- «Muoversi liberamente sull'intero territorio nazionale è un diritto costituzionale fondamentale, e le norme sulla continuità territoriale in Sardegna non sono solo importantissime a tutela di questo diritto; è essenziale che siano, soprattutto, efficaci». Lo ha sottolineato oggi il segretario generale di Assarmatori, Alberto Rossi, nel corso dell'audizione presso la IX Commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni della Camera, sulle due proposte di legge (C. 535 Romina Mura e C. 1525 Marino) in materia di continuità territoriale con la Sardegna attualmente in discussione.
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- Secondo Rossi entrambi i testi, che affrontano un tema davvero centrale, fanno riferimento a una situazione che è già stata superata dall'evoluzione della disciplina e dalle dinamiche del mercato. Non è più in discussione, infatti - ha chiarito il segretario generale di Assarmatori - una convenzione unica per tutte le rotte sarde, come in passato, ma bandi diversi e solo per le rotte nelle quali la debolezza e la non remuneratività del mercato rende indispensabile una sovvenzione pubblica che compensi l'armatore chiamato a sostenere extra-costi.
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- «A questo proposito - ha precisato rossi - l'analisi delle mancate condizioni di sostenibilità economica del mercato non può essere estemporanea e cioè limitata a un unico punto di osservazione ma deve scaturire da un esame approfondito del potenziale di domanda e di disponibilità strutturale di offerta nei diversi periodi dell'anno. Per altro, il periodo di validità della convenzione deve essere sufficientemente lungo da consentire un'adeguata pianificazione del servizio e anche una eventuale rimodulazione dello stesso, consentendo alle imprese di agire a seconda dell'andamento dell'offerta e della domanda di trasporto. Sempre nell'ottica dell'ottimizzazione dei costi - ha proseguito - è importante che le norme consentano la sostituzione delle navi in servizio con altre che abbiano tutti i requisiti richiesti, ma la cui capacità possa adeguarsi meglio alla domanda di trasporto che si genera nei diversi periodi dell'anno».
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- Secondo Rossi, infine, dalle due proposte sarebbe opportuno rimuovere le norme che impedirebbero qualsiasi modifica dell'assetto della società concessionaria, ciò in evidente contrasto con la libertà d'impresa e con le regole generali relative a quest'area di attività.
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