Oggi il World Shipping Council (WSC), l'associazione
internazionale che rappresenta le principali compagnie di
navigazione mondiali che operano nel segmento del trasporto
marittimo containerizzato, ha presentato gli ulteriori sviluppi del
Green Balance Mechanism, il sistema concepito dal WSC affinché
il trasporto marittimo raggiunga l'obiettivo dell'azzeramento delle
proprie emissioni di gas serra entro il 2050 in un modo che
l'associazione ritiene efficiente, giusto ed equo. La nuova versione
del meccanismo è stata presentata in vista della
diciassettesima riunione intersessione del gruppo di lavoro sulle
emissioni di gas ad effetto serra e dell'ottantaduesima sessione del
Marine Environment Protection Committee (MEPC), riunioni programmate
dall'International Maritime Organization (IMO) tra il 30 settembre e
4 ottobre prossimi.
Ricordando che il Green Balance Mechanism ha già ricevuto
un'accoglienza positiva tra le nazioni rappresentate presso l'IMO e
tra altre parti interessate, il WSC ha spiegato che il meccanismo è
completamente integrato con uno standard dell'intensità di
emissioni di gas ad effetto serra dei combustibili navali ed è
un sistema basato sull'applicazione di una tassa sui combustibili
navali fossili che alimenterà un Green Balance Fund e
sull'assegnazione di questi fondi derivanti dalla raccolta della
tassa ai combustibili navali verdi per far sì che il costo
medio del combustibile utilizzato per il trasporto marittimo sia
pressoché uguale.
Il Green Balance Mechanism prevede che l'importo derivante dalla
tassazione e l'importo dei fondi da assegnare vengano calcolati ogni
anno sulla base della quantità dei combustibili verdi
utilizzati e dei prezzi di mercato, in modo da bilanciare il costo
di combustibili assai differenti. Il meccanismo prevede che maggiore
è la riduzione delle emissioni di gas serra che un
combustibile assicura, sulla base dell'intero ciclo well-to-wake,
maggiore è l'assegnazione di fondi. Ciò - ha
sottolineato il WSC - accelererà l'adozione di fuel navali
verdi nonché la riduzione delle emissioni di gas serra.
Inoltre, il meccanismo prevede che tutti i combustibili che
forniscono riduzioni delle emissioni superiori agli standard
stabiliti nel Green Balance Mechanism ricevano allocazioni di
emissioni proporzionalmente alla loro riduzione delle emissioni di
gas serra. Il WSC ha specificato che la riduzione delle emissioni
richiesta affinché un combustibile riceva un'allocazione
sarebbe basata sugli impegni fissati dall'IMO per la
decarbonizzazione, partendo quindi da una riduzione del 65% rispetto
ai combustibili fossili per poi arrivare all'azzeramento nel 2050.
Inoltre il Green Balance Mechanism prevede la creazione di un
fondo parallelo, l'IMO Net-Zero Fund, sempre alimentato dalla tassa
sui combustibili fossili, le cui risorse verrebbero destinate a
progetti di ricerca, sviluppo e dimostrazione e ad iniziative per la
mitigazione dei cambiamenti climatici.
Evidenziando l'urgenza che l'IMO adotti normative specifiche
entro il prossimo anno al fine di rispettare gli obiettivi per il
2050, il presidente e amministratore delegato del World Shipping
Council, Joe Kramek, ha sottolineato che «gli Stati membri
dell'IMO hanno un'opportunità unica per decarbonizzare le
supply chain marittime del mondo. Non abbiamo tempo - ha precisato -
per mezze misure. Le normative dell'IMO devono consentire ai
combustibili verdi di competere con i combustibili fossili al fine
di guidare la transizione in modo efficace. Se ciò non fosse,
il rischio è di aumentare i costi di trasporto senza
raggiungere i progressi in campo climatico di cui il mondo ha
bisogno».