- Il Centro Studi della Federazione nazionale delle Imprese di Spedizioni internazionali (Fedespedi) ha elaborato il report “L'impatto del Covid-19”, un'analisi degli effetti economici e delle conseguenze sul trasporto merci della crisi innescata dalla pandemia di Covid-19, con focus su trasporto marittimo e cargo aereo.
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- Nel report si evidenzia la portata economica della crisi e, in particolare, le gravissime le ripercussioni della pandemia sul commercio internazionale e, nello specifico, su quello italiano con i paesi extra UE che, nei primi cinque mesi del 2020, ha subito una forte contrazione: -16,8% per l'export, -19,2% per l'import. Il documento precisa che nel mese di maggio il commercio italiano con i paesi extra UE ha segnato una prima svolta con un deciso aumento delle esportazioni (+37,6%) rispetto al mese di aprile, mentre le importazioni (-2,4%) risentono ancora della debolezza della domanda interna.
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- Il report rileva che il crollo degli scambi internazionali si riflette, naturalmente, sul traffico container che ancora a maggio ha registrato una flessione a livello globale del -11,4%. Per quanto riguarda il traffico marittimo, i principali porti italiani hanno registrato una flessione del -8,2% nel periodo gennaio-maggio 2020, risultato negativo che è imputabile in particolare ai mesi di aprile e maggio, in cui si sono registrati valori intorno al -30%, come nel caso di Genova. L'andamento della crisi - rileva inoltre il Centro Studi di Fedespedi - è osservabile anche dal trend del costo dei noli che, dopo una decisione diminuzione fino a maggio, hanno iniziato a risalire concordemente alla ripresa del traffico marittimo.
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- Il settore del cargo aereo è quello più colpito con una stima al -16,8% per il 2020 in termini di CTK (cargo &mail t-Km). In Italia, nei primi cinque mesi del 2020, il trasporto aereo è calato del -26,7% con punte del -51,8% a Roma FCO e del -41,3% a Bergamo Orio al Serio. A partire dal mese di maggio è cominciata una rilevante inversione di tendenza: infatti, pur rimanendo ben al di sotto dei valori raggiunti nel maggio 2019 (-40,1%), rispetto al mese di aprile ha registrato una crescita del +31,8%.
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- «Il quadro economico che emerge - ha commentato il presidente di Fedespedi, Silvia Moretto - è preoccupante, ma conoscerlo ci consente di essere più preparati davanti alle sfide che ora si pongono. Non sarà un percorso facile: il commercio internazionale è stato penalizzato moltissimo dalla fase delle chiusure e l'Europa uscirà da questa crisi con danni maggiori di altri, penso alla Cina e all'Asia in generale. Ci sono, però, segnali positivi importanti da non trascurare. Innanzitutto, il fatto che l'Italia è uscita dal lockdown prima di molti altri Paesi e la produzione industriale sta riprendendo. L'asimmetria della crisi colpisce l'import-export ma questo tempo può essere utilizzato per pianificare e guadagnare vantaggio rispetto ai competitor. L'Europa, inoltre, si è mostrata coesa nella risposta all'emergenza. I risultati dei negoziati in Consiglio europeo sono importanti e aprono la strada per un'Europa più forte e competitiva anche dal punto di vista economico. Tornare più forti nello scenario del commercio internazionale è vitale per l'Europa e soprattutto per l'Italia, il cui Pil è trainato dall'import-export. Sostenere la logistica, le spedizioni e il trasporto merci è fondamentale per consentire alle aziende produttrici di internazionalizzare e dare nuovo impulso, dunque, agli scambi economici».
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