- La realizzazione di un bacino di carenaggio nel porto di Gioia Tauro offrirebbe chiari vantaggi economici e sociali, con una conseguente e importante ricaduta occupazionale per lo scalo. Lo evidenzia un apposito studio di fattibilità realizzato dopo che l'Autorità Portuale di Gioia Tauro ha approvato la variazione al Piano Operativo Triennale delle opere 2016-2018 necessaria per realizzare gli interventi preliminari alla messa in opera della struttura ( del 26 maggio 2016).
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- Lo studio analizza la domanda potenziale per stimare il numero di navi che potrebbero scegliere Gioia Tauro per le proprie operazioni di carenaggio e prevede che nel 2021 a Gioia Tauro potrebbero richiedere attività di manutenzione ben 546 portacontainer, di cui 241 con una capacità nominale superiore ai 6.000 teu. Lo studio rileva che a fronte, poi, di un'offerta potenziale calcolata in 730 giornate lavorative annue (365 in bacino e 365 sulla banchina di accosto), la domanda potenziale supererà l'offerta
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- È stata inoltre analizzata la relazione con gli altri porti competitor già attrezzati di polo di manutenzione all'interno del circuito del Mediterraneo. Si tratta dei porti di Tuzla (Istanbul, Turchia), Izmir (Turchia) e Malta. Rispetto a Tuzla, il porto di Gioia Tauro è risultato più competitivo con un vantaggio economico pari a circa 228mila dollari per navi da 15.000 teu. Anche rispetto a Izmir lo scalo portuale calabrese risulta più vantaggioso per un valore che oscilla tra i 35mila dollari per navi di circa 9.600 teu e 50mila dollari per portacontainer di 15.300 teu. Diverso è, invece, il rapporto con Malta che risulta più competitivo rispetto alla scalo calabrese. Nello specifico, nel confronto con i porti turchi Gioia Tauro risulta più baricentrica sulla rotta Suez-Gibilterra e questo comporta minori costi, sia di carburante che di altri costi operativi. Il confronto con Malta, invece, denota una minore competitività del porto calabrese, comunque inferiore, in termini assoluti, rispetto al vantaggio che Gioia Tauro ha nei confronti di Tuzla e Izmir. Rispetto al porto di Malta, Gioia Tauro presenta una serie di svantaggi di tipo economico, ma presenta anche un indubbio vantaggio: essere un porto hub, dove si potrebbe fare non solo transhipment.
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- Relativamente all'analisi economico-sociale, il valore attuale netto economico, che misura la creazione di ricchezza complessiva del progetto, è risultato essere pari a 117 milioni di euro, con un tasso di rendimento economico del 16,48%. Per quanto riguarda, invece, le ricadute in termini occupazionali, le conseguenze sono risultate decisamente positive: per l'occupazione diretta, quindi quella riferibile agli addetti della struttura di carenaggio, sono state ipotizzate 271 unità a regime, di cui 260 tra operai e tecnici, impiegati nelle officine di supporto e a bordo nave, e 11 addetti negli uffici amministrativi; a questa si aggiunge l'occupazione indiretta stimata intorno a 99 addetti. Considerando inoltre l'occupazione creata dagli investimenti che saranno realizzati in ambito portuale, lo sviluppo occupazionale potenziale generabile dal progetto assume valori particolarmente rilevanti, che riporta lo sviluppo occupazionale, tra diretti e indiretti, a 370 unità.
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- Relativamente all'investimento finanziario e ai relativi tempi di realizzazione, le previsioni del Piano Operativo Triennale indicano, in una prima fase, la realizzazione del prolungamento nord della banchina di ponente (tratto G) e l'acquisto del bacino di carenaggio galleggiante, e, infine, la costruzione di un'invasatura interna dove sistemare il bacino in modo definitivo. La previsione di spesa, calcolata in tre anni e quindi ad operazione conclusa, indica un investimento complessivo pari a 75 milioni di euro spalmati nel triennio 2016-2018.
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- L'Autorità Portuale di Gioia Tauro ha sottolineato che quella del bacino di carenaggio è un'operazione pienamente condivisa anche dalla Regione Calabria che, in sinergia con l'authority portuale, ha messo in campo specifiche misure finanziarie al fine di implementare e diversificare le attività lavorative attualmente presenti nello scalo calabrese. Stessa sinergia - ha specificato l'ente - è stata manifestata dalla compagnia armatoriale MSC attraverso una missiva indirizzata al commissario straordinario dell'Autorità Portuale, Andrea Agostinelli, nella quale ha specificato «la propria disponibilità ad effettuare i lavori di manutenzione a Gioia Tauro, confermando, altresì, la propria volontà a partecipare ad un eventuale bando di gara per la gestione diretta, o indiretta tramite società terza, dell'attività di manutenzione ordinaria e di riparazione straordinaria delle navi».
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