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IL PORTO DI VENEZIA PUNTA AI 10 MILIONI DI TONNELLATE DI MERCI E AI 400 MILA CONTAINER
Un obiettivo raggiungibile, secondo la Compagnia Lavoratori Portuali, anche grazie alle condizioni create dal nuovo decreto legge sul settore armatoriale e portuale approvato a fine '97
5 gennaio 1998
Anche la Compagnia Lavoratori Portuali (CLP) di Venezia ha accolto con favore il decreto legge approvato a fine anno dal Consiglio dei Ministri. In particolare Dante Bolognati, console della Compagnia e rappresentante dei terminalisti nel Comitato Portuale, ha sottolineato che l'attesa normativa sul "rilancio dell'intermodalità del trasporto e sull'introduzione del doppio registro per l'armamento consentirà anche al porto di Venezia di porsi in modo sempre più competitivo sul mercato. Nei tempi promessi il ministro dei Trasporti Claudio Burlando, anche per Venezia, ha rispettato gli impegni snellendo l'attività e consentendo maggiore operatività al porto. Tale provvedimento consente infatti di avviare una nuova fase nello sviluppo della politica del trasporto interconnettendo le esigenze del mondo produttivo a quelle del sistema trasportistico che può oggi guardare con maggiore determinazione e certezze allo sviluppo dell'intermodalità".
"In questo contesto - ha proseguito Bolognati - il porto di Venezia verrà ad assumere particolare rilievo proprio perché è lo stesso porto l'elemento fondamentale nell'affermarsi dell'intermodalità mare - ferro - gomma, in un 'sistema' che armonizza il trasporto marittimo a quello ferroviario, a quello stradale. Ciò consente sensibili risparmi sia in costi prettamente finanziari che ambientali, ma tutto ciò imporrà contestualmente ai soggetti trasportistici che operino entro e fuori del porto una maggiore specializzazione di strutture ed infrastrutture ed una sempre più elevata professionalità degli addetti. Una strada questa già in parte percorsa dalla stessa CLP, in questa difficile fase di cambiamento non senza sacrifici e rinunce da parte dei suoi lavoratori, e dagli altri terminalisti".
"A Venezia - ha aggiunto il console - si è affermata e consolidata una grande alleanza tra imprenditori che, di pari passo con la realizzazione del Piano Operativo Triennale (P.O.T.) redatto dall'Autorità Portuale, ha portato il porto commerciale, nell'anno appena trascorso, a superare per la prima volta nella sua storia il ragguardevole traguardo degli otto milioni di tonnellate. Oggi, grazie anche ai benefici effetti del nuovo 'decreto-Burlando', il porto di Venezia guarda con maggiore fiducia ad ulteriori nuovi successi che, nel giro di qualche anno, potrebbero far superare allo scalo lagunare i dieci milioni di tonnellate ed in particolare, nel traffico container, i 400.000 contenitori".
Una crescita in cui credono molti operatori portuali veneziani. Lo stesso presidente dell'Autorità Portuale Claudio Boniciolli, in occasione della recente firma dell'accordo per la definitiva cessione del container terminal Vecon alla Sinport del gruppo Fiatimpresit (Fiat), aveva infatti ricordato che nel '97 è stata oltrepassata la significativa quota di 200 mila contenitori movimentati all'anno, raggiunta con un'escalation ragguardevole: nel '94 il traffico è stato di circa 140 mila teu, nel '95 di 128 mila e nel '96 di 160 mila.
Il console ha concluso ricordando comunque che, per mantenere la piena operatività dello scalo lagunare e per permettere l'ottimale accesso delle navi al porto, è indispensabile garantire la profondità dei canali alle quote di progetto (tema affrontato dall'Autorità Portuale che ha raggiunto ad ottobre un accordo per il finanziamento delle opere di approfondimento dei canali di grande navigazione, ndr).
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