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CENTRO ITALIANO STUDI CONTAINERS | ANNO XX - Numero 1-2/2002 - GENNAIO-FEBBRAIO 2002 |
Trasporto intermodale
Il trasporto intermodale Italia-Nord Europa
Anche se la maggior parte dei traffici containerizzabili dall'Italia
al Nord Europa vengono movimentati mediante servizi camionistici
o di cabotaggio marittimo, la stessa attività può
essere espletata mediante una combinazione di ferrovia e strada,
com'è dimostrato dal successo delle operazioni condotte
dalla Ambrogio. L'impresa italiana attualmente offre nove treni
alla settimana, utilizzando Gallarate (40 km a nord-ovest di Milano)
e Torino quali centri di snodo in Italia, nonché Muizen
in Belgio. Essa inoltre offre un servizio diverso dall'Italia
all'Europa centro-orientale via Neuss, in Germania. La consegna
successiva presso i locali della clientela viene normalmente assicurata
a mezzo autotrasporto.
I suoi servizi ferroviari dall'Italia a Muizen, che vengono visti
come una mera connessione nella catena trasportistica, sono assicurati
dalla ICF (Intercontainer-Interfrigo). La Ambrogio si occupa solamente
della fornitura dei carri. I tempi di viaggio sono di circa 21
ore. Un altro operatore ferroviario ancora, la DB Cargo, unitamente
alla società ferroviaria nazionale svizzera SBB Cargo,
viene invece utilizzato per i suoi servizi dall'Italia alla Germania
"per incoraggiare la concorrenza".
Nel 2000, la Ambrogio ha movimentato circa 140.000 TEU dall'Italia
al Nord Europa, per lo più per conto di grossi clienti
specialisti in prodotti chimici, quali la Dow, la Monsanto e la
BASF. Secondo l'operatore, tutti quanti vorrebbero ridurre il
numero dei fornitori di servizi di cui si servono.
Lydon Kearsley, dirigente della sua divisione servizio clienti
nel Regno Unito, argomenta: "Fino a non molto tempo fa, eravamo
soliti ritrovarci a lavorare assieme a molti altri fornitori di
servizio. Ora la tendenza è per una riduzione del loro
numero. Nessuno sembra avere tempo o risorse sufficienti a movimentare
un gran numero di relazioni con diversi fornitori, di modo che
gli operatori da porta a porta come noi sono favoriti. E' duro
per le piccole imprese, ma il mondo va così". Pertanto,
i principali concorrenti della società sono altri operatori
di grossi volumi come la Danzas.
Una particolare caratteristica del servizio della Ambrogio dall'Italia
al Nord Europa è rappresentata dal fatto che essa impiega
solamente swapbodies pallet-wide da 40-45 piedi. I normali containers
marittimi sono considerati fuori questione a causa del loro carico
utile inferiore. Spiega Kearsley: "A nostro giudizio, la
fornitura effettuata mediante swapbodies pallet-wide da 45 piedi
è essenziale nel mercato odierno. Non si tratta, davvero,
di una scelta. Se noi usassimo qualcos'altro per i normali traffici,
non saremmo i grado di competere con gli autocarri da 13,6 metri
(44,6 piedi)".
La questione è interessante, tenendo presente il numero
di servizi di cabotaggio marittimo che si fanno concorrenza nei
traffici containerizzati dal Nord Europa al Mediterraneo, sebbene
la percentuale di carichi infra-europei che essi trasportano,
rispetto ai traffici di raccordo puramente marittimi, sia spesso
un argomento controverso. Anche alcune compagnie di navigazione,
come la Maersk Sealand, forniscono attrezzature del tipo pallet-wide
da 45 piedi, così come fanno operatori marittimi a corto
raggio quale la Geest North Sea Line.
Poiché il grande svantaggio degli swapbodies consiste
nel fatto che non possono essere impilati, la Ambrogio tiene le
proprie unità costantemente in movimento, in modo che esse
richiedono poco spazio di deposito. I tempi di fermo sono tenuti
al minimo: solitamente, meno di un giorno. Appena viene effettuata
la registrazione ad un capo della tratta, i suoi uffici siti all'altro
capo vengono allertati al fine di reperire il carico di ritorno.
Vi è un dialogo costante tra tutte le parti coinvolte,
compresi caricatori e consegnatari, allo scopo di coordinare nel
migliore dei modi le importazioni e le esportazioni per eliminare
i ritorni a vuoto.
Il confronto è immediato con il mercato dei traffici marittimi
a lungo raggio, laddove gli agenti marittimi spesso ricevono
il manifesto della nave solamente pochi giorni prima dell'arrivo,
il che lascia meno tempo per organizzare tali accordi, malgrado
i tempi di viaggio più lunghi.
La Ambrogio si serve della ferrovia dall'Italia al Nord Europa
principalmente in ragione della loro capacità di accettare
registrazioni in blocco nonché di offrire un carico utile
di circa 28 tonnellate sulle direttrici transalpine attraverso
la Svizzera. I camion che passano per la Svizzera sono normalmente
limitati a circa 15 tonnellate e devono portare con sé
la documentazione doganale T. Nel caso della registrazione in
blocco, una volta che la consegna complessiva è giunta
all'altro capo della tratta, i consegnatari possono ritirare i
singoli swapbodies in modo più comodo, invece di dover
fare i conti con l'arrivo in orario dei camion sulle lunghe distanze.
Una caratteristica notevole del mercato continentale con l'Italia
è costituita dal fatto che esso propende in modo rilevante
per la direzione sud. In altre parole, sono più i carichi
che vanno in Italia di quelli che ne escono, di modo che gli operatori
devono far fronte ad un costante problema di bilancio. Allo scopo
di porvi rimedio, la Ambrogio ha dato inizio a quello che era
quasi considerato un servizio ausiliario dall'Italia al Regno
Unito via Muizen all'inizio degli anni '90, dato che questa parte
del traffico propende per la direzione nord. Il suo obiettivo
primario era quello di contribuire al riposizionamento dei vuoti
di ritorno a Muizen per i carichi in direzione sud.
Peraltro, da quando la Unilog - operatore ferroviario nel Tunnel
della Manica - ha spostato il suo terminal di snodo a Muizen nel
1994, il servizio è decollato per proprio conto. La Ambrogio
attualmente registra dalle 15 alle 20 unità al giorno
alla volta del Regno Unito con la suddetta società, il
che rappresenta un incremento del 50% rispetto al 2000, nonché
del 65% rispetto al 1999. Essa, adesso, è il terzo cliente
per ordine di grandezza di quell'operatore ferroviario. Approfondisce
il discorso Kearsley: "Questa parte del nostro traffico ha
ora raggiunto la fase in cui può reggersi sulle sue gambe,
anche se dobbiamo ancora riposizionare un mucchio di vuoti che
tornano a Muizen. Non vale la pena di perdere troppo tempo nel
Regno Unito alla ricerca del carico di ritorno, dato che là
qualsiasi cosa è troppo cara".
La Ambrogio attribuisce il successo delle proprie operazioni
britanniche alla migliorata affidabilità ed ai migliori
tempi di viaggio da quando è stata coinvolta la Unilog,
unitamente al naturale incremento dei traffici infra-europei,
nonché al fatto che i suoi clienti preferiscono dialogare
con un numero minore di fornitori di servizio.
Oltre a servirsi della Unilog, la Ambrogio spedisce un po' di
traffico indirizzato nel Regno Unito - principalmente nella zona
di Londra via Zeebrugge - impiegando operatori di cabotaggio quali
la Dart Line o la P&O North Sea Ferries. Afferma Kearsley:
"Gli scioperi in Francia sono sempre una eventualità
possibile, cosicché è sempre meglio poter disporre
di rotte alternative. Inoltre, alcuni carichi rischiosi possono
essere movimentati solamente via mare".
La politica da perseguire adesso dev'essere quella dell'ottenimento
di dividendi, dal momento che recentemente i servizi di trasporto
merci attraverso il Tunnel della Manica sono stati pesantemente
limitati a causa dei pericoli provocati dagli immigranti clandestini
che tentavano di penetrare nel Regno Unito. Dove porterà
tutto ciò, resta da vedersi: il governo britannico adesso
commina multe salate agli operatori che fanno viaggiare i clandestini
a bordo delle proprie attrezzature e le autorità francesi
sembrano incapaci di impedirlo.
Il trasferimento della Unilog a Muizen nel 1994 non è
stato un caso. Il direttore commerciale della società,
Tony Davis, commenta: "Poco prima dell'apertura del Tunnel
della Manica, avevamo bisogno di trovare un terminal hub conveniente
in Belgio ed abbiamo quindi scelto Muizen, più che altro
a causa della sua localizzazione centrale e delle sue buone connessioni
ferroviarie, ma anche perché la Ambrogio disponeva di suoi
depositi là, cosicché abbiamo potuto constatare
che avrebbe potuto fare al caso nostro".
La Unilog appartiene per il 45% alla società ferroviaria
con sede nel Regno Unito EWS, mentre per il 55% è partecipata
dalla IFB (Inter Ferry Boat), appartenente in maggioranza alla
società ferroviaria nazionale belga B Cargo. Unitamente
alla francese SNCF, essi forniscono la trazione necessaria a muovere
la speciale flotta di carri della Unilog predisposti per i containers
da Muizen ai capolinea ferroviari di Manchester, Daventry e Glasgow
(Mossend) nel Regno Unito. Questi carri consentono il trasporto
dei box da 9 piedi ed 1 pollice. Il suo servizio da e per Londra
è stato sospeso a giugno a causa di difficoltà con
gli orari.
La società ora offre sei viaggi alla settimana da Muizen
al Regno Unito, con partenza da Muizen il giorno A, arrivo a Daventry
ed a Manchester il giorno B ed a Mossend il giorno C. Gli stessi
tempi di viaggio sono previsti anche per il viaggio di ritorno.
Un servizio di connessione da Muizen a Duisburg in Germania arriva
il giorno successivo.
La bellezza dell'operazione ferroviaria, rispetto al trasporto
marittimo, sta nel fatto che i containers o gli swapbodies possono
essere consegnati al terminal di partenza fino a 100 minuti prima
della partenza del treno, mentre la raccolta stradale ha bisogno
di soli 75 minuti di tempo per lo scarico all'arrivo. La documentazione
doganale e di carico, che fanno perdere tempo, viene così
soppressa.
I tempi di viaggio ferroviari sono un valido argomento di vendita
sia per la Unilog che per la Ambrogio. Commenta Kearsley: "Quando
diciamo ai nostri clienti che partiamo da Milano il giorno A ed
arriviamo a Muizen il giorno C, intendiamo prelievo in loco e
raccolta compresi. Ed abbiamo il tempo per consegnare il carico
ai clienti nella circostante area del Benelux alle h. 8.00 di
quel giorno. Quanto al traffico diretto a Daventry ed a Manchester,
la consegna avverrà un giorno più tardi, il giorno
D. Dato che il nostro terminal di Muizen è separato da
quello della Unilog solamente da un recinto, non si perde tempo
con passaggi da uno all'altro che creano confusione".
Davis vorrebbe che il suo servizio di collegamento fosse il più
semplice possibile. Fatta eccezione per particolari trascurabili,
il terminal ferroviario di Muizen è gestito dalla IFB,
il suo azionista di maggioranza, i cui uffici sono nello stesso
edificio. Osserva Davis: "La Unilog dispone qui di tre sole
persone operative, più altre tre nel Regno Unito, così
tutti conoscono tutti e non c'è spazio per equivoci di
sorta. Se un container è in ritardo, oppure lo è
un treno, sappiamo immediatamente chi contattare per vedere come
possa risolversi il problema. E' facile".
Anche i suoi accordi contrattuali con la clientela vengono mantenuti
nella maggiore semplicità possibile al fine di ridurre
al minimo le attività amministrative. Le tariffe vengono
sempre quotate su base da terminal a terminal. Sebbene esse tendano
a riferirsi ai quantitativi, il differimento dei rimborsi inerenti
ai volumi viene considerato troppo ingombrante. Le tariffe contrattuali
vengono di norma concordate sulla base di meri scambi verbali
e vengono considerate valide per un periodo di tempo oscillante
tra i sei ed i dodici mesi. Commenta Davis: "Noi cerchiamo
di operare su livelli di assoluta fiducia. I nostri margini in
ogni caso sono oltremodo piccoli, per essere in grado di competere
con l'autotrasporto, di modo che non vi è molto spazio
per qualcosa di più raffinato".
Nel 2000, la società ha trasportato circa 15.000 TEU da
Muizen al Regno Unito. Un numero significativo di questi ultimi
consisteva in contenitori cisterna che sono adatti al trasporto
ferroviario in ragione del loro peso. La società si aspetta
di trasportare lo stesso quantitativo di traffico nel 2001, a
meno che il problema degli immigrati clandestini a Calais non
si aggravi. Per quanto l'incremento del limite massimo del peso
sulle strade britanniche da 41 a 44 tonnellate nello scorso mese
di febbraio 2001 non l'abbia certo favorita, Davis sostiene che
la società sia stata in grado di compensare dal 5 al 6%
delle perdite di traffico mediante l'acquisizione di nuove attività.
Sino a febbraio 2001, solo i camion che trasportavano traffico
intermodale potevano pesare sino a 44 tonnellate.
Ma ulteriori, nuove attività si affacciano alla porta.
Nel novembre 2001, il governo britannico ha finalmente concesso
il finanziamento degli oneri di accesso ai binari del Regno Unito
nell'ordine del 50%, il che dovrebbe rendere maggiormente competitivi
i suoi prezzi. Anche la politica dell'Unione Europea di aprire
ad una maggiore concorrenza il trasporto ferroviario transfrontaliero
entro marzo 2003 dovrebbe comportare miglioramenti operativi.
Al momento, i carri della Unilog vengono trainati da tre diverse
società. A partire dal marzo 2002, esse potrebbero ridursi
ad una sola. Nello stesso tempo, anche i tempi di viaggio della
Ambrogio dall'Italia al Belgio potrebbero ridursi in misura significativa,
diventando così ancora più affidabili.
(da: Containerisation International, gennaio 2002)
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