«Innanzitutto trova e definisci il problema, quindi cerca la soluzione!» Così l'European Shippers' Council (ESC) replica alla nuova proposta dell'associazione armatoriale European Liner Affairs Association (ELAA) alla Commissione Europea sulle modalità per regolamentare il settore del trasporto marittimo di linea nell'eventualità che il regolamento 4056/86 venga abolito (
inforMARE del
23 giugno e del
25 settembre 2006).
«Con i nostri associati e con i loro rispettivi caricatori associati - ha spiegato ieri il segretario generale dell'ESC, Nicolette van der Jagt - abbiamo passato quelle che ci sono sembrate ore interminabili discutendo della proposta dell'ELAA e dell'analisi della direzione generale per la concorrenza della Commissione Europea, così come è stata presentata nella documentazione pubblicata. Dopo un lungo dibattito l'ESC ritiene di non aver scelta se non quella di rigettare sia la nuova proposta nella sua interezza che la maggior parte delle proposte prese individualmente. Anche quelle che in un primo momento abbiamo approvato erano state fatte sulla base di numerose misure di tutela e il loro valore reale era così trascurabile da concludere che anch'esse sono da rigettare. Con l'abrogazione delle esenzioni antitrust per le compagnie di linea ci sono notevoli benefici derivanti da una maggiore concorrenza e dalla rimozione delle pratiche e della mentalità delle conference. Tutto ciò può essere completamente minato da queste proposte dell'ELAA».
L'aspetto più negativo delle proposte dell'ELAA - secondo l'ESC - è di «suggerire un sistema di scambio d'informazioni persino prima di aver identificato dove e quali siano i problemi chiave che potrebbero realmente richiedere informazioni che non sono già di pubblico dominio». «Ciò che proponiamo - ha spiegato l'associazione dei caricatori europei - è di sederci con tutti i soggetti interessati e di identificare i veri problemi reali che frenano l'efficienza dei servizi di linea e door-to-door, per definirli con attenzione ed isolare le cause. Allora, e solo allora, potremo trovare insieme delle soluzioni. E se (c'è un grosso "se") per risolvere il problema saranno necessarie informazioni avanzate di tipo particolare, allora troveremo il modo migliore per ottenerle».
In conclusione, le nuove proposte dell'ELAA - secondo l'European Shippers' Council - «sarebbero negative per i caricatori, negative per l'economia e negative per l'Europa, e (una volta che l'esenzione antitrust per le conference marittime di linea sarà cancellata nell'ottobre 2008) sarebbero illegali per le norme sulla concorrenza dell'Unione Europea».
«I vettori marittimi - ha sottolineato l'ESC - hanno emesso qualche ben accetto comunicato dichiarando di voler abbandonare la fissazione delle tariffe e di voler lavorare con i caricatori per migliorare i servizi offerti». «È tempo di cessare le discussioni - ha osservato l'associazione dei caricatori - per loro è tempo di assumere iniziative. Una delle prime cose che potrebbero fare per dimostrare che credono in quello che dicono è di rigettare le iniziative assunte dai colleghi della Far Eastern Freight Conference (FEFC) che recentemente hanno annunciato il proseguimento del peak season surcharge, un ridicolo tentativo di aumentare le tariffe adducendo il fatto che sono così occupati a fare profitti con navi quasi piene, massimizzando il loro potenziale di guadagno, che hanno bisogno di aumentare le tariffe per coprire i costi extra determinati dal fare business extra! Questo è ciò che possiamo aspettarci in futuro, solo molto, molto peggio se le compagnie di linea condivideranno informazioni sui volumi e sulla capacità relativi ai traffici intorno al mondo come cerca di fare la proposta dell'ELAA». «ESC - ha concluso l'associazione - non può sedersi e lasciare che ciò avvenga. Ciò spiega perché, dopo molte settimane di discussioni, abbiamo rigettato le proposte dell'ELAA. Accogliamo con favore i recenti sentimenti dell'ELAA circa la cooperazione e il lavorare insieme per risolvere i problemi, tuttavia per i vettori marittimi è tempo di finirla di parlare e di iniziare ad agire!».