- «Prove di disgelo». Così le ha definite Maurizio Fasce, presidente dell'Associazione Spedizionieri e Trasportatori di Genova (Spediporto). Il “clima” tra la rappresentanza degli spedizionieri del capoluogo ligure e Maersk Italia, la filiale italiana del gruppo armatoriale danese A.P. Møller-Mærsk, numero uno al mondo nel settore del trasporto marittimo dei container, si era raffreddato oltre il punto di congelamento quando Maersk Italia aveva presentato all'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) una domanda di trattamento favorevole relativamente ad una presunta attività di concertazione tra agenti marittimi e spedizionieri, concretatasi in un'intesa sull'aumento dei corrispettivi dei servizi agenziali, richiesta che Maersk Italia aveva corredato con evidenze documentali che l'Autorità Antitrust aveva utilizzato, assieme ad informazioni fornite dalla tedesca Hapag-Lloyd, per attivare alla fine del 2009 un procedimento istruttorio.
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- A dire il vero l'“atmosfera” tra il gruppo danese e la comunità marittimo-portuale di Genova era da tempo piuttosto fredda: negli anni precedenti Maersk, aveva tentato senza successo di espandere la propria presenza a Genova, sede del proprio quartier generale italiano, cercando spazi sulle banchine del porto cittadino. Tacitamente una parte aveva lamentato la forte ostilità della comunità locale e l'altra aveva denunciato l'invasività del gruppo armatoriale.
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- Nel 2012 l'AGCM aveva concluso il procedimento avviato nel 2009 stabilendo che le parti avevano posto in essere un'intesa restrittiva della concorrenza ed evidenziando come Assagenti, l'associazione degli agenti marittimi genovesi, e la stessa Spediporto avessero assunto un ruolo significativo nella concertazione, imputando all'associazione degli spedizionieri di aver siglato gli accordi frutto della concertazione “finalizzati a riversare sul cliente finale il maggior costo della polizza e a beneficiare, a partire dal marzo 2008, di una parte della rendita frutto della concertazione” e di aver invitato gli associati “a pretendere lo sconto di fidelizzazione” ( del 26 marzo 2012). L'AGCM aveva irrogato sanzioni pecuniarie per un totale di oltre quattro milioni di euro, di cui circa 82mila euro a carico di ciascuna associazione.
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- Nello stesso anno il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio aveva accolto i ricorsi presentati dalle imprese e dalle due associazioni ( del 24 ottobre e 31 ottobre 2012). Il successivo ricorso proposto dall'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato per la riforma della sentenza del Tar per il Lazio era stato infine respinto la scorsa primavera dal Consiglio di Stato accogliendo definitivamente le tesi delle aziende e di Assagenti e Spediporto ( del 17 aprile 2014)
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- Ora Spediporto e Maersk Italia provano a ridare calore ad un rapporto ancora piuttosto freddino. L'associazione ha annunciato la stipula di un accordo di carattere sperimentale con Maersk Italia, che - ha specificato l'associazione - è «definito dalla compagnia armatoriale un vero e proprio “trial” della durata di tre mesi, 1 ottobre 2014 - 31 dicembre 2014». «Il tentativo - ha spiegato Spediproto - è quello di aprire, con questa prima iniziativa, un confronto costante tra una delle società leader nel trasporto dei contenitori ed una delle più rappresentative associazioni di categoria dello shipping».
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- L'amministratore delegato di Maersk Italia ha illustrato il contenuto dell'intesa: «vogliamo riconoscere agli associati di Spediporto che utilizzeranno i servizi di Maersk Line e Safmarine dal porto di Genova - ha detto Orazio Stella - la possibilità di fruire di sconti commerciali da ora fino alla fine dell’anno. Ci auguriamo, dunque - ha sottolineato - che questo esperimento possa portare reciproca soddisfazione alle parti coinvolte e riverberi i suoi effetti positivi su tutta la comunità portuale».
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- Il presidente di Spediporto, Maurizio Fasce, ha evidenziato che l'accordo vuole essere di auspicio per un primo passo verso la costituzione di un futuro e permanente tavolo di confronto con la Maersk su cui poggiano le speranze della categoria di affrontare molti temi caldi. «Se questo periodo sperimentale dovesse sortire buoni risultati - ha concluso Fasce - potremmo pensare, come Spediporto, di impegnarci a richiedere un’estensione delle condizioni anche all'import, al fine di garantire la massima copertura dei benefici a tutte le aziende».
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