Ora che le ferrovie britanniche sono state privatizzate, il governo sembra accanirsi a controllarne l'attività cercando di perseguire e multare qualsiasi aspetto della loro gestione che, quand'erano pubbliche, veniva totalmente ignorato. Questo atteggiamento si è ripetuto in occasione dell'assunzione di misure volte a contenere l'aumento dell'immigrazione clandestina nel paese: il governo ha prima preso di mira gli autotrasportatori ed ora rivolge i suoi strali contro le ferrovie.
L'intenzione è infatti di multare anche le società ferroviarie che trasportano passeggeri clandestini e vi è in discussione in merito un disegno di legge in Parlamento. Sull'esempio degli autotrasportatori che hanno già effettuato vigorose proteste, il Rail Freight Group (RFG) ha inviato al governo una lettera di protesta, affermando che ora si vuol perseguire e multare un mezzo di trasporto che non ha assolutamente alcuna possibilità di controllare i carichi provenienti dal continente europeo. Ed è inoltre estremamente difficile stabilire a chi si possa imputare la responsabilità di un'infrazione.
Il presidente della RFG, Lord Tony Berkeley, ha detto: "nel caso di un immigrato clandestino chiuso in un container tedesco contenente carico italiano, viaggiante su un vagone francese spedito da uno spedizioniere svizzero su un convoglio trainato da una locomotiva della Société Nationale Chemin de Fer (SNCF), che arriva all'altro capolinea del tunnel sotto la Manica, a chi si può imputare la responsabilità del caso?".
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