- Si aggiunge un'altra voce alla polemica sullo stato di adeguamento delle infrastrutture del porto di Bari al traffico crocieristico che è stata innescata dal direttore generale di MSC Crociere Domenico Pellegrino a cui ha risposto l'attuale presidente dell'Autorità Portuale Francesco Mariani e nella quale si è inserito l'ex presidente dell'ente portuale Tommaso Affinita, che attualmente ricopre la carica di amministratore delegato di Rete Autostrade Mediterranee (inforMARE del 3 febbraio 2010).
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- È quella di Manlio Guadagnuolo, già commissario aggiunto dell'Autorità Portuale di Bari ed attuale amministratore delegato della Bari Porto Mediterraneo (BPM), la società che lo scorso anno ha subito l'annullamento della concessione per la gestione del traffico passeggeri dello scalo pugliese (inforMARE del 7 agosto 2009).
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- Non usa mezzi termini neppure Guadagnuolo, che parla di «nefandezze gestionali» compiute dall'Autorità Portuale di Bari in questi ultimi anni. Secondo l'amministratore delegato di BPM, tale fase gestionale sta determinando «una fase di decadimento delle attività e dei traffici che si svolgono nel porto di Bari. Ad oggi, difatti - spiega - si è riusciti a massimizzare i risultati ottenibili con la dotazione delle infrastrutture, realizzate negli anni precedenti, e dei servizi, gestiti dalla Bari Porto Mediterraneo».
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- «Il precipuo compito dell'Autorità Portuale di costruire le infrastrutture necessarie per accogliere nuovi traffici e navi di stazza maggiore, che richiedono pescaggi, quindi profondità dei fondali, adeguati - accusa Guadagnuolo - è stato totalmente disatteso, nonostante che per le più importanti opere previste nel Piano Operativo Triennale dell'Autorità Portuale siano disponibili ormai da diversi anni i relativi finanziamenti. Unico intervento compiuto - secondo il dirigente di BPM - la realizzazione di un campo boe proteso verso l'imboccatura del Porto, che rappresenta un intralcio ed un reale pericolo sia per le navi che per i lavoratori addetti alle operazioni di ormeggio. Altro investimento sbagliato, l'acquisto di un pontone galleggiante, senza gara, rivelatosi inutile poiché altro pontone già esistente giace abbandonato su una banchina non operativa».
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- Inoltre Guadagnuolo denuncia l'attuale gestione del porto di aver condotto una «dissennata guerra» nei confronti della Bari Porto Mediterraneo. L'amministratore delegato difende l'attività della propria società sottolineando il ruolo svolto da BPM «per l'attrazione e lo sviluppo dei traffici e la gestione e la qualificazione dei servizi ai passeggeri» e ricordando i numerosi investimenti effettuato dall'azienda «fra i quali la rifunzionalizzazione del terminal crociere e della Stazione Marittima S. Vito, che hanno consentito l'approdo in contemporanea di due navi da crociera e la riorganizzazione degli spazi per consentire, in sicurezza, la gestione dei flussi dei passeggeri in imbarco e sbarco durante i periodi di picco di traffico estivo ed invernale», nonché il suo ruolo promotore per «la realizzazione di una nuova stazione marittima polifunzionale per traghetti e crociere, del costo previsto di 3,5 milioni di euro, da realizzarsi sul piazzale della Darsena di Ponente». Quest'ultimo investimento - spiega Guadagnuolo - ha ottenuto il «categorico diniego da parte dell'Autorità Portuale, che intendeva realizzare direttamente l'opera con fondi pubblici. Il risultato - precisa - è che l'opera non è stata mai stata realizzata, alimentando così le odierne reazioni della MSC».
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