- L'assemblea dell'Unione Piloti (UPI) ha riconfermato Vincenzo Bellomo e Marco Ragusa nelle rispettive cariche di presidente e vice presidente dell'associazione. In occasione della riunione dei soci, tenutasi martedì in videoconferenza con il tavolo di presidenza ospitato presso la Sala Consiliare del Comune di Leporano all'interno del Castello Muscettola, nella sua relazione il presidente Bellomo ha denunciato il tentativo messo in atto da più parti di rivedere la natura giuridica delle Corporazioni dei piloti trasformandole in mere “società cooperative speciali” con l'inevitabile conseguenza - ha sottolineato - che, qualora tale folle iniziativa si concretizzasse, si determinerebbe inevitabilmente il venir meno dell'obiettivo principale del pilotaggio, ovvero quello di garantire le esigenze di sicurezza della navigazione e dell'approdo. A tal proposito Bellomo ha criticato la posizione di Luigi Mennella, presidente di Fedepiloti, chiedendosi come può lo stesso prendere atto che la “personalità giuridica pubblica” delle Corporazioni sia oggi in discussione dopo che - ha spiegato Bellomo - il Tribunale di Venezia, accogliendo le tesi di alcuni piloti della Corporazione dell'Estuario Veneto, tra i quali figura egli stesso, «di fatto, ha generato il pericoloso precedente di includere le Corporazioni di piloti tra le società cooperative regolate da leggi speciali».
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- Bellomo ha espresso preoccupazione anche per l'iniziativa di Fedepiloti di promuovere gli “Stati generali sul pilotaggio marittimo” per mutarne la disciplina. Tale preoccupazione - ha specificato - nasce dalla consapevolezza che tra i promotori dell'iniziativa figurano «proprio coloro che vedono nella cooperativa o nell'impresa privata il futuro del pilotaggio. Considerato poi - ha aggiunto Bellomo - che le modifiche alla normativa del pilotaggio hanno sempre comportato evidenti svantaggi alla categoria, la preoccupazione diventa un incubo».
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- Bellomo si è soffermato anche sulla richiesta proveniente da più parti, compresa Fedepiloti, di una profonda modifica alla disciplina del Codice della Navigazione in materia di pilotaggio. Secondo il presidente dell'UPI, «il Codice della Navigazione, nonostante i suoi 80 anni, dimostra ancora la capacità di anticipare le legislazioni moderne». A sostegno della sua tesi ha citato «il Regolamento 352/2017 con il quale la Commissione Europea ha messo il servizio di pilotaggio in una posizione privilegiata rispetto agli altri servizi portuali, ed il nuovo orientamento statunitense che sembra prendere spunto a piene mani dal nostro ordinamento giuridico, inserendo norme pubblicistiche per la regolamentazione del servizio di pilotaggio».
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- Bellomo ha inoltre parlato delle determinazioni del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili in merito ai criteri e meccanismi da utilizzare per il rinnovo del tariffario dei servizi di pilotaggio. Questi - ha osservato il presidente dell'UPI - «se tradotti in provvedimenti tariffari, avranno effetti disastrosi per la categoria. Il risultato ottenuto, quindi - ha evidenziato - è ben lungi da essere considerato favorevole per i piloti. Anche un'occhiata di sfuggita alle determinazioni della Direzione Generale - ha rilevato Bellomo - conferma tale opinione. Una per tutti: si è discusso della spesa ma non si è voluto discutere dell'elemento principale per noi piloti: il valore del nostro lavoro, il metro con cui si misura la competenza, la formazione e la nostra capacità professionale. Oggi tale valore mensile - ha ricordato - è 2.043,80 euro lordo e le nuove proposte avanzate da alcune associazioni dell'utenza portuale di riformare le tariffe di pilotaggio porterebbero ad una perdita di circa il 14% su base annuale dei ricavi delle Corporazioni».
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