- Oggi nel porto della Spezia si sono concluse le ultime fasi della demolizione degli enormi silos granari che si ergevano sul Molo Garibaldi e che erano visibili da buona parte della città e dalle colline circostanti. Alti 40 metri, con una torre centrale ospitante le scale di servizio, le sale di filtraggio e di misura, le apparecchiature di pompaggio ed altri macchinari di servizio che superava i 60 metri, i silos erano risalenti agli inizi degli anni '60, realizzati dall'allora Società Sosimage, concessionaria dell'area portuale destinata al traffico cerealicolo. I silos, costruiti interamente in calcestruzzo armato, occupavano l'area di circa 1.500 metri quadri, per un volume complessivo di oltre 70.000 metri cubi, in concessione alla società Monfer fino al 2012. Le fondazioni, costituite da pali in calcestruzzo armato di grande diametro (1,5 metri) si estendevano a profondità prossime ai 40 metri, ciò al fine di consentire adeguata distribuzione dei carichi indotti agli strati di terreno più profondi e consistenti. Per la demolizione delle strutture sono stati utilizzati escavatori attrezzati con braccio alto, macchine operatrici di terra, un impianto mobile per il trattamento delle macerie, ricavandone 15mila metri cubi di materiale riutilizzabile in riempimenti e oltre 800 tonnellate di ferro.
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