- L'Autorità Portuale del Levante ha reso noto oggi che il Consiglio di Stato, con sentenza n. 1873/2009, ha definitivamente confermato l'annullamento della concessione demaniale e di servizi per un periodo di 20 anni alla Bari Porto Mediterraneo (BPM), concessione - ha sottolineato l'ente portuale - che è stata «rilasciata illegittimamente, in via diretta e senza gara».
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- La sentenza giunge a conclusione di un periodo difficile per il porto di Bari incentrato com'è stato sulla contrapposizione tra Autorità Portuale e BPM e culminato con la decisione del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Altero Matteoli, di commissariare l'ente portuale, decreto che è stato annullato successivamente dal TAR della Puglia (inforMARE del 17 novembre 2008, 15 gennaio, 19 febbraio, 2 marzo, 13 e 15 maggio, 8, 17, 18 e 19 giugno 2009).
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- L'ente portuale ha sottolineato come «tutte le motivazioni sulle quali l'Autorità Portuale aveva basato la propria iniziativa in autotutela siano state ulteriormente confermate e rafforzate dal Consiglio di Stato, anche rispetto alla sentenza del TAR Puglia, in particolare circa la sussistenza di un interesse pubblico concreto ed attuale ad adottare il provvedimento di annullamento in autotutela».
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- «Il Consiglio di Stato - ha precisato l'ente - ha inoltre annullato il provvedimento dell'Autorità Portuale di rilascio dei beni in concessione, prevedendo che gli stessi siano mantenuti nella disponibilità BPM fino al subentro del nuovo affidatario. Nelle more del nuovo affidamento, l'Autorità Portuale dovrà comunque esercitare “ogni controllo sull'attività di BPM ed anche dettare prescrizioni idonee ad evitare l'instaurarsi di rapporti incompatibili con il carattere transitorio dell'attività di BPM”».
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