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CENTRO ITALIANO STUDI CONTAINERS | ANNO XX - Numero 1-2/2002 - GENNAIO-FEBBRAIO 2002 |
Trasporto marittimo
Grimaldi cresce
Un marchio ben noto nei traffici transatlantici, la ACL (Atlantic
Container Line), è adesso saldamente sotto il controllo
del gruppo napoletano a conduzione familiare Grimaldi Group. Quest'ultimo
ora controlla oltre il 90% delle quote della ACL, avendo acquisito
una partecipazione del 10% nella CMC CGM alla fine dello scorso
mese di ottobre.
La Grimaldi e la ACL si integrano assai bene, dal momento che
nel loro settore di operazioni non vi sono sovrapposizioni di
sorta, di modo che l'acquisizione appare notevolmente logica dal
punto di vista commerciale. La Grimaldi dispone di una notevole
operazione multipurpose ro-ro settimanale a giorno fisso dal Nord
Europa al Mediterraneo, commercializzata sotto la denominazione
di Euromed, nonché di altri servizi dal Nord Europa all'Africa
Occidentale ed al Sud America. La ACL, dal canto suo, effettua
consolidate operazioni containerizzate e ro-ro sul Nord Atlantico,
che si servono delle più grandi portacontainers ro-ro del
mondo, ciascuna delle quali in grado di caricare 1.850 TEU su
guide cellulari.
La Grimaldi ha già in vista la realizzazione di sinergie
tra le due organizzazioni, con lo sviluppo di strutture operative
interconnesse al fine di collegare la ACL alle sue reti già
in essere. Nelle ultime settimane, ad esempio, è stato
inaugurato un nuovo servizio settimanale che collega la Costa
Orientale USA ed il Canada con il Mediterraneo.
Questo nuovo servizio fa seguito all'inaugurazione dell'operazione
Nord America-Africa Occidentale a maggio del 2001 ed - inizialmente
- adotterà un approccio simile, utilizzando Anversa come
"ponte" tra la ACL ed i servizi della Grimaldi. I carichi
verranno trasbordati nel porto belga dai servizi transatlantici
settimanali della ACL ed il settimanale Euromed. Tuttavia, la
Grimaldi intende alla fine rimpiazzare il servizio in questione
con un altro diretto dai porti statunitensi dell'Atlantico e del
Golfo del Messico a destinazioni nel Mediterraneo sia orientale
che occidentale, servendosi di portacontainers ro-ro.
Le cinque navi della ACL scalano Baltimora, Portsmouth, Virginia,
New York e Halifax, per poi arrivare ad Anversa al giovedì.
I carichi vengono quindi trasferiti sulle navi Euromed della Grimaldi
che partono da Anversa al venerdì. Ciò offre tempi
di viaggio assai allettanti alla volta dei porti di Livorno, Salerno,
Pireo, Smirne, Ashdod, Limassol, Alessandria, Savona e Setubal.
In questa fase, il servizio è perlopiù finalizzato
al trasferimento dei carichi. Dato che al momento attuale non
esiste un regolare servizio settimanale ro-ro dal Nordamerica
al Mediterraneo, l'intenzione è quella di colmare il vuoto
nel mercato e di soddisfare le esigenze dei caricatori in questo
traffico. C'è già un certo numero di servizi containerizzati
in esercizio su questa rotta, ed alcuni ritengono che il nuovo
servizio non sarà in grado di competere davvero sin da
ora nel settore dei box. Tuttavia, il piano è chiaramente
mirato al traffico containerizzato, una volta che la struttura
di servizio diretto sarà operativa.
La ACL aveva dato il via ad un servizio Nord America-Africa Occidentale
con la Grimaldi nel 2001 che si è rivelato di grande successo,
con risultati migliori di quelli attesi. Esso è in condizione
di offrire un servizio competitivo per le spedizioni containerizzate,
dal momento che in questo momento esiste una relativa carenza
di servizi containerizzati dedicati che colleghino queste due
regioni.
La connessione delle due reti di linea dovrebbe comportare benefici
reciproci. Come sottolinea la Grimaldi, i traffici del Nord Atlantico
sono afflitti in questo momento da uno squilibrio maggiore del
solito a causa della forza del dollaro USA rispetto alle altre
valute. La capacità della ACL di offrire servizi alla volta
delle destinazioni dell'Africa Occidentale e del Mediterraneo
dovrebbe imprimere un impulso ai suoi livelli di utilizzazione,
che si attestavano al 70% nei primi nove mesi del 2001, rispetto
al 75% dello stesso periodo del 2000.
Mentre Grimaldi si sta affrettando a promuovere le sinergie tra
le due compagnie di navigazione, non esistono piani al fine di
procedere ad una fusione della Grimaldi e della ACL in un'unica
organizzazione. Secondo il direttore generale della sede di Napoli
della Grimaldi, Emanuele Grimaldi, "la ACL si sta comportando
molto bene e sia la Grimaldi che la ACL sono marchi forti nei
propri rispettivi mercati. Ciò che tuttavia provvederemo
a fondere sono le migliori prassi e procedure di ciascuna compagnia;
potrebbero altresì verificarsi alcune acquisizioni di containers
in comune, ad esempio, allo scopo di trarre vantaggio dalle economie
di scala".
Quanto alla ACL, sono stati programmati ben pochi cambiamenti
di rilievo, e tutti i segnali mostrano che la Grimaldi sta adottando
un approccio del tipo "se non è guasto, non aggiustarlo"
con il suo nuovo investimento. Olav Rakkenes, capo esecutivo della
ACL, ha annunciato la propria intenzione di ritirarsi all'inizio
del 2003. Ma, invece di pensare ad una sostituzione con una persona
proveniente dalla Grimaldi, il vettore italiano ha confermato
la propria intenzione di assicurare la continuità proponendo
ad Andrew Abbot, attualmente direttore operativo, di divenire
il nuovo direttore generale.
Dove invece la Grimaldi nei prossimi anni lascerà il proprio
segno è nella flotta della ACL. Le cinque portacontenitori
ro-ro da 2.908 TEU della classe A3 sono relativamente vecchie,
sebbene non ancora prossime alla fine della propria durata utile.
Tuttavia, dato il suo buon curriculum, la Grimaldi prenderà
senza dubbio in considerazione l'ipotesi di ringiovanire la flotta
della ACL nei prossimi tre-cinque anni. Inoltre, essa mirerà
ad ampliare il numero delle navi gestite sotto il marchio ACL,
ed esistono indicazioni del fatto che le specifiche inerenti a
nuove costruzioni per due portaveicoli attualmente ordinate presso
un cantiere croato possano essere modificate allo scopo di renderle
utilizzabili nei traffici transatlantici della ACL.
Oltre alle ro-ro della ACL che adesso effettivamente controlla,
la Grimaldi detiene una flotta di proprietà di 21 navi
ro-ro multipurpose, che potenzia noleggiando portaveicoli sulle
rotte-chiave. L'anno scorso, sono state consegnate alla Grimaldi
cinque nuove unità, proseguendo gli investimenti da record
realizzati nel corso degli anni '90.
A partire dal 1997, la compagnia di navigazione ha preso in consegna
in totale 12 nuove navi, tutte quante più grandi e veloci
di quelle che sono andate a sostituire. Ulteriori tre nuove costruzioni
seguiranno nel 2002, mentre per altre sei è in programma
la consegna nel 2003.
Le nuove costruzioni della Grimaldi sono per lo più attrezzate
per il trasporto di automobili ed altri settori di attività
ro-ro, ma dispongono altresì di un'apprezzabile capacità
di trasporto containers. Ad esempio, la Grande Ellade e
la Grande Scandinavia, consegnate dalla Daewoo nel 2001,
possono accogliere a bordo 750 TEU ciascuna.
Cinque unità di nuova costruzione da 26.000 tonnellate
di stazza lorda ordinate al gruppo cantieristico italiano Fincantieri
dispongono di una velocità di crociera di 20 nodi ed offrono
il 15% di capacità complessiva in più rispetto alla
precedente classe ordinata dalla Grimaldi. Si dice che la loro
composizione di carico ideale sia di 2.500 auto, 2.500 metri di
corsie di carichi ro-ro e 850 containers, sebbene la loro capacità
di accoglienza massima di containers sia di 1.321 TEU ciascuna.
La Grimaldi ha rafforzato l'Euromed mediante la consegna di nuove
navi nel corso del 2001, e così ora essa utilizza cinque
navi gemelle in una rotazione settimanale a giorno fisso che comprende
18 porti. Le cinque navi sotto ordinazione presso la Fincantieri
- la cui consegna è prevista nel 2002/3 - sono state previste
al fine di consentire l'ulteriore miglioramento dell'Euromed,
che è destinato a diventare bisettimanale entro i prossimi
due anni. Inoltre, il nuovo tonnellaggio immesso in servizio nel
corso del 2001 è stato utilizzato allo scopo di migliorare
i servizi dell'Africa Occidentale e del Sud America, che adesso
partono entrambi ogni 10 giorni.
Le operazioni inframediterranee della Grimaldi sono state rafforzate
allo stesso modo, in gran parte attraverso il ridislocamento di
tonnellaggio dismesso per l'arrivo di nuove navi. La Adriatic
Line, che collega Ravenna, Capodistria, Venezia, Ashdod, Haifa,
Smirne e Pireo, è adesso settimanale a giorno fisso, mentre
vi è una nuova navetta dedicata da Ravenna a Venezia, Capodistria
ed Alessandria.
I servizi ro-ro dall'Italia alla Spagna sono stati incrementati,
negli ultimi mesi, mediante l'impiego di una nave ro-ro multipurpose,
la Setubal Express, sulla rotta Livorno-Valencia. La Grimaldi
ha in programma di rafforzare ulteriormente il suo prodotto su
questo traffico per mezzo dell'impiego di navi più grandi
e veloci nel prossimo futuro.
Nel contesto della strategia della compagnia di incrementare la
propria presenza nell'ambito dei traffici tra l'Italia e la Spagna,
la Grimaldi ha sottoscritto un accordo con l'operatore ferroviario
spagnolo Renfe Transported Combinados. Quest'ultimo ha istituito
un'operazione intermodale denominata Tegri, attraverso cui le
due società forniranno servizi logistici da porta a porta
utilizzando la tratta marittima quale principale componente trasportistica.
La Grimaldi, mentre investiva rilevanti somme di denaro in nuove
navi più grandi e veloci, ha provveduto altresì
a migliorare la propria rete portuale europea. Il maggiore investimento
concerne il nuovo AET (Antwerp Euro Terminal), un'associazione
in partecipazione con la MexicoNatie, che ha cominciato le operazioni
alla metà del 2001 ed attualmente comprende 800 metri di
banchina supportati da un'area terminalistica di 250.000 metri2.
Con i lavori in corso, un'ulteriore fase di sviluppo amplierà
l'area retrostante di altri 380.000 metri2 e la banchina
per altri 200 metri. Tutti i servizi multipurpose Euromed, Africa
Occidentale e Sud America della Grimaldi saranno in grado di fare
scalo presso una infrastruttura, assieme alle portaveicoli dedicate
della compagnia. Vi sono altresì piani finalizzati all'estensione
della lunghezza della banchina fino a 1.500 metri e per acquisire
gru per la movimentazione di containers bordo-costa per lo AET.
La Grimaldi potrebbe, quindi, consolidare ulteriormente le proprie
operazioni nord-europee in un centro di snodo movimentando anche
le grandi navi della ACL, sebbene essa affermi che non sia ancora
stato approvato lo scalo della ACL presso il nuovo terminal.
Le nuove attrezzature containerizzate rappresentano un altro settore
in cui la Grimaldi ha effettuato investimenti: negli ultimi due
anni, la compagnia di navigazione ha acquisito oltre 9.000 TEU,
nell'ambito della propria strategia finalizzata all'incremento
della propria flotta di box. La flotta di containers della Grimaldi
ora si attesta a più di 31.000 TEU, mentre la scorta della
ACL è pari a circa 22.000 TEU.
Le acquisizioni di box nel 2000 e nel 2001 si riferiscono a 4.000
contenitori da 20 piedi, 1.000 contenitori ventilati da 20 piedi,
2.500 unità high-cube da 40 piedi e 75 flatracks da 40
piedi. Il valore complessivo di questo investimento è dell'ordine
di 15 milioni di dollari USA.
Con l'acquisto della ACL, la Grimaldi si è ora affermata
quale importante fornitore di servizio containerizzato. La ACL
ha caricato quasi 238.000 TEU nel 2000 e prevede cifre simili
per il 2001. I containers costituiscono il 70% circa dell'attività
di trasporto merci della ACL. Mentre il traffico containerizzato
della Grimaldi rappresenta solo una parte minore dei suoi flussi
di trasporto merci (per fare un esempio, con tutta probabilità
è il 25% circa dell'Euromed), la compagnia è ancora
un significativo trasportatore di containers tra il Nord Europa
ed i suoi mercati principali nel Mediterraneo, in Africa Occidentale
ed in Sud America. La compagnia si aspetta di conseguire entro
il 2003 un tasso di crescita tra il 10 ed il 20 per cento nei
propri volumi containerizzati.
(da: Containerisation International, gennaio 2002)
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