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La riduzione del pescaggio consentito alle navi che transitano nel canale di Panama, causata dall'abbassamento del livello delle acque (inforMARE del 3 e del 23 febbraio), avrà una diretta ripercussione sui costi di trasporto.
E' stato calcolato che, per accedere alla via d'acqua, circa il 17 per cento delle navi che utilizzano il canale centroamericano - portacontainer, rinfusiere, petroliere - ridurranno il loro carico. E a sei pollici di profondità in meno corrisponderà una riduzione del carico di circa mille tonnellate. Il canale, che è profondo 39 piedi e 6 pollici, potrà essere soggetto a giugno ad una riduzione del pescaggio di 5 piedi e 6 pollici: come dire una diminuzione della possibilità massima di carico di circa 11.000 tonnellate.
In percentuale sono le rinfusiere ad utilizzare maggiormente la via panamense, navi che trasportano soprattutto cereali dal Golfo Messico all'Asia orientale: le previsioni indicano, per un contratto standard relativo al trasporto di 54.000 tonnellate di grano, un aumento del costo a tonnellata del 30-30 per cento per ogni riduzione di 6 pollici di pescaggio.
Intanto il 12 marzo il pescaggio sarà di 39 piedi e il 24 marzo verrà ridotto di altri 6 pollici. Gli armatori si stanno adeguando alla situazione utilizzando navi più piccole e riducendo progressivamente la loro dipendenza dalle vecchie Panamax.
La diminuzione del livello delle acque causerà comunque danni economici relativamente contenuti alla Panama Canal Commission che gestisce il canale, perché i pedaggi dipendono dalla portata della nave e non dal carico effettivamente trasportato.
A Panama gli agenti marittimi temono però che le restrizioni, dopo l'aumento delle tariffe di transito dell'8,2 per cento nel gennaio 1997 e del 7,5 per cento quest'anno, determinino una diminuzione del lavoro e che gli armatori vadano in cerca di rotte alternative. |
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