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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
ANNO XXVII - Numero 11/2009 - NOVEMBRE 2009
Reefer
Gli equipaggiamenti: un problema per il settore reefer
Gli equipaggiamenti saranno senza dubbio la problematica
maggiore per i traffici marittimi reefer l'anno prossimo.
Contenitori, prese elettriche, spazio dedicato: sembra che tutto
ciò nel 2010 debba trovarsi in una situazione di scarse
forniture o, quanto meno, di forniture nel posto sbagliato.
Sembra strano che tale situazione possa prevalere, dato che più
di 560 portacontainer (per una stima di 150.000/170.000 TEU reefer)
sono in disarmo mentre oltre 100 navi specializzate reefer sono
ferme.
Inoltre, i depositi in tutto il mondo sono pieni quasi fino al
punto critico di contenitori in eccesso, sebbene essi siano
principalmente unità per carichi secchi.
Claus Peter Elleman-Jensen, vice presidente dei traffici reefer
della CMA CGM, riassume in breve la situazione dichiarando: “Il
quantitativo di equipaggiamenti si sta livellando, così come
la fornitura di prese elettriche sulle navi, malgrado i segnali di
accumulo.
Il fatto che solo il 25% delle prese reefer possa essere
utilizzato a livello globale non significa nulla; ciò che
conta, è quello che accadendo nei traffici nord/sud, in cui
viene movimentata la maggior parte dei deperibili, e qui, anche
adesso in questo periodo di quiete (prima che inizi la raccolta dei
decidui), il livello di utilizzazione è molto alto”.
Nel contempo, l'incertezza dei tempi sta a significare che meno
vettori marittimi stanno investendo in equipaggiamenti e, poiché
l'industria dedita alla costruzione di contenitori ha virtualmente
chiuso i battenti, la produzione di container reefer quest'anno pari
a soli 30.000/35.000 FEU, rispetto ad una recente normale annata di
100.000/110.000 FEU, probabilmente sarà insufficiente a far
fronte alle esigenze di sostituzione.
L'effetto finale sarà che alcuni operatori estenderanno
l'utilizzazione dei propri contenitori al di là della loro
normale età di dismissione.
Potenzialmente, ciò incrementa il rischio che i carichi
vengano danneggiati e/o abbiano una durata di conservazione più
breve; il risultato finale sarà costituito da clienti
insoddisfatti e, da ultimo, da reclami in ordine ai carichi.
E questo non è l'unico problema: la conferenza “Cool
Logistics” ha inoltre sottolineato l'aumento del numero di
incidenti di contenitori reefer che vengono consegnati ai clienti
con errori nella ventilazione e/o temperatura e/o persino sporcizia
interna, che i partecipanti alla conferenza hanno attribuito al
“taglio dei costi ed all'affidamento a terzi esagerato da
parte di alcuni vettori”.
Chiaramente, le pressioni stanno montando nella filiera del
freddo e, se tali problematiche non saranno affrontate alla svelta,
il potenziale completo del mercato potrebbe non realizzarsi.
Infatti, potrebbe senz'altro accadere che un eccesso di
equipaggiamento in una parte del mondo venga corrisposto da una
cronica carenza altrove, col risultato che i prodotti non sono in
grado di spostarsi.
“Ritengo che il 2010 sia la tempesta perfetta” ha
dichiarato Thomas Eskesen, direttore anziano del settore reefer alla
Maersk Line, in occasione della medesima già citata
conferenza.
“In particolare, credo che il livello dei traffici nel
2010 nel settore reefer possa indietreggiare, se non addirittura
tornare a quelli del 2008”.
Essenzialmente, ciò vorrà dire che tutti quanti
dovranno pagare di più per avere probabilmente di meno. (da:
Containerisation International, 03.11.2009)
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