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CENTRO INTERNAZIONALE STUDI CONTAINERS
ANNO XXXVI - Numero 30 NOVEMBBRE 2018
PROGRESSO E TECNOLOGIA
L'EVOLUZIONE DELLA CATENA DI BLOCCHI MARITTIMA
Il mercato per le soluzioni basate sulla catena di blocchi,
specialmente in relazione al trasporto marittimo di contenitori ed
alla filiera distributiva globale, è divenuto assai
competitivo.
Questo articolo di PTI Insight esplorerà la gamma di
opzioni disponibili per le aziende che operano nell'ambito del
settore marittimo e come i responsabili del settore si stiano
comportando nella ricerca di una piattaforma ottimale per trasferire
la documentazione, i dati e da ultimo riconfigurare le stesse
pratiche commerciali.
Una panoramica
Mentre la piattaforma TradeLens della Maersk e della IBM ha
raccolto la maggior parte dei titoli in prima pagina negli ultimi
mesi, promettendo di procurare traffici globali più
efficienti e sicuri, le principali società non sono i soli
soggetti a decidere i progressi dello sviluppo tecnologico.
Enti start-up come la CargoX stanno fornendo soluzioni neutrali
alle aziende di ogni dimensione, consentendo ai caricatori, agli
spedizionieri ed alle imprese di logistica di trarre vantaggio dalle
reti commerciali più affidabili e degne di fiducia agevolate
dalla catena di blocchi.
Anche i principali porti e terminal, che svolgono un ruolo
essenziale nella filiera distributiva globale, si stanno aggregando
all'ondata delle nuove imprese che integrano la catena di blocchi
nelle proprie operazioni aziendali.
Fra loro c'è il Porto di Veracruz in Messico che sta per
inaugurare un progetto di catena di blocchi finalizzato a migliorare
l'incolumità e la sicurezza del trasporto merci.
E non è il solo centro di traffici che sta facendo questo
passo.
I principali protagonisti
Non sorprende che la maggior parte dei membri di primo piano
della comunità dello shipping voglia plasmare il futuro del
settore.
Le summenzionate Maersk ed IBM chiaramente nutrono l'intenzione
di dare l'esempio riguardo alla catena di blocchi.
Non solo la Maersk si è assicurata la collaborazione di
94 "tempestivi adottanti", ma anche 234 porte d'accesso
marittime di tutto il mondo hanno convenuto di utilizzare la
piattaforma, che offrirà l'accesso in tempo reale ai dati ed
alla documentazione del trasporto marittimo, compresi l'Internet
delle Cose ed i dati sui sensori.
Sebbene questa soluzione abbia ricevuto grande sostegno, altri
vettori, operatori terminalistici e specialisti della filiera
distributiva di primo piano hanno dimostrato di essere pronti a
sfidare lo status quo.
A novembre 2018 sono arrivate da Shanghai notizie di un
consorzio formato da nove partecipanti, fra cui COSCO, CMA CGM, DP
World e PSA International, finalizzato a sviluppare la catena di
blocchi.
Anche se questo gruppo di imprese non ha ancora formulato un
prodotto per combattere il servizio TradeLens, una così
potente unione di influenti protagonisti marittimi potrebbe
rappresentare la prima seria sfida al potenziale predominio della
Maersk e della IBM.
Uno sfidante start-up
Malgrado la portata eccezionale dell'iniziativa TradeLens della
Maersk e della IBM, nonché le possibili implicazioni di un
consorzio multipartitico per la catena di blocchi, esistono imprese
indipendenti da quelle dei principali protagonisti che cercano di
assicurarsi una posizione nella piazza di mercato della catena di
blocchi.
Una di queste aziende è la CargoX, una società con
sede in Slovenia specializzata nella "Smart B/L" (Polizza
di Carico Intelligente).
A novembre 2018 essa ha ufficialmente lanciato la piattaforma
per la Polizza di Carico Intelligente, che ha descritto come "la
prima piattaforma aperta e neutrale di catena di blocchi nel settore
del trasporto marittimo per un uso commerciale nel mondo reale".
La CargoX ha sottolineato la differenza fra la sua piattaforma e
la TradeLens, che "dipende da un'infrastruttura di catena di
blocchi privata" che è "molto più soggetta a
manipolazioni".
Quanto al consorzio fra nove parti per la catena di blocchi, la
CargoX suggerisce che "i processi decisionali" potrebbero
"essere molto più lenti di quanto non ci si aspettasse".
Pertanto, quali sono i vantaggi di una piattaforma alternativa
come la Smart B/L?
Secondo la CargoX, che evidenzia come "il mercato in tempo
reale stia diventando sempre più dinamico", il proprio
servizio di catena di blocchi è "semplice da utilizzare"
e può essere adattato a "praticamente ogni flusso di
lavoro o processo".
La società, che è un membro di primo piano della
BiTA (Blockchain in Transport Alliance) ha inoltre offerto una
visione del futuro: "Nel giro di cinque-dieci anni, gran parte
della documentazione di trasporto marittimo sarà fornita
mediante la tecnologia della catena di blocchi, proprio come accade
quando la gente non manda più lettere cartacee ma invia
e-mail per i messaggi importanti e fondamentali dal punto di vista
aziendale.
Porti e catene di blocchi
Poiché il futuro della logistica e dei traffici è
indirizzato verso il digitale, compresa la crescente importanza
delle piattaforme di catene di blocchi, i porti ed i terminal
puntano ad adattarsi a questo nuovo paesaggio.
Per molti di questi essenziali nodi della filiera distributiva,
la TradeLens della Maersk e della IBM ha dimostrato di essere la
proposta più allettante, tanto che il Valenciaport, il Porto
di Montreal e molteplici siti della APM Terminals recentemente si
sono connessi alla soluzione.
Secondo il Valenciaport, "gli sviluppatori del TradeLens
hanno indicato che le informazioni contenute in questo sistema
crescono al ritmo di un milione al giorno di dati relativi alle
spedizioni" sottolineando le notevoli capacità di
distribuzione del servizio.
D'altro canto, alcuni porti se ne stanno occupando per
sviluppare soluzioni fattibili di catene di blocchi.
Lavorando fianco a fianco con la Samsung SDS e la ABN AMRO, il
Porto di Rotterdam sta cercando di sfruttare le tecnologia della
catena di blocchi per dare impulso alla trasparenze ed
all'efficienza.
Un progetto pilota destinato ad iniziare a gennaio 2019 prevede
il trasporto multimodale di un contenitore da una fabbrica in Asia
ai Paesi Bassi, collaudando la rete cooperativa delle tre società
e formando la base per "una piattaforma aperta, indipendente e
globale che opera nella prospettiva dei caricatori".
Sottolineando l'importanza della collaborazione, Sanghun Lee
della Samsung SDS ha rivelato che "per la prima volta nella
piuttosto breve storia di questa tecnologia possiamo avere diverse
catene di blocchi che operano assieme".
Futuri sviluppi
Come Nadia Hewett del World Economic Forum ha suggerito in
occasione della recente SPSCT (Smart Ports and Supply Chain
Technologies Conference) 2018 di PTI, "la catena di blocchi
nell'ambito della filiera distributiva è una soluzione ancora
gestita da personale informatico".
E così, perché il resto del settore dovrebbe
diventare più consapevole di questa tecnologia?
Oliver Haines, vice presidente della BiTA Europe, ha rivelato
che "la diffusa adozione non sarà indotta da una o due
piattaforme da sole, non importa quanto grandi siano le società
che vi sono coinvolte, in particolare nel contesto di un settore
così frammentato".
Invece, come asserisce Haines, il settore deve collaborare per
"portare avanti gli standard e le migliori pratiche che, a loro
volta, massimizzano i vantaggi".
La BiTA, la più grande alleanza di catena di blocchi
commerciale del mondo, ha anche espresso la propria soddisfazione
per il fatto che "importanti compagnie di navigazione
internazionali" stiano decidendo di sfruttare la tecnologia
della catena di blocchi quale parte essenziale delle proprie
operazioni logistiche, sebbene la velocità dei progressi
resti incerta.
Se una soluzione uniforme verrà sviluppata prima o poi,
Haines prevede che "il mercato passerà attraverso
significativi cambiamenti", apportando "più
trasparenza, fiducia ed efficienza che mai".
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