- Confcommercio ha inviato una nota al governo e alle istituzioni locali con l'obiettivo di sensibilizzare ulteriormente l'esecutivo centrale e i referenti istituzionali locali sulla problematica del mancato dragaggio del porto di Pescara.
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- Nella nota, inviata al presidente del Consiglio, Mario Monti, al ministro dell'Ambiente Clini, al ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Passera, al presidente della Regione Abruzzo Chiodi, al commissario del dragaggio Testa e al sindaco di Pescara, Albore Mascia, Confcommercio evidenzia come il progressivo accumularsi di detriti e sedimenti non consenta più la navigazione neanche a barche di piccolo cabotaggio e come questa situazione determini l'impossibilità di accesso né da parte della flotta peschereccia né di navi e/o aliscafi che garantivano precedentemente il collegamento con la Croazia.
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- Si tratta - ha sottolineato Confcommercio - di danni ingenti quindi sia dal punto di vista commerciale che turistico, senza contare il possibile e immaginabile rischio di esondazioni e straripamenti in caso di piogge persistenti.
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- «Tuttavia, nonostante le varie analisi e controanalisi - ha rilevato l'associazione confederale - lungaggini burocratiche e continui rimbalzi di responsabilità non hanno a tutt'oggi permesso di avere una risposta univoca in merito alla eventuale presenza di Ddt nelle acque del porto. Anzi, da quanto appreso dagli organi di stampa, sembrerebbe che l'Ispra - che avrebbe dovuto fornire i risultati definitivi entro lo scorso 5 marzo - abbia richiesto altro tempo per ulteriori e non meglio identificati approfondimenti».
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- Nell'invocare pertanto un intervento da parte del governo, Confcommercio ha posto alcune questioni: «innanzitutto, se le analisi dell'Arta - da cui non si rilevano tracce di sostanze dannose - non vengono ritenute attendibili, mettendo quindi in dubbio l'affidabilità e la capacità dell'Agenzia, il presidente della Regione Abruzzo Chiodi dovrebbe procederne alla chiusura; inoltre, se il commissario straordinario Guerino Testa non dispone di poteri sufficienti, o nonostante le tante strade percorse non sia ancora riuscito a trovare soluzione alla problematica, dovrebbe a nostro avviso rimettere l'incarico, e/o trasferirlo ad altra autorità: e infine, dal momento che l'Ispra, nonostante sia da diverso tempo in possesso di analisi e controanalisi, ancora non risulta in grado di esprimere un giudizio definitivo, la Confcommercio chiede la costituzione di una commissione d'inchiesta del governo per fare piena luce sulla questione».
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