- Secondo Federmar-Cisal, è necessario che la Regione Sardegna partecipi con capitale e rappresentanti alla Compagnia Italiana di Navigazione (CIN), la società costituita dagli armatori Aponte, Grimaldi e Onorato con l'obiettivo di acquisire la Tirrenia.
-
- Ricordando che nel corso di questa settimana il governo incontrerà le parti interessate alla privatizzazione della Tirrenia, in una nota il sindacato ha sottolineato che «è indispensabile ripristinare quella moderazione tariffaria da sempre svolta dalla Tirrenia nei collegamenti marittimi tra il continente e la Sardegna. Garantire la continuità territoriale alla popolazione isolana ed alla sua economia - ha rilevato Federmar-Cisal - è un dovere che lo Stato deve assolvere tenendo ben presente, com'è avvenuto in tutti questi anni, il contenimento del costo del trasporto sia dei passeggeri che delle merci. In una fase di assenza di un vettore adibito a tale funzione (la convenzione per la Tirrenia scatterà con la sua privatizzazione) e del contemporaneo balzo all'insù delle tariffe praticate dagli altri armatori - ha evidenziato il sindacato - è apparsa quindi più che giustificata l'iniziativa della Regione sarda di esercitare a prezzi contenuti i servizi sulle varie rotte con navi noleggiate attraverso la propria controllata Saremar: in fin dei conti - e non sono in molti a ricordarlo - la materia dei trasporti, inclusi quelli marittimi, rientra nelle competenze di ogni Regione».
-
- Pertanto - secondo Federmar-Cisal - a garanzia delle varie istanze imprenditoriali, politiche e sociali, è «necessario pervenire ad un accordo che veda nella società in procinto di acquisire la Tirrenia pure la partecipazione del capitale e di rappresentanti della Regione sarda».
|