«A.L.C.E.»
ASSOCIAZIONE LIGURE COMMERCIO ESTERO
GENOVA
Relazione del Consiglio all'Assemblea dei Soci
Genova, 28 Maggio 1998
LA BILANCIA COMMERCIALE ITALIANA
Secondo i dati Istat, per la quinta volta a partire dal
'93, la bilancia commerciale italiana si è chiusa in attivo
toccando i 51.306 miliardi di lire. Il saldo del '97, però,
è inferiore a quello del '96 che ammontava a 67.599 miliardi.
Al ridimensionamento dell'avanzo ha contribuito un forte aumento
(pari a più 10,3%) delle importazioni che sono cresciute
velocemente e si sono mosse a ritmi più che doppi rispetto
alle esportazioni (più 4,3%), le quali godono in ogni caso
di buona salute e sono notevolmente salite. Per la prima volta,
infatti, l'anno scorso hanno superato i 400 mila miliardi (405.714
miliardi per l'esattezza). Anche le importazioni comunque hanno
raggiunto livelli da primato toccando i 354.408 miliardi. In confronto
al '96, il saldo ha subito una contrazione di 16.293 miliardi
che corrisponde a un arretramento del 24,1%.
Il ridimensionamento del surplus rispetto al risultato eccezionale
del 1996 non deve essere tuttavia considerato come un dato negativo:
può essere, infatti, un riflesso della ripresa delle attività
economiche da cui è scaturita una notevole accelerazione
delle importazioni. Alcune stime diffuse dalla Banca d'Italia
rilevano che la flessione dell'attivo commerciale è stata
compensata, in parte, dai miglioramenti evidenziatisi negli scambi
di servizi e nelle altre voci delle partite correnti. In proporzione
al Prodotto interno lordo, il saldo corrente del nostro Paese
ha toccato il 3%. L'Italia ha dunque ottenuto, tra tutti i più
importanti Paesi industriali, il risultato migliore.
I CONTI CON L'ESTERO - 1990-1997
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I saldi commerciali annui (dati in miliardi di lire)
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| 1990 | -14.888
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1991 | -116.018
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1992 | -12.675
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1993 | 33.223
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1994 | 35.664
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1995 | 45.514
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1996 | 67.599
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1997 | 51.306
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(Fonte: Istat) |
I CONTI CON L'ESTERO - i diversi settori nel '97
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Bilancia commerciale dei principali comparti economici (miliardi di lire)
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Settori |
Import | Var.%
| Export |
Var.% | Saldo
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Agricoltura |
20.453 | 6,1
| 10.430 | 2,6
| -10.023 |
Energia | 37.329
| 5,9 | 6.796
| 18,4 | -30.533
|
Miner. e metalli
| 32.421 | 13,9
| 16.439 | 6,2
| -15.982 |
Non metalliferi |
6.093 | 4,3
| 15.865 | 4,2
| 9.772 |
Chimica | 49.871
| 10,2 | 34.945
| 8,9 | -14.926
|
Metalmeccanica |
884.228 | 9,0
| 145.287 | 3,8
| 61.059 |
Mezzi trasporto |
42.971 | 21,2
| 39.863 | 2,9
| -3.108 |
Alimentari | 24.830
| 1,4 | 16.841
| 1,8 | -7.989
|
Tessile-abbigliamento
| 26.986 | 16,0
| 67.150 | 2,6
| 40.164 |
Altri | 29.227
| 9,3 | 52.099
| 5,4 | 22.872
|
Totale | 354.408
| 10,3 | 405.714
| 4,3 | 51.306
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(Fonte: Istat) |
Il debito estero italiano, che negli anni passati si era progressivamente
dilatato (e nel 1992 aveva quasi raggiunto il 12% del Pil), oggi
è stato pressoché interamente annullato. Le esportazioni,
insomma, che erano in qualche difficoltà all'inizio dell'anno,
a fronte di una perdita di competitività dovuta al rafforzarsi
della lira e alle incertezze della domanda estera, hanno ripreso
slancio nei mesi successivi,. La loro espansione è, in
ogni caso, rimasta inferiore alla dinamica del commercio internazionale.
Secondo il Fmi la quota di mercato mondiale detenuta dai prodotti
italiani è scesa (nel periodo gennaio-settembre '97) dal
4,3% al 4%. Questo è un dato che deve far pensare, in quanto
con l'avvento dell'euro non saranno più possibili aggiustamenti
più o meno voluti o costruiti dei tassi di cambio. Dovremo
allora essere competitivi come "sistema-Paese". Occorre
dunque rafforzare maggiormente la capacità delle imprese
italiane di insediarsi stabilmente sui mercati esteri.
Per le esportazioni, i saldi più consistenti sono quelli
della metalmeccanica (61.059 miliardi) e del tessile-abbigliamento
(40.164 miliardi). Scende vistosamente, invece, il saldo dei prodotti
energetici (meno 30.533 miliardi), insieme a quello dei minerali
e dei metalli (meno 15.982 miliardi).
Sono cresciute, nel 1997, le esportazioni verso gli Usa (dal
7,3% al 7,9%), verso l'Europa centrale e orientale (dal 5,8% al
6,3%) e con i paesi dell'Opec (dal 3,5% al 3,6%). Hanno avuto
una flessione, al contrario, quelle verso la Cina, il Giappone
e i Paesi asiatici di nuova industrializzazione (la quota è
scesa al 3,9%). Per quanto riguarda le importazioni si è
registrata un'accelerazione di quelle provenienti dall'Opec, dalla
Cina e dal Giappone. Complessivamente nel 1997 le importazioni
dall'Ue hanno toccato i 214.850 miliardi (più 9,5%) e le
esportazioni i 221.455 miliardi (più 2,6%), con un attivo
di 6.605 miliardi, che corrisponde circa a un terzo di quello
del 1996 (19.543 miliardi).
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