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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
ANNO XXXV - Numero 15 GIUGNO 2017
TRASPORTO INTERMODALE
LA HUPAC COMPIE 50 ANNI: UN BUON MOMENTO PER FESTEGGIARE
L'operatore intermodale svizzero ha fatto registrare la cifra
record di 737.000 spedizioni relative a consegne trasportate su
strada nel proprio 50° anno di esistenza.
La Hupac, accingendosi a festeggiare il proprio 50°
anniversario con una speciale conferenza ed un evento dedicato ai
clienti a Lucerna dal 19 al 20 luglio, può riferire un record
dei volumi relativi al 2016 pari a 737.000 consegne trasportate su
strada - in aumento dell'11,5% rispetto al 2015 ed equivalenti a
quasi 1,5 milioni di TEU) - ed è in grado di vantare tale
conseguimento nell'ambito del dirottamento di traffico merci pesante
dalla strada alla ferrovia.
"Per la prima volta in 20 anni, meno di 1 milione di camion
hanno attraversato le Alpi svizzere su strada nel 2016 grazie alla
Hupac" afferma il presidente del consiglio di amministrazione
Hans-Jörg Bertschi.
Circa 110 treni sono stati effettuati ogni giorno, per lo più
convogli transalpini, ma anche in tutta Europa ed alla volta della
Russia e dell'Estremo Oriente (il treno della Hupac dalla Cina alla
Francia è partito il 26 maggio trasportando 82 contenitori
cisterna Bertschi).
Nel mercato di nucleo delle consegne transalpine attraverso la
Svizzera, la Hupac ha conseguito una crescita dei traffici del
19,4%.
Le operazioni dei treni attraverso il tunnel di base del
Gottardo, iniziate nello scorso dicembre, procedono senza problemi.
Ai convogli merci pesanti occorre una locomotiva in meno per i
pianali ribassati via Luino.
Questo importante progresso in termini di produttività
sarà possibile sulla tratta via Chiasso solamente dal 2020,
quando inizieranno le operazioni nel tunnel di base del Ceneri.
Non è stato ancora possibile conseguire tempi di viaggio
più brevi nei traffici internazionali.
Nel corridoio Benelux-Germania-Svizzera-Italia, sono in uso gli
stessi orari del 2015.
"Il 90% dei potenziali risparmi di tempo è
vanificato dalle attese" afferma Hans-Jörg Bertschi.
Una pianificazione delle tracce dei treni concordata a livelli
internazionale, che potrà avvalersi degli aumenti di
produttività comportati per il mercato dal tunnel di base del
Gottardo, è ancora ai primi passi.
Da anni la Hupac si prepara all'abolizione dei finanziamenti
svizzeri al traffico combinato a partire dalla fine del 2023.
Gli inferiori costi di produzione e più carico utile per
treno rappresentano la risposta.
Mentre in Svizzera le condizioni produttive saranno ottimali con
il completamento del corridoio da 4 metri via Chiasso e Luino, si
può constatare il ritardo nella rimozione dei colli di
bottiglia lungo il corridoio di trasporto merci Genova-Rotterdam.
"I parametri dei pesi dei treni da 2.000 tonnellate con una
macchina, 740 metri di lunghezza ed un profilo di 4 metri (P400)
costituiscono i prerequisiti di base per un'operazione redditizia di
traffico combinato" afferma Bertschi.
Ma esistono ancora limitazioni in Germania ed in Belgio riguardo
alla lunghezza dei treni ed in Italia riguardo al peso del treno.
"Allo scopo di compensare l'abolizione delle sovvenzioni
svizzere dal 2023, dobbiamo incrementare continuamente la
produttività ed a tutti i livelli.
Mentre la strada migliora sensibilmente la propria competitività
mediante i bassi prezzi del diesel ed innumerevoli innovazioni, la
ferrovia sta visibilmente perdendo terreno".
La Hupac suggerisce una pianificazione delle tratte coordinata a
livello internazionale per il transito in Svizzera nell'ambito del
corridoio di trasporto merci Benelux-Germania-Svizzera-Italia quale
mezzo per conseguire gli obiettivi di dirottamente modale del
sistema NEAT (Nuovo Collegamento Ferroviario attraverso le Alpi).
"Se i treni viaggiano invece di aspettare alla frontiera,
tutti quanti ne traggono vantaggio: i binari sono liberi, le
locomotive ed i macchinisti possono essere impiegati con maggiore
produttività, la rotazione dei vagoni migliora, gli slot nei
terminal vengono utilizzati meglio ed i clienti sono contenti".
Anche la rimozione dei punti critici nelle infrastrutture
dovrebbe essere in cima alla lista delle priorità dei
ministeri dei trasporti e degli operatori delle infrastrutture,
insiste la Hupac.
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