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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
ANNO XXXI - Numero 15 MARZO 2013
LEGISLAZIONE
LA CORTE DI GIUSTIZIA EUROPEA RIGETTA LA DECISIONE DELLA
COMMISSIONE EUROPEA SULLA SEPARAZIONE FRA INFRASTRUTTURE ED
OPERAZIONI FERROVIARIE
La Corte di Giustizia Europea ha deciso che il Primo Pacchetto
Ferroviario non richiede agli Stati membri di prevedere una
separazione istituzionale fra il gestore delle infrastrutture ed il
relativo operatore ferroviario.
La decisione del 28 febbraio scorso fa seguito ad un'indagine
sulle pratiche delle ferrovie in Austria, Germania, Ungheria e
Spagna alla luce delle preoccupazioni espresse dalla Commissione
Europea e certamente è stata accolta con soddisfazione presso
la sede centrale della ÖBB (Ferrovie Federali Austriache) di
Vienna e presso gli uffici centrali della DB (Ferrovie Tedesche) a
Berlino.
Entrambe le ferrovie ed i due governi di Austria e Germania
sostengono da tempo che le strutture che hanno adottato per la ÖBB
Infrastructure e la DB Networks rispettano senz'altro la normativa
europea.
La Corte di Giustizia Europea si è detta d'accordo nel
dichiarare che la direttiva così come rivista consente ad
Austria e Germania di integrare sia il gestore delle infrastrutture
che il relativo operatore in una singola società holding.
“È evidente che entrambe queste società
hanno personalità giuridica distinta, così come
organismi e risorse propri che sono diversi da quelli delle
rispettive società holding” afferma la Corte di
Giustizia Europea in una dichiarazione.
La Corte di Giustizia Europea ha inoltre rigettato
l'argomentazione della Commissione Europea secondo cui la Germania
non era riuscita ad adempiere i propri obblighi rispetto alla
fissazione dei prezzi ed alla implementazione di un sistema per la
limitazione dei costi delle infrastrutture e la riduzione del
livello degli oneri di accesso.
Il Vice Presidente della Commissione Europea Siim Kallas ha
espresso la propria delusione riguardo alla decisione.
“Anche se rispettiamo l'interpretazione della corte in
ordine alla normativa vigente, la Commissione rimane convinta del
fatto che una separazione maggiormente effettiva fra il gestore
delle infrastrutture ed altri operatori ferroviari sia essenziale
per assicurare un accesso non discriminatorio ai binari, stimolando
così la crescita nel settore ferroviario” afferma
Kallas, aggiungendo che il Quarto Pacchetto Ferroviario della
Commissione, pubblicato il 30 gennaio scorso, “contiene misure
che assicurano supporto giuridico al livello di separazione che è
necessario”.
“La sentenza non è in conflitto con il Quarto
Pacchetto Ferroviario” sostiene Kallas.
“Essa sottolinea l'importanza di pervenire ad una rapida
adozione del pacchetto al fine di assicurare il continuo sviluppo
dell'innovazione nel settore ferroviario”.
Pur avendo rigettato le sue opinioni riguardo ad Austria e
Germania, la Corte di Giustizia Europea, in effetti, ha aderito alla
decisione della Commissione Europea ai sensi della quale le pratiche
adottate in Spagna ed in Ungheria sono in contrasto con la normativa
europea.
Essa ha infatti scoperto che il governo spagnolo non è
riuscito a rispettare l'indipendenza amministrativa del gestore
delle infrastrutture avendogli affidato il compito di determinare
gli oneri di accesso per l'assegnazione delle tracce e l'uso della
rete ferroviaria.
La Corte ha inoltre constatato come la Spagna non sia riuscita
ad istituire un programma tariffario correlato alle prestazioni e
finalizzato a minimizzare il disordine ed abbia altresì
strutturato il proprio sistema di assegnazione delle tracce in modo
da favorire l'operatore in carica, limitando così l'accesso
di nuovi operatori.
Quanto all'Ungheria, la Corte ha constatato che gli oneri pagati
al gestore delle infrastrutture non sono direttamente correlati ai
costi derivanti dalle operazioni inerenti al servizio ferroviario.
Essa ha inoltre sottolineato che l'Ungheria non è
riuscita a far quadrare i conti dei gestori delle infrastrutture ed
a adottare gli incentivi per ridurre i costi e gli oneri per
effettuare operazioni ed utilizzare le infrastrutture ferroviarie,
criticando altresì l'assegnazione della gestione del traffico
a due distinte imprese ferroviarie, la MAV (Ferrovie Statali
Ungheresi) e la GySEV.
“La Corte ha stabilito con chiarezza che gli oneri di
accesso ai binari devono essere istituiti in modo indipendente dal
gestore delle infrastrutture e non dallo Stato, nonché che il
gestore delle infrastrutture può applicare solamente oneri
collegati direttamente ai costi per l'uso dei binari” afferma
Kallas.
La CER (Comunità dei Gestori delle Ferrovie e delle
Infrastrutture Europee) ha accolto con soddisfazione i verdetti,
affermando che ciò conferma quanto essa va dicendo da lungo
tempo riguardo ai requisiti di separazione ed alla revisione del
Primo Pacchetto Ferroviario.
“Si tratta poi di un importante segnale in relazione al
Quarto Pacchetto Ferroviario” dichiara Libor Lochman,
direttore esecutivo della CER.
“La nostra ferma opinione è che gli Stati membri
dovrebbero prendersi la responsabilità di riformare i propri
sistemi ferroviari sulla base di prove economiche fondate sui
fatti”.
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