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Federagenti, dallo sfruttamento delle risorse di gas italiane inutilizzate opportunità per l'economia e per il settore marittimo
Santi: solo in Adriatico sono presenti e inattive decine di piattaforme petrolifere per le trivellazioni
15 febbraio 2022
Riferendosi alle dichiarazioni del presidente del Consiglio, Mario Draghi, che ha annunciato l'avvio di una grande campagna per lo sfruttamento delle risorse di gas inutilizzate dal nostro Paese, Federagenti ha evidenziato che il notevole recente aumento dei costi dell'energia, che penalizza nazioni come l'Italia che devono ricorrere a fonti estere per il proprio approvvigionamento energetico, deve diventare anche una grande opportunità. «Solo in Adriatico - ha rilevato il presidente della federazione nazionale degli agenti marittimi, Alessandro Santi - sono presenti e inattive decine di piattaforme petrolifere per le trivellazioni. Se un numero crescente di queste trivelle verrà riattivato, tutti gli operatori marittimi saranno chiamati a rimboccarsi le maniche. Federagenti e gli agenti raccomandatari - ha specificato Santi - intendono mettersi a disposizione dello Stato per ricostruire questa filiera che richiederà l'utilizzo di un'intera flotta di supply vessels, di mezzi marittimi, di rimorchiatori e in taluni casi di navi gasiere».
«Si tratta - ha precisato il presidente di Federagenti - di costruire una vera e propria catena logistica del gas, anche in vista del superamento delle troppe strumentalizzazioni che hanno portato a un tracollo nella produzione di gas italiano. È il caso di ricordare che sotto i fondali nelle acque territoriali italiane e in alcune regioni del Paese, si celano 90 miliardi di metri cubi di gas, cioè del meno inquinante dei carburanti fossili. Un gas la cui estrazione costerebbe cinque centesimi a metro cubo, contro i circa 70 centesimi che gravano sulla testa degli italiani per il gas importato, con punte anche superiori, soprattutto nelle ipotesi di aggravamento delle tensioni internazionali con la Russia. Tutto questo senza considerare la seppur limitata ma fondamentale indipendenza che ne deriverà rispetto agli stress geopolitici».
«È venuto - ha concluso Santi - il momento del coraggio anche perché allo sfruttamento delle nostre risorse nazionali coinciderà anche la nascita di nuove attività e un'occupazione specializzata che coinvolgerà anche molti lavoratori marittimi e aziende del cluster del mare. Speriamo che questo sia solo il primo di tanti progetti strutturali che il governo ha intenzione di mettere in cantiere per riappropriarsi del suo mare e delle sue enormi potenzialità, di cui Federagenti si sta facendo instancabile sponsor da tanti anni».
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