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CENTRO ITALIANO STUDI CONTAINERS | ANNO XX - Numero 9/2002 - SETTEMBRE 2002 |
Tecnologia informatica
Soluzioni informatiche per l'utilizzazione delle unità
di carico marittime
La gestione degli equipaggiamenti è costosa per i vettori
marittimi e le società di leasing. Le ricerche portate
avanti da gruppi di vettori di prim'ordine nel 2001 hanno stimato
che quasi 110 miliardi di dollari all'anno sono stati spesi per
gestire i circa 16 milioni di TEU operativi a livello globale.
Rispetto a questo totale, si ritiene che il grosso modo il 15%
(per 16,5 miliardi di dollari) possa essere riferito alle inefficienze
nelle operazioni containerizzate, tra cui il riposizionamento
dei vuoti per far fronte alla domanda di carichi.
Anche se questa percentuale è elevata, riflette solamente
la percentuale dei "tempi di fermo" nel ciclo di vita
di un container. Nel recente Libro Bianco sul settore dello shipping
intitolato "Ottimizzazione dei profitti per i vettori containerizzati",
pubblicato dalla ROI Container Cargo Alliance, consulente di tecnologia
informatica della navigazione di linea con sede negli Stati Uniti,
si riporta che solamente il 20% del tempo di un container trascorre
in mare, mentre il 56% è improduttivo. Quest'ultimo comprende
la manutenzione e le riparazioni ed il riposizionamento dell'equipaggiamento
vuoto nel complesso, nonché le movimentazioni regionali
e locali (da deposito a deposito). Dato l'endemico squilibrio
nelle principali direttrici di traffico est-ovest, la spedizione
di "aria vuota" attorno al mondo è inevitabile.
Anche se questo squilibrio non può essere tenuto sotto
controllo dai vettori, non è detto che non possa esservi
una gestione maggiormente efficiente del container.
Tuttavia, la riduzione su larga scala delle inefficienze della
catena dei trasporti, che comporta la collaborazione tra possessori
ed operatori di containers (per lo più vettori e società
di leasing), sinora si è rivelata difficile. Un numero
maggiore di contenitori devono essere riposizionati pieni ed i
vettori hanno bisogno di un miglioramento della visibilità
dell'equipaggiamento, al fine di spostare i box verso le località
di domanda con breve preavviso. I vettori lamentano i "buchi
neri" informativi dal momento in cui i containers lasciano
i loro piazzali alla volta delle sedi dei trasportatori o dei
caricatori.
Una soluzione al problema è la costituzione di flotte
containerizzate combinate tra vettori, i cosiddetti raggruppamenti
di "box grigi". Ad esempio, la GEM è stata costituita
allo scopo di gestire le principali flotte combinate di vettori
con sede in Scandinavia. Anche alcuni vettori globali scambiano
abitualmente attrezzature su base ad hoc. Tuttavia, altri
tipi di cultura societaria tendono a scoraggiare l'arrivo presso
le sedi dei clienti con un box della concorrenza.
Tali attività spesso comportano spreco di personale, sono
costose ed inefficienti, dal momento che costringono i vettori
a faxarsi periodicamente l'un l'altro i particolari inerenti alla
disponibilità dei carichi. Chiaramente, con gli strumenti
di e-business adesso disponibili, ciò non ha alcun senso.
Negli ultimi anni, un certo numero di società informatiche
con sede negli Stati Uniti hanno sviluppato soluzioni basate sul
web per questo problema. Tra loro si possono annoverare La SynchroNet
Marine Inc, la IAS (International Asset Systems) e la Maersk Data
USA Inc, che fa parte del Maersk Data Group di proprietà
della AP Moller.
La funzionalità di questi prodotti software varia, ma
tutti quanti sono essenzialmente strumenti finalizzati al riposizionamento
dell'equipaggiamento o al procacciamento di visibilità
per esso. Essi sono inoltre specializzati sotto diversi aspetti
della catena dei trasporti, e riflettono l'ampia gamma di fornitori
di servizio coinvolti. Alcuni prodotti sono mirati al trasporto
marittimo a lungo raggio, altri al trasporto intermodale stradale
o ferroviario statunitense, altri ancora forniscono ai vettori
marittimi ed alle società di leasing la visibilità
dell'equipaggiamento in fase di manutenzione e riparazione. Tuttavia,
tutte queste società informatiche hanno recentemente diversificato
i propri prodotti per la gestione di beni, ampliando la propria
copertura della catena dell'offerta. Ciò ha allargato la
loro base clientelare ed incrementato la propria gamma di servizi
forniti agli attuali clienti.
La SynchroNet e la IAS assicurano entrambe servizi di interscambio
di contenitori basati sul web. Si tratta di mercati in linea che
mettono in grado i vettori marittimi, le società di noleggio
di contenitori, gli operatori di treni stack con sede negli USA,
le società di marketing intermodale ed altri partecipanti
alla catena trasportistica di cercare o fornire containers dovunque
nel mondo. Ad esempio, un caricatore in Cina può spedire
un carico intermodale completo da 40 piedi in direzione est, destinato
a Chicago, nell'Illinois. Una volta che il container è
stato svuotato presso i locali del consegnatario statunitense,
l'operatore del box è in grado di annunciare la disponibilità
del box vuoto attraverso l'interscambio elettronico. Un altro
vettore potrebbe essere a corto di containers per un trasporto
ferroviario da Chicago a Los Angeles, di modo che può utilizzare
il box appena svuotato. Dato che il container avrebbe dovuto essere
posizionato comunque sulla Costa Occidentale USA, l'operatore
guadagna un introito aggiuntivo da questo viaggio.
Ma il mercato dell'interscambio di contenitori è frammentario.
L'interscambio "SynchroBox" della SynchroNet è
più mirato alle movimentazioni internazionali di quanto
non lo sia l'equivalente servizio "InterBox" della IAS.
Due anni fa, la SynchroNet ha rafforzato la propria presenza nei
principali traffici est-ovest mediante l'acquisizione dell'affermato
servizio di interscambio "Greybox" dalla TransAmerica
Leasing Inc. Nel maggio del 2001, la SynchroNet ha combinato il
Greybox e le sue altre offerte di prodotto, tra cui i servizi
US Overland ed Asia Max, nel prodotto unico SynchroBox.
TABELLA 1: MODELLI DI COSTO-RISPARMIO PER I VETTORI
DELLA SYNCHRONET MARINE
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Costo o risparmio del riposizionamento internazionale
| Importo
($) | Costo o risparmio del
riposizionamento interno USA
| Importo
($) |
Costo riposizionamento medio per unità:
| 500 | Costo riposizionamento medio per unità:
| 500 |
Risparmio derivante dal ricevere cinque unità al giorno:
| 912.500 | Risparmio attraverso la fornitura di cinque unità al giorno:
| 821.250 |
Risparmio attraverso la fornitura di cinque unità al giorno:
| 766.500 | Incentivo medio pagato per l'interscambio:
| 365.000 |
Risparmio stimato netto annuo per il vettore:
| 1.679.000 | Risparmio stimato netto annuo per il vettore:
| 456.250 |
Note: Per le movimentazioni di riposizionamento internazionali, in cui il box viene restituito dal ricevente nello spazio di 90 giorni, il fornitore paga alla SynchroNet 40 dollari all'uscita dal varco oltre a 40 dollari all'ingresso, ed il ricevente prende il box gratis.
Per le movimentazioni di riposizionamento interne agli Stati Uniti, in cui il box viene restituito dal ricevente nello spazio di 30 giorni, il fornitore paga alla SynchroNet 30 dollari all'uscita dal varco oltre a 20 dollari all'ingresso, ed il ricevente prende il box gratis.
L'incentivo medio pagato dal fornitore per l'interscambio interno USA ammonta a 200 dollari.
|
Fonte: SynchroNet Marine Inc
|
Tra i clienti della SynchroNet si possono annoverare vettori
marittimi globali e di nicchia, così come importanti società
di leasing. Per citarne alcuni, Maersk SeaLand, CMA CGM, APL,
Hanjin, K Line, GESeaCo e la stessa TransAmerica Leasing.
I volumi containerizzati movimentati via interscambio sono notevoli.
Persino la MelBridge Container Line BV, un piccolo operatore di
nicchia con sede a Rotterdam che opera dall'Europa a Cuba, ottiene
tra i 200 ed i 300 contenitori al mese mediante il SynchroBox.
Marc Hooft, supervisore al controllo containers del vettore, spiega
i vantaggi del servizio: "L'acquisizione dei containers dalla
SynchroNet ci offre maggiore visibilità rispetto ad una
grossa flotta di nostra proprietà ovvero all'utilizzazione
di una società di noleggio, nei cui casi saremmo legati
ad un contratto fisso, nonché a costi maggiori. In media
riusciamo a tenere un container procurato attraverso la SynchroNet
100 giorni, ed i nostri soli costi di noleggio sono un onorario
di 40 dollari più i sovrapprezzi giornalieri, che non c'importa
di pagare. Noi controlliamo il container dal nostro centro a Rotterdam,
sebbene i box vengano richiesti da vari punti di partenza europei.
Contattiamo l'ufficio di Londra della SynchroNet per telefono
e diamo ai nostri agenti d'oltremare le istruzioni relative a
dove prendere i box vuoti e dove consegnarli alla fine".
Il prodotto della SynchroNet complementare al SynchroBox è
il SynchroSlot, per mezzo del quale un vettore marittimo è
in grado di riempire gli spazi-container non utilizzati sulle
navi per il riposizionamento dell'equipaggiamento vuoto di altri
operatori in località di domanda. I due non sono interdipendenti:
ad esempio, la MelBridge gestisce da sé i propri contenitori
vuoti. Per contro, la GESeaCo usa tutti e due i servizi, movimentando
grandi volumi di reefers in tutto il mondo tramite il SynchroSlot.
La SynchroNet asserisce che i risparmi sui costi per i vettori
sono notevolmente più alti quando essi si servono dell'interscambio
per il riposizionamento internazionale rispetto a quello interno.
Ciò, malgrado il fatto che il fornitore nazionale paghi
in totale solamente 50 dollari alla SynchroNet, rispetto agli
80 dollari richiesti per le movimentazioni internazionali.
Stephen Banbury, direttore marketing e sviluppo attività
della SynchroNet, spiega: "In molti casi, il destinatario
di un box da riposizionarsi all'interno degli Stati Uniti è
una società di marketing intermodale, che si aspetta di
ricevere il pagamento di un incentivo per movimentare il container
da una località distante. Sebbene costi di più muovere
un box a livello internazionale, il valore è maggiore,
dato che il punto di destinazione finale non è solo una
località di domanda, come accade per le movimentazioni
nazionali, ed inoltre le tariffe transpacifiche in direzione est
sono più alte rispetto a quelle in direzione ovest".
La SynchroNet recentemente ha diversificato le proprie attività
facendo il proprio ingresso nel mercato dell'autotrasporto della
California settentrionale per mezzo del prodotto SynchroMet basato
su web. Bill Aboudi, presidente della AB Trucking con sede ad
Oakland, commenta: "Sino a 20 camion, paghiamo un onorario
mensile di 40 dollari, mentre ne paghiamo 80 dal 21° camion
in su. L'investimento si ripaga con un solo collegamento al mese,
visto che risparmiamo 30 dollari alla volta sulla raccolta dei
vuoti, nonché sui costi del telefono e del fax. Si tratta,
altresì, di un ottimo strumento di comunicazione tra autotrasportatori.
Dal momento dell'inaugurazione di SynchroMet nello scorso mese
di aprile, 21 imprese di autotrasporto si sono registrate per
usufruire del servizio".
Il servizio Interbox della IAS si concentra sul mercato nord-americano,
ma conta anche un certo numero di importanti vettori globali tra
i propri clienti, per lo più quelli che operano servizi
di treni stack (segnatamente la Hanjin e la MOL). Blair Peterson,
vice presidente commerciale della IAS, approfondisce l'argomento:
"Un contenitore importato dall'Asia all'hinterland degli
Stati Uniti viene ceduto alla branca nazionale della MOL, che
dispone di contratti con le ferrovie per le proprie operazioni
di convogli stack. Noi entriamo nel gioco con l'InterBox, fornendo
la piattaforma su cui la MOL o la Hanjin possono consolidare le
proprie scorte regionali. Essi comunicano tali scorte alle società
intermodali di marketing, che non dispongono di equipaggiamento.
Molto spesso il contenitore torna a Portland o a Seattle, talvolta
rifà tutta la strada indietro sino in Asia. La Hanjin fa
circa 100 box al giorno, e la MOL ci va vicina, di modo che esse
adesso realizzano enormi volumi che prima avevano difficoltà
a commercializzare, e tutti in linea. Inoltre, non vi sono comunicazioni
a voce, né confusioni di registrazione o di numero di contenitori".
Da quando ha lanciato la InterBox, la IAS ha diversificato la
propria gamma di prodotti, in linea con l'idea della società
di assicurare non solo visibilità ai beni, ma anche, secondo
Peterson, "di colmare il divario di informazioni tra i partners
commerciali della catena trasportistica". Ciò ha condotto
alla creazione dello IAS Hub, un'infrastruttura di sistemi ed
una miniera di dati che fornisce una piattaforma comune per lo
scambio di dati tra vettori, autotrasportatori, depositi, caricatori
ed altri.
I partners commerciali immettono i dati sulla localizzazione
del contenitore nello IAS Hub attraverso il prodotto della IAS
"Event Manager". Tra gli "eventi" sono compresi
l'accesso al varco e l'uscita dal varco presso i locali sia dell'autotrasportatore
sia del consegnatario, nonché il momento in cui il container
è stato svuotato. Le informazioni relative a quest'ultimo
evento fanno risparmiare denari al vettore marittimo, a causa
delle minori discussioni con i consegnatari in ordine al pagamento
degli oneri di detenzione del container, dato che il consegnatario
sa con esattezza quando la spedizione è arrivata nei loro
depositi.
Lo IAS Hub fornisce altresì visibilità alle attività
di manutenzione e riparazione, attraverso lo IAS Depot Manager,
uno strumento di gestione che aggiunge valore alla registrazione,
al trattamento ed alla relazione dei dati inerenti agli eventi
del deposito contenitori, tagliando i costi amministrativi e quelli
dell'EDI. Lo hub interagisce inoltre con lo IAS Transport Manager,
che mette i vettori marittimi ed i fornitori di logistica in grado
di aggiudicarsi, sorvegliare e seguire in linea la raccolta dei
contenitori nonché di consegnare gli ordini di trasporto.
Le richieste elettroniche di movimentazioni containerizzate possono
essere inviate a fornitori di trasporto preselezionati, che possono
poi accettare o rifiutare gli ordini.
Peterson spiega come lo Event Manager faciliti l'interazione
ed il processo decisionale tra i vari partners commerciali, per
mezzo di consegne in importazione per i principali dettaglianti
statunitensi, ad esempio la KB Toys. "All'arrivo presso l'infrastruttura
della KB Toys a Clinton, nel New Jersey, l'autotrasportatore può
contattare lo IAS Hub, quindi immettere il numero del container
e confermare il suo ingresso al varco direttamente dal suo telefono.
Questa informazione è introdotta nel web e lo stato del
contenitore viene così aggiornato. Allora il proprietario
del box, ad esempio la PONL (P&O Nedlloyd), può inserendo
il codice introdurre il nostro dato nel suo sistema, a seconda
delle regole stabilite per il vettore, di modo che viene a sapere
che il contenitore è arrivato. Il passo successivo, per
la PONL, è sapere quando il container sarà vuoto,
di modo che il vettore può decidere che cosa fare con quello
successivo. Successivamente, si può inviare un messaggio
automatico all'autotrasportatore di prelevare il container. Ora
che il contenitore è vuoto, quel dato può essere
immesso nell'InterBox, di modo che una società di marketing
intermodale, come ad esempio la CH Robinson, può registrare
l'equipaggiamento e restituirlo là dove lo vuole la PONL".
Inoltre, lo Event Manager ha capacità di trattamento dei
dati relativi al fine-noleggio, attraverso un "portale"
mediante il quale gli utenti di equipaggiamento noleggiato possono
restituirlo al suo proprietario in modo più efficiente.
Phillip M. Behenna, vice presidente anziano della IAS, analizza
i principali vantaggi dell'Event Manager per i vettori marittimi,
basandosi sulle prudenti stime su costi/entrate mostrate dalla
Tabella 2.
Quasi la metà del risparmio stimato di 92 dollari per
TEU è generato dalla diminuzione della flotta di contenitori
e dalla riduzione di manutenzione e riparazione. Ciò si
basava su un miglioramento di cinque giorni sui tempi di fermo,
laddove un risparmio di 8 dollari su una combinazione di container/telaio
al giorno per un tipico vettore marittimo fa risparmiare nel complesso
40 dollari per ogni viaggio di contenitore carico. Vi è
anche un aumento delle entrate di 8 dollari a causa dell'aumento
di raccolta di controstallie.
TABELLA 2: RISPARMIO SUI COSTI PER I VETTORI
DERIVANTE DALLO "EVENT MANAGER"
|
Descrizione dei risparmi conseguiti |
Categoria finanziaria | Importo ($)
|
Aumento del possesso/controstallia raccolta
| Entrata per TEU | 8,00 |
Riduzione dei trasporti terrestri dei vuoti necessari
| Costo variabile per TEU | 16,00
|
Diminuzione della flotta di contenitori/telai e riduzione della manutenzione e riparazione
| Costo variabile per TEU | 40,00
|
Aumento degli interscambi per le società di marketing intermodale nord-americane
| Costo variabile per TEU | 18,00
|
Razionalizzazione del servizio clienti e dell'amministrazione
| Costo fisso per TEU | 10,00
|
| Risparmio totale per TEU
| 92,00 |
Fonte: IAS
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La Maersk Data USA ha recentemente introdotto uno strumento basato
su web finalizzato alla visibilità dei containers da quando
lasciano in camion il piazzale del vettore marittimo. Il DrayWatch
combina la funzionalità dei prodotti della IAS Event Manager
e Transport Manager. Esso fornisce ai vettori marittimi, agli
autotrasportatori ed ai caricatori la visibilità di tutto
ciò che accade ad un container e consente alle imprese
di autotrasporto di accettare o rifiutare gli ordini di trasporto
in linea. Per la fine del prossimo mese di luglio sarà
introdotta altresì la possibilità di emettere polizze
di carico in linea.
Fino adesso, la Maersk Sealand è stato l'unico vettore
marittimo ad usare il DrayWatch, ma la Maersk Data USA è
intenzionata a commercializzarlo in seguito ad altri vettori.
Alyse Lisk, direttore generale del DrayWatch presso la divisione
intermodale della Maersk Sealand, ha spiegato che il sistema è
stato progettato per essere facilmente utilizzato dalla clientela
e che controlla quasi la metà della propria attuale attività
intermodale statunitense. Il suo entusiasmo è comprensibile:
nel 2002, la Maersk Sealand si aspetta di realizzare tra 1 e 1,5
milioni di movimentazioni intermodali negli Stati Uniti ed attualmente
lavora con circa 1.500 trasportatori.
La Lisk probabilmente esprime i sentimenti di altri vettori nei
confronti di tutti prodotti basati sul web quando dice a proposito
del DrayWatch: "E' stato colmato un vuoto e non ci sono più
buchi neri nella catena dei trasporti".
(da: Containerisation International, luglio 2002)
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