ancora, deve pagare profumatamente servizi
scadenti, non-servizi o addirittura trovare ostacoli:
- Scuola non in linea col futuro
- Sanità pagata due volte per avere servizi efficaci
(tasse più assicurazioni private)
- Fisco per il quale la maggioranza dei Sudditi deve pagare
anche la tassa sulle tasse (il "commercialista"), per
tentare di capire come, quando e quanto bisogna versare all'erario
- Sicurezza personale tutta da ridisegnare
- Autorizzazioni per "tutto"
- Difficoltà su difficoltà che appaiono quasi
create appositamente.
Se ognuno di noi fa una attenta analisi può allungare
la lista quasi all'infinito. E' accettabile tutto ciò?
Ancor più oggi, con la moneta unica?
Il settore del Commercio Estero sarà certamente il primo
a soffrire se il sistema non si adeguerà agli standard
medi degli altri partner europei. Con troppa facilità potrà
trasferirsi altrove, come è già accaduto e accade,
oppure sarà colonizzato al rango di liaison-office di altri.
Non possiamo competere con tali e tanti balzelli palesi e occulti
che ci affliggono assieme alla mancanza di certezze per poter
programmare.
Le infrastrutture di cui tutti parliamo sono importantissime,
ma se non ci si avvia verso una macchina burocratica più
semplice, poche leggi chiare non soggette a interpretazioni personali,
sarà difficilissimo creare una nuova impresa e quindi lavoro,
e addirittura si rischierà l'inversione o la colonizzazione.
Le potenzialità del nostro paese, della nostra regione
sono elevatissime. Il Commercio Estero ha grandi potenzialità
(siamo al centro del Mediterraneo e la porta dell'Oriente). Per
svilupparle dobbiamo chiedere con assoluta determinazione,
non di essere aiutati, ma almeno di non essere ostacolati o, peggio,
vessati; di diventare finalmente Cittadini di uno Stato che indica
le linee guida di Politica Economica e non Sudditi di uno Stato
che pretende tanto restituendo pochissimo e spesso pone il Suddito
al suo servizio.
La legge Bassanini è un primo lodevole atto verso lo snellimento
e la sburocratizzazione, non basta! Deve essere portata su TUTTO
il sistema pubblico. Il burocrate, il funzionario, il semplice
impiegato pubblico, centrale o periferico che sia, deve cambiare
mentalità, sentirsi al servizio del Cittadino che lo paga,
pretendendo quanto gli spetta per quello che dà, sapendo
di correre il rischio di essere espulso.
Al di sopra dei problemi più o meno grandi della nostra
categoria, come credo di quelli delle nostre consorelle, dobbiamo
tutti porre l'attenzione su questo problema di base, senza la
risoluzione del quale, tutto rischia di vanificarsi: in primo
luogo il nostro lavoro, poi le aziende e il futuro.
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