- Non c'è pace per il comparto passeggeri del porto di Bari, che è stato per molti mesi campo di battaglia di una guerra incentrata sull'annullamento della concessione alla Bari Porto Mediterraneo (BPM), società che gestiva tale segmento di traffico, e che si è intrecciata con la vicenda del commissariamento del porto deciso dal ministro Matteoli e della successiva reintegrazione di Francesco Mariani alla presidenza dell'Autorità Portuale stabilita dal tribunale amministrativo regionale di Bari (inforMARE del 17 novembre 2008, 15 gennaio, 19 febbraio, 2 marzo, 13 maggio, 15 maggio, 17, 18, 19 e 22 giugno, 7 agosto 2009).
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- Ieri Domenico Pellegrino, dirigente di MSC Crociere, aveva sollecitato le istituzioni di Bari ad adeguare il sistema infrastrutturale del porto per consentire l'approdo alle grandi navi della compagnia crocieristica (inforMARE del 2 febbraio 2010).
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- L'esortazione, come era da attendersi, ha scatenato reazioni differenti. L'attuale presidente dell'Autorità Portuale di Bari, Francesco Mariani, respinge la critica di un ritardo nell'adeguamento dello scalo, mentre l'ex presidente dell'ente portuale barese e attuale amministratore delegato di Rete Autostrade Mediterranee (RAM), Tommaso Affinita, coglie la palla al balzo e spara a zero sull'odierna gestione del porto.
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- «L'implementazione delle infrastrutture del porto di Bari - precisa l'attuale presidente Mariani - è in pieno sviluppo. In anticipo sui tempi di consegna abbiamo avuto, lo scorso anno, il completamento della Darsena di Ponente che ha dotato il porto di due nuove banchine rispettivamente di 300 e 250 metri lineari. Ciò ha consentito la possibilità di ormeggiare contemporaneamente, grazie anche all'installazione di uno speciale campo boe oceaniche, fino a tre navi da crociera e tre traghetti da 200 metri nel complesso Molo di Ridosso, Banchina Deposito Franco e Darsena di Ponente, separando i flussi di traffico passeggeri da quelli merci».
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- «È stato anche grazie a tale potenziamento - sottolinea Mariani - che Bari, nel 2009, in un contesto di grave crisi generale è stato in grado di realizzare risultati di traffico più che lusinghieri. Dopo svariati confronti, proprio con la MSC, allo scopo di fornire alle due principali compagnie di navigazione che scalano Bari un'omogeneità qualitativa di servizi a terra, si è assunta la decisione di ristrutturare l'attuale terminal crociere definendo così un assetto stabile delle facilities dedicate al traffico crocieristico anziché procedere alla costruzione di strutture provvisorie che comunque non sarebbero state adeguate al prestigio di una compagnia quale MSC. La ristrutturazione del terminal prevederà l'utilizzo di tutti i piani dell'attuale struttura attraverso scale mobili originariamente non previste e la costruzione di un camminamento dotato di nastro scorrevole per collegare la nuova banchina 10 allo stesso terminal».
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- «Per quanto attiene alle navi di classe “Fantasia” (quelle che MSC lamenta di non poter far approdare a Bari, ndr) - replica Mariani a Pellegrino - già oggi esistono tutte le condizioni perché tali navi possano scalare Bari, anche se fu la stessa compagnia, pochi mesi or sono ad affermare che tali navi non sono schedulate in Adriatico fino al prossimo 2012. Infatti già oggi il porto è in condizione di assicurare presso la banchina 10 fondali di 10,50 metri necessari per tale classe di nave. Per quanto attiene alla lunghezza della banchina già oggi vengono ormeggiate navi che eccedono di 50 metri la lunghezza della stessa. Qualora l'eccedenza fosse di 80 metri, come sarebbe nel caso della “Fantasia”, si tratterebbe di fare tutte le valutazioni tecniche per garantire la sicurezza dell'ormeggio, in ogni caso l'Autorità è disponibile a predisporre dei “dolphin” di ormeggio per aumentare la sicurezza, la cui installazione, come la compagnia sa, deve essere resa compatibile con il fatto che lo specchio acqueo di cui parliamo dovrebbe diventare, in tempi brevi, area di dragaggio per la costruzione della colmata di Marisabella».
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- Mariani precisa che l'Autorità Portuale è comunque pronta ad un confronto con MSC Crociere «da cui scaturisca un protocollo di reciproci impegni in modo da rendere più chiari gli obiettivi comuni perseguiti senza nessun fraintendimento e soprattutto evitando lo spreco di soldi pubblici derivanti da investimenti che potrebbero rivelarsi sbagliati».
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- Secondo Tommaso Affinita, invece, le dichiarazioni del direttore di MSC Crociere «sono estremamente preoccupanti e chiamano direttamente in causa le responsabilità dell'Autorità Portuale e del suo presidente», che Affinita accusa di essere «incapaci di porre in essere, in oltre quattro anni di attività, una previdente programmazione delle infrastrutture e dei servizi a sostegno del traffico crocieristico».
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- «Avendo avuto, nel corso della mia presidenza dell'Autorità Portuale - spiega Affinita - l'intuizione, rivelatasi vincente, di portare le crociere a Bari, apprestando conseguentemente le opere (le banchine della Darsena di Ponente, il nuovo Terminal) e l'assetto organizzativo più efficace (la costituzione della BPM rispose proprio all'esigenza di avere uno strumento operativo snello ed efficiente in grado di gestire con alti standards qualitativi i servizi di supporto ai passeggeri) sono fortemente rammaricato del pericolo, ormai concreto, che Bari perda il ruolo così faticosamente conquistato in campo internazionale soprattutto nell'attività crocieristica».
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- «Non avendo contestualmente sviluppato significativi traffici commerciali, anche qui per assoluta incapacità programmatoria e realizzativa (emblematica al riguardo rimane la grande “incompiuta” di Marisabella) - denuncia ancora Affinita - Bari scadrà dunque a porto di serie B nel panorama della portualità italiana, con inevitabili e gravi ripercussioni sui tanti imprenditori e lavoratori che hanno dedicato allo scalo il loro impegno». «Il presidente Mariani, già commissariato dal ministro Matteoli e salvato soltanto da una benevola pronuncia giurisdizionale - accusa - dovrà rispondere alla città, al suo tessuto produttivo, all'opinione pubblica di questa gestione fallimentare della quale il grido di allarme lanciato dalla MSC Crociere è soltanto l'ultimo episodio».
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- «Invece di prendersela con il ministero - conclude Affinita - Mariani dovrà dire perché sono rimasti inutilizzati i cospicui finanziamenti da me lasciati nelle casse dell'Autorità Portuale, quali interventi infrastrutturali sono stati realizzati dopo quelli portati a termine o impostati nell'arco della mia presidenza, dovrà dire infine perché - al di là di una complicata disputa giuridica del tutto strumentale - ha voluto mettere in crisi un modello gestionale (la BPM) dimostratosi di grande efficienza - come da lui stesso espressamente riconosciuto davanti alla Commissione ministeriale d'inchiesta - per disarticolarlo del tutto e svilirlo a mera gestione di servizi di pulizia o di guardiania (così si evince dalla gara in via di espletamento); se già ora, per le persistenti carenze infrastrutturali, le compagnie minacciano di lasciare Bari, inevitabilmente il colpo di grazia verrà dallo scadimento qualitativo dei servizi di supporto ai crocieristici, una volta eliminato o del tutto ridimensionato il “modello BPM”».
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